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8.0/10
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"Three" è un manga senza dubbio complesso e proprio per questo non me la sento di affibbiargli l'etichetta di shojo, o per lo meno non solo. Inoltre, pur iniziando con i due protagonisti quattordicenni, la storia copre un lasso temporale davvero ampio e l'autrice finisce per trattarli da adulti.
Come già ho sottolineato, la complessità delle personalità di Rino e Kei e del loro rapporto, l'influenza che ciascuno dei due ha sull'altro, la presenza di adulti che plasma i loro caratteri, per non parlare della costante ricerca di se stessi, sono tutti argomenti che farebbero più propendere per un josei, vista anche la profondità con la quale la mangaka affronta tali tematiche. L'autrice poi non si limita a raccontare il solito amore adolescenziale; Rino e Kei vogliono entrambi trovare la loro strada realizzando i propri sogni e non sempre la meta è la stessa.

Purtroppo il lavoro della Soryo non è esente da difetti e forzature.
In un paese dove la maggiore età si raggiunge a vent'anni, certi passaggi narrativi stridono abbastanza. Certo, si può chiudere un occhio su qualcosa, ma a volte l'autrice, per trovare i giusti meccanismi e tener vivo l'interesse e la suspense, esagera, dimenticando la tenera età dei suoi protagonisti. Nel far questo, si perde per strada le rispettive famiglie dei protagonisti, decisamente presenti per buona parte della storia proprio in virtù della loto rilevanza ai fini dello sviluppo della trama.
Altra nota stonata sono i comportamenti dei protagonisti, in particolar modo di Kei, che in più di un occasione esplicita pensieri, volutamente enfatizzati dall'autrice, salvo poi essere smentito da azioni diametralmente opposte.
Diciamo che Fuyumi Soryo "gioca" spesso in modo poco pulito con il lettore, cercando di piazzare sempre qualche colpo di scena che destabilizzi l'equilibrio raggiunto. In quei frangenti la narrazione risulta poco fluida e convincente, ma con grande abilità l'autrice riprende subito in mano la situazione.

Se dovessi sintetizzare il mio giudizio riguardo "Three", l'aggettivo più corretto sarebbe "caldo". È un manga in cui emozioni e passione si respirano a pieni polmoni ed è in questo, al di là delle possibili mancanze, che risiede la forza dell'opera.
Ho dedicato tanti anni della mia vita alla musica e devo dire che la Soryo è riuscita a cogliere delle sfumature fondamentali, che rendono ancor più preziosa la sua opera.

I disegni non sono tra i miei preferiti, ma risultano certamente efficaci ed in grado di regalare forti emozioni a più riprese. Tra l'altro non è affatto semplice riuscire a rappresentare la musica in un manga, ma l'autrice ne esce a mio avviso vittoriosa, grazie alla capacità di donare alle proprie tavole una grande energia.
Inoltre, il tratto cambia leggermente durante la storia, rendendo assai realistico lo scorrere degli anni, che traspare sui volti dei personaggi.

L'edizione della GP manga è scandalosa: pessima la rilegatura, così come la qualità della carta utilizzata, assenza di sovraccoperta e di pagine a colori.