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7.0/10
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Shamo parla della storia di Ryo Narushima, un ragazzo finito in riformatorio per aver ucciso i propri genitori. Il "ragazzo senza nome" diviene "vittima" ideale del giudizio implacabile della gente tanto da divenire l'incarnazione del male e dell'oscurità anche per chi, come lui, è stato artefice di atti criminali. Nel riformatorio subisce ogni forma di violenza da parte dei compagni fino a quando una via gli si apre di fronte. Un condannato all'ergastolo di nome Kenji Kurokawa, nonché maestro di arti marziali, gli insegna il karate. Da quel momento Ryo intraprenderà un percorso buio, fatto di combattimenti di ogni tipo per poter sopravvivere e non morire sotto il peso del suo difficile destino.

Il manga è stato serializzato in Giappone sulla rivista Weekly Manga Action di Futabasha a partire dal 1998, fino al 2007, anno in cui è stato interrotto per un'azione legale di Akio Tanaka nei confronti dell'allora sceneggiatore, Izo Hashimoto. Tanaka chiese un'indennità di 150 milioni di yen (circa 900 mila euro) incolpando Izo di aver "rubato" idee inerenti al fumetto in realtà di esclusiva invenzione del disegnatore. Il 27 luglio 2011 la serializzazione dell'opera è ripresa sulle pagine di Evening di Kodansha con il solo mangaka come autore, terminando nel 2015 con il volume 34.

La prima edizione del manga è dunque divisa in due branche, dal n.1 al 19 sotto Futabasha mentre dal numero 20 al termine sotto Kodansha per questo motivo anche l'edizione italiana mostra due tipologie di copertina differenti. Il 18 dicembre 2014 è iniziata una ristampa dei primi 19 albi in volumi di grandi dimensioni, con nuove copertine, che raccolgono in ogni albo tre numeri della prima edizione, proposti anche in Italia da Planet Manga per uniformare almeno lo stile delle sovraccoperte al prezzo di 14,90 euro ad albo.

Utile è sottolineare anche la presenza di un volumetto "0" venduto a 1,99 euro in cui sono stati raccolti pochi capitoli collocabili successivamente al volume 16 (al termine del viaggio in Cina di Ryo) in cui viene esposta l'introduzione alla "saga" successiva. Capitoli in realtà accantonati e rielaborati sotto altra forma nel volume 21 per questo motivo la reputo una lettura superflua, solo per affezionati al titolo.

Sintetizzando l'opera in archi narrativi secondo i principali personaggi coinvolti, troveremo:

- Kurokawa n.1-2
- Sugawara n.3-13
- Sun Wukong n.14-16
- Toma n.17-28 + n.0
- Fratelli Fogna n.29-34

Il titolo del fumetto è il fulcro di tutta la storia, Shamo infatti significa "gallo combattente" (軍鶏) ed è quello che Ryo diventa e rappresenta nel corso di tutta l'opera. Un animale dedito solo alla lotta, incapace di sopravvivere senza un avversario da affrontare. "Gallo" che viene citato in più occasioni, specie negli ultimi archi del manga, come rappresentazione di uno scheletro di volatile sugli indumenti di Ryo.

Il combattimento è tutto ciò che viene offerto, la trama, praticamente solo abbozzata e spesso con background incompleto (volutamente o meno), funge da flebile collante alle vicende tanto da poter dire senza troppi dubbi che alcuni archi narrativi possono essere tranquillamente saltati senza andare ad intaccare in alcun modo (o quasi) la lettura (esempio il viaggio in Cina in cui Ryo si scontrerà con Sun Wukong).

Le vicende della sorella di Ryo, dell'amico Tokichi, Moemi, lo stesso Sugawara (che verrà rappresentato più volte anche dopo il suo arco) e di tutti i personaggi che man mano compaiono (e scompaiono) nelle varie vicende in realtà hanno meno peso di quello che inizialmente si può pensare. Questo aspetto dona caratteristiche sommariamente negative per mio conto in quanto producono una sorta di aspettativa che spesso non viene ripagata sperando sempre in una evoluzione delle vicende personali del protagonista che non arriveranno tanto facilmente.

Altro aspetto negativo è la mancanza di continuità nell'evoluzione di Ryo come combattente. Nel percorso affrontato verrà allenato da più maestri in varie arti marziali e di lotta mista, ma non c'è un reale sviluppo del suo stile di combattimento, non vi è un accumulo di tecniche bensì come una sorta di sostituzione che impoverisce e lascia perplessi a lungo andare (esempio lampante è sempre il viaggio in Cina che non lascia praticamente nulla se non una citazione nei capitoli finali). Aspetto sicuramente interessato dalle vicende legali che hanno afflitto questo fumetto.

Nota estremamente positiva invece è il disegno, Tanaka tocca livelli elevati e non si può fare altro che ammirare ogni tavola per i dettagli e la dinamicità donata ad ogni singola azione. I combattimenti sono uno spettacolo per gli occhi.

La caratterizzazione dei personaggi è molto buona, sono tutti ben definiti anche se alcuni racchiudono lo stereotipo di categoria (Sugawara tra tutti). Fondamentalmente però si possono distinguere due tipi di avversari che Ryo andrà ad affrontare, i "buoni" ossia coloro con valori positivi (sportivi, di esempio per il prossimo, ecc...) ed i "simili" di Ryo, disposti a tutto perché demoni del combattimento nel profondo.

L'arco riguardante Toma è forse il più rappresentativo di questa divisione in cui non si vuole eliminare il demone combattente (fino ad ora lo scopo di ogni avversario), ma piuttosto salvarlo infatti l'antagonista questa volta è un inesperto della lotta, antitesi della violenza e proprio per questo viene attratto da Ryo che la impersona perfettamente.

Le vicende inerenti i "Fratelli Fogna" invece vanno a concludere quella che è stata una serializzazione durata 13 anni (con un buco in mezzo durato 4 anni), mettendo fine alle vicende di Ryo nella maniera più scontata, tristemente legata al destino, che si potesse immaginare fin dal principio. La bestia trova uno spiraglio di luce, ma sarà in grado di afferrarlo e soprattutto, gli sarà concesso finalmente di assaporarlo oppure i reati che ha commesso lo condanneranno per l'eternità? La risposta è celata ovviamente nell'ultimo volume.