Recensione
Yu degli Spettri
8.0/10
Recensione di Linkinparma46
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Ricordo ancora i pomeriggi trascorsi su La7 e in seguito su Mtv dove puntata dopo puntata mi sono innamorato di Yu degli Spettri. Successivamente, con la serie manga, ho rinnovato la mia passione per Yusuke e compagni, riscontrando una somiglianza significativa tra le due versioni. Il plot è strutturato benissimo, sempre avvincente e in grado di rinnovarsi e di maturare costantemente. I personaggi sono ben tratteggiati e dotati di un umorismo spontaneo senza forzature inutili. Certo il gruppo principale è caratterizzato da alcuni cliché: c'è un protagonista esuberante ed impulsivo, la spalla comica, quello serafico e solitario e quello gentile e sensibile. Tralasciando queste dinamiche, che ricalcano la stragrande maggioranza degli shounen, Yu degli Spettri è da leggere più e più volte. In esso si mescolano ambientazioni scolastiche, mondi sovrannaturali, poteri spirituali, liaison improbabili e tanto altro ancora. Un melting pot clamorosamente ispirato ai più importanti titoli del Sol Levante, verso i quali volge uno sguardo colmo di sontuosa riverenza. Forse il limite di questo titolo è proprio questo: aver cavalcato l'onda di genere senza aver apportato qualcosa di veramente innovativo. Di per sé è un'opera quasi perfetta ma questi continui déjà vu, queste sensazioni familiari, che si posso percepire durante la lettura, non fanno altro che ridimensionarla. Con una buona dose di coraggio il maestro Togashi avrebbe potuto fare il salto di qualità tanto agognato, per poter sedere al tavolo dei più grandi del fumetto giapponese.