Recensione
Death Note
8.0/10
Da molti considerato uno dei migliori manga psicologici di sempre, "Death Note" è sicuramente uno dei migliori prodotti letterari made in Japan degli ultimi anni.
Consigliato a tutti e leggibile da chiunque, anche dai non accaniti lettori di manga, fa della sua trama avvincente il punto di forza che maggiormente attira il lettore al volere concludere la lettura quanto più velocemente possibile, curioso di un finale tanto atteso.
Per qual che concerne la caratterizzazione dei personaggi li trovo tutti perfettamente realizzati, anche se questi tendono ad essere quanto meno realistici possibili.
Dietro a giovani ragazzi si nascondono geniali ideatori di piani complicatissimi in un gioco psicologico che non sembra avere mai una fine. Trovo invece gli Shinigami, divinità della morte della tradizione giapponese e qui personaggi fondamentali, quanto più realistici e "umani" degli umani stessi. Amore e tradimento, empatia e indifferenza, tratti salienti di quelle che dovrebbero essere entità quasi divine, in relazione a uomini invece quasi onniscienti ed ultra-razionali.
La trama è portata avanti dagli autori a regola d'arte, con colpi di scena e avvenimenti a priori impensabili, anche se verso la metà della lettura (6-7 volume) l'interesse del lettore si acquieta, secondo me, se non addirittura tende leggermente ad un calo.
Per quel che concerne lo stile grafico questo è secondo me uno dei migliori in circolazione.
Consiglio quindi quest'opera a chiunque non l'abbia ancora letta, soprattutto la consiglio come prima lettura a coloro che vogliono scoprire e appassionarsi al mondo del fumetto giapponese. La non eccessiva lunghezza, accostata ad un buon disegno e sorretta da una trama avvincente fa si che quest'opera possa rappresentare il punto di inizio per neofiti.
Consigliato a tutti e leggibile da chiunque, anche dai non accaniti lettori di manga, fa della sua trama avvincente il punto di forza che maggiormente attira il lettore al volere concludere la lettura quanto più velocemente possibile, curioso di un finale tanto atteso.
Per qual che concerne la caratterizzazione dei personaggi li trovo tutti perfettamente realizzati, anche se questi tendono ad essere quanto meno realistici possibili.
Dietro a giovani ragazzi si nascondono geniali ideatori di piani complicatissimi in un gioco psicologico che non sembra avere mai una fine. Trovo invece gli Shinigami, divinità della morte della tradizione giapponese e qui personaggi fondamentali, quanto più realistici e "umani" degli umani stessi. Amore e tradimento, empatia e indifferenza, tratti salienti di quelle che dovrebbero essere entità quasi divine, in relazione a uomini invece quasi onniscienti ed ultra-razionali.
La trama è portata avanti dagli autori a regola d'arte, con colpi di scena e avvenimenti a priori impensabili, anche se verso la metà della lettura (6-7 volume) l'interesse del lettore si acquieta, secondo me, se non addirittura tende leggermente ad un calo.
Per quel che concerne lo stile grafico questo è secondo me uno dei migliori in circolazione.
Consiglio quindi quest'opera a chiunque non l'abbia ancora letta, soprattutto la consiglio come prima lettura a coloro che vogliono scoprire e appassionarsi al mondo del fumetto giapponese. La non eccessiva lunghezza, accostata ad un buon disegno e sorretta da una trama avvincente fa si che quest'opera possa rappresentare il punto di inizio per neofiti.