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Una bella confezione non corrisponde sempre ad un contenuto altrettanto pregevole, e purtroppo è questo il caso di "Ali sulla Neve" di Shin Takahashi, noto in Italia soprattutto per "Lei, l'Arma Finale". Le copertine degli otto volumi dell'edizione standard della Planet Manga sono molto belle: colori pastello molto tenui con prevalenza di varie tonalità di azzurro e disegni dai tratti puliti. L'effetto finale è quello di trovarsi quasi di fronte a degli acquarelli. Purtroppo il contenuto non supporta adeguatamente questa raffinata confezione.

Tsubasa è un ragazzetto delle medie che vive in un piccolo villaggio termale. Pur dandosi delle arie da delinquente, in realtà viene spesso preso di mira e picchiato dai ragazzi più grandi. Tsubasa però non è un ragazzo comune: è infatti dotato di poteri extrasensoriali, dei quali però si vergogna quasi costituissero una colpa. Un giorno si accorge che i poteri gli permettono di sentire la "voce" di Yuki, una ragazza muta che frequenta le superiori della sua cittadina. Fra i due inizia un rapporto un po' strano ed altalenante: restano coinvolti in numerosi casi strani e loschi e Yuki si mette spesso in pericolo, eppure Tsubasa è sempre pronto ad aiutarla con i suoi poteri, malgrado Yuki ritenga di essere lei stessa a possederli e che si risveglino in lei solamente quando si trova in difficoltà.

Il tratto è molto delicato e pulito, anche se in alcune tavole le figure appaiono quasi come degli schizzi. Questa condizione del tratto (fra il completo e l'incompleto) lo rende però molto interessante. Gli occhi dei protagonisti sono piccoli e lucenti, le espressioni quasi infantili. I corpi delle ragazze sono molto prosperosi e non mancano delle inquadrature audaci, in cui si lasciano intravedere le gambe o i seni formosi. In generale il tratto è molto gradevole e genuino, in quanto lascia la sensazione che i disegni siano stati realizzati sul momento.

Edizione, copertine e disegno gradevoli… allora perché il 5?

La ragione è molto semplice: manca una trama. Il breve riassunto da me realizzato è quanto emerge dal primo volume; i volumi successivi si sviluppano in episodi più o meno lunghi, slegati gli uni dagli altri. Il problema principale è che appare tutto molto confuso, a partire dal rapporto fra Yuki e Tsubasa. Non si può considerarli realmente amici perché il loro rapporto si limita solo alla condivisione di esperienze - negative - che si concludono sempre con Yuki in pericolo, Tsubasa che interviene per aiutarla e lei infine che crede di essere dotata di poteri straordinari e non capisce che a salvarla è Tsubasa. Non sono fidanzati: anche se Tsubasa sembra avere un debole per Yuki, lei sembra non accorgersene. Yuki è un personaggio poi molto strano: è una liceale, ma ha un atteggiamento infantile e candido, che la rendono irritante agli occhi del lettore. In otto volumi si rallegra dei poteri (che non possiede) e corre in aiuto delle amiche, gettandosi a capofitto in vicende che coinvolgono mafiosi e papponi.
In contrasto con tale candore, ogni episodio ruota attorno al tema della violenza fisica e sessuale. La sensazione generale è che ci si trovi di fronte ad un grande contenitore in cui sono stati infilati un protagonista disadattato e con poteri straordinari, una liceale muta e ingenua, violenze, prostituzione e scenari tragici. Ma i personaggi? Maturano? Ovviamente no: rispetto all'inizio, nulla cambia e Tuki e Tsubasa rimangono nello stato di conoscenti-estranei.

Purtroppo è la prima opera che leggo di Takahashi e mi dispiace doverla bollare con un 5, ma un manga che ha una trama tanto confusa e multiforme costituisce una debolezza narrativa che difficilmente può essere ignorata.