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Recensire una serie manga come "I love you Suzuki-kun!" è imbarazzante. La sensazione che provo in questo momento, mi ricorda vagamente il famoso "panico da foglio bianco" che tutti noi almeno una volta abbiamo provato davanti ad un compito in classe di italiano, con la mente piena di pensieri disconnessi che vorticavano in netto contrasto con la penna immobile ben salda tra le dita, in attesa di trovare il giusto input per iniziare, mentre il tempo, incurante del nostro turbinoso stato d'animo, scorreva beffardo. Qua però la situazione è differente: nessuno darà un voto alla mia recensione e non ho limiti di tempo o parole... eppure, in ugual modo, non saprei da che parte iniziare a recensire questo manga disastroso.

Potrei iniziare partendo dalla trama, che promette di raccontarci un'avvincente storia d'amore che vede protagonisti quattro ragazzi, seguendo i loro tormenti amorosi dai primi giorni delle scuole medie al termine delle superiori. I due protagonisti maschili, che entrambi hanno come cognome Suzuki nonostante la cosa non intacchi minimamente la trama, sono due ragazzi con un carattere totalmente opposto. Hikaru Suzuki, il protagonista principale, è un ragazzo un po' tonto ma solare e di bell'aspetto, genuino e dal grande cuore mentre Shinobu Suzuki, il suo rivale, è un ragazzo freddo e solitario, di buona famiglia, abituato ad essere sempre servito e a veder realizzato ogni suo capriccio. Anche le due femmine sono piuttosto in contrasto. Sayaka Hoshino è scialba e poco appariscente, ama recitare ma un'eccessiva timidezza e scarsa fiducia in sé stessa la obbligano a vivere nell'ombra, mentre Chihiro Ito è una ragazza bella ed energica, sempre pronta a scendere in campo e con un profondo senso di giustizia. A complicare le cose, dovrebbero essere gli intrecci amorosi che si vengono a creare. Sayaka e Hikaru scoprono di essere attratti l'uno dall'altra e presto si accende la passione mentre Chihiro, da sempre innamorata di quel Suzuki che è anche suo inseparabile amico d'infanzia, soffre in silenzio. L'ombroso Shinobu, nel vedere le sue lacrime, si innamora di lei.

Le premesse potrebbero essere buone per una storia fresca e allegra, senza pretese se non quella di divertire e far ricordare i primi batticuori, tifando per l'uno o per l'altra... se non fosse che fin dal primo volumetto, la storia inizia a far acqua da tutte le parti! Basta davvero leggere anche solo il primo dei manga manga, per capire fin da subito come si svilupperà la trama e come andrà a finire! Nessuna sorpresa, nessuna suspense, nessun elemento di novità! Go Ikeyamada come sempre ci presenta le solite situazioni trite e ritrite che ci propina da anni. Ecco allora la protagonista che si ubriaca comportandosi in modo sconveniente o rischiando improbabili tentativi di stupri, il momento del karaoke, la bellissima rivale in amore che non si fila nessuno, le stesse identiche frasi d'amore che ritroviamo nelle sue opere precedenti... Insomma, una tale assenza di fantasia che a volte mi diverto a pensare che l'Ikeyamada abbia scritto un'unica storia in vita sua e che a distanza di anni la riproponga cambiando giusto qualche dialogo e l'aspetto dei protagonisti, perché veramente non trovo spiegazione alcuna per presentare storie tutte uguali. Anche il character design dei personaggi mi sembra una presa in giro bella e buona. Ancora una volta, i protagonisti maschili e femminili (fatta eccezione per Sayaka forse) sono pressoché identici alle decine di ragazzi e ragazzi che popolano da anni i suoi racconti! Se mai dovesse uscire un'art book con i suoi personaggi sarei profondamente in difficoltà nel distinguere i volti e dar loro il giusto nome! A questo aggiungiamo pure la sua straordinaria abilità nel dar vita a disegni totalmente privi di spessore, piatti e con profili che sfidano ogni legge dell'anatomia umana. E se dal punto di vista del disegno i quattro lasciano alquanto a desiderare, cosa dire del loro aspetto psicologico? Come sempre è il piattume a farla da protagonista! Ogni personaggio ha diritto ad avere un'unica caratteristica, che porterà come un'etichetta ben appiccicata in fronte fino all'ultima pagina! Sayaka la timida, Chihiro la tosta, Hikaru lo stupido, Shinobu il riservato. Unica cosa, come sempre, in grado di smuovere il loro animo, è la prorompente sessualità dei ragazzi! Dimenticatevi i dubbi, i timori, le domande, le prime curiosità o perplessità... fin dal loro ingresso alle scuole medie, bollori e strani appetiti, che sfociano proprio nel volgare, nel ridicolo e nell'indecente, colpiranno i protagonisti come un contagioso raffreddore, fino al punto da domandarsi se quello che si tiene tra le mani è una storia d'amore od un ecchi mal riuscito! Il concetto sesso dell'Ikeyamada non è quello che ci aspetta di incontrare in alcuni shoujo, ma un disperato tentativo di riempire pagine e pagine di situazioni che su ragazzini ancora impuberi, e la voglia di giocare e divertirsi di quell'età, risulta veramente fastidiosa! La trama prosegue così fino all'ultimo volume, alternando momenti di noia mortale a esplosioni ormonali guarnendo il tutto con disperati colpi di scena incapaci di emozionare il lettore medio intelligente, invitandolo piuttosto a domandarsi se una cosa tanto assurda può essere successa veramente!

Ciliegina sulla torta, i famosi deformed che accompagnano le tavole di Go Ikeyamada fin dalla sua prima esperienza come mangaka! Non importa quanto seria sia la scena, quanto si sia atteso quel momento o quella svolta, quando impegno e fervore ci mettano i personaggi a dire quella cosa... sul più bello, inarrestabile, la mangaka farà assumere ai protagonisti un orrendo aspetto deforme, che temo abbia lo scopo originario di far ridere, riuscendovi malamente, che spezza immediatamente ogni atmosfera.
Onestamente, in anni di pane e fumetti, "I love you Suzuki-kun!" si merita un posto d'onore nella top ten delle storie più brutte e deprimenti che abbia mai letto!
Non ho dato 1 a quest'opera per due motivi: il primo è che, per quanto questo fumetto sia indiscutibilmente brutto, è comunque migliore delle prime storie di Go Ikeyamada. Il secondo è che, di tanto in tanto, forse per errore forse per fortuna, la mangaka riesce ad inserire una qualche frase d'amore d'effetto che colpisce nel segno! Io difficilmente interrompo la lettura di una serie! Ho voluto dare una chance ad "I love you Suzuki-kun!", e anche quando ho capito che la serie non avrebbe potuto che peggiorare, una sorta di masochismo innato che ho scoperto di avere leggendo quest'opera mi ha spinto a farmi del male psicologico nel voler vedere fino a che punto la storia sarebbe potuta cadere in basso.
Le mie conclusioni finali? Se siete in cerca di una storia d'amore leggera che vi intrattenga, dribblate "I love you, Suzuki-kun!" anzi, evitate proprio ogni opera firmata Go Ikeyamada! Non c'è una trama sensata, i disegni lasciano a desiderare, i colpi di scena sfiorano il ridicolo tanto di quelle volte che non ricordo di aver voltato pagina con il batticuore o curiosità una sola volta.

Io non faccio recensioni di mestiere. Risulterei ridicola se provassi ad utilizzare termini complessi o dei quali non sono sicura di conoscere il significato al cento per cento. Sono una semplice sognatrice, che ama leggere fumetti ed imprimere il ricordo di quanto l'opera letta mi abbia lasciato, pertanto mi scuso se le mie recensioni non sono belle ma solo dettate dall'entusiasmo. Mi rendo conto che parlare di un prodotto così scadente in modo così colloquiale non è di sicuro la cosa migliore, ma è sempre spinta dall'entusiasmo che mi siedo davanti al pc per recensire. Non sarà tecnica, non sarà soddisfacente ma di una cosa sono sicura: la delusione ed il disgusto accumulato in un anno e mezzo di lettura di quest obbrobrio, rispecchiano con lucida sincerità quanto poco io abbia apprezzato la lettura di questo manga.