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9.5/10
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Kido Tatsuhiko è un diciottenne che si trasferisce a Tokyo per frequentare una Scuola d'Arte. Un giorno, poco dopo essersi trasferito in un appartamento, si accorge che nella parte è presente un foro, e sbirciando scopre che tale foro gli offre una vista dell'appartamento adiacente, dove il giovane scorge una bellissima ragazza, la sua vicina Emiru Ikuno, intenta a praticare dell'autoerotismo. Kido si precipita quindi da lei per parlarle del buco nella parete, ma inavvertitamente finisce per caderle addosso, e la ragazza scatta una foto che li ritrae uno sull'altra, minacciando il giovane di diffonderla se prova a chiudere il peep hole - lo spioncino dal quale prende il nome il manga - e , inoltre, lo obbliga a prendere parte ad un gioco "voyeuristico", del quale è lei stessa a stabilire le regole: i due avranno tre giorni a settimana a testa, nei quali potranno spiare dal peep hole ciò che fa l'altro, che dovrà comportarsi in modo del tutto naturale ed essere sé stesso come se fosse inconsapevole di essere osservato. Dapprima Kido si rifiuta, ma è costretto a scendere a compromessi quando scopre che la sua vicina è anche una sua compagna di classe...
Che dire, il mio approccio a questa serie è avvenuto con l'OVA del 2013. Avevo già letto qualcosa dell'opera, ma la trama non mi convinceva ed ignoravo che esistesse una versione cartacea dell'OVA. Dopo aver visto con riluttanza l'OVA, del quale ho interrotto la visione a metà poiché questo adattamento, che con il senno di poi ho definito un deprezzamento dell'opera originale ed un obbrobrio, non era nient'altro che un OVA di genere hentai di poco conto. Ciononostante, incuriosito dalle premesse che avevo visto nella versione animata, e soprattutto dal personaggio di Emiru della quale ho apprezzato la personalità in una delle scene più "scabrose" e a tinte forti dell'opera, ho deciso di dare una possibilità alla versione cartacea, di cui avevo da poco scoperto l'esistenza.
All'inizio ho avuto una certa titubanza a continuare la lettura, poiché la maggior parte delle scene presenti nei capitoli erano solo erotiche, poi però, con determinazione ho continuato e, ora come ora, ringrazio la mia testardaggine. Indubbiamente, di primo acchito il manga può essere classificato come erotico, quasi al limite dell'hentai, se non fosse per le censure applicate alle parti intime dei personaggi, tuttavia non è solo questo, perché al di là delle scene di sesso, che sono molte, a mio parere un po' esagerate alle volte, e buttate lì a caso come fosse semplice fanservice, quest'opera è un seinen; un seinen che vuole trasmettere un messaggio, che vuole esprimere dei concetti, che in qualche modo cerca di grattare via tutto ciò che è la nostra ipocrisia nel giudicare e nel condannare atteggiamenti che spesso fanno parte di noi... i più biechi istinti e richiami che molte volte l'essere umano percepisce nel profondo di sé stesso, nel proprio lato oscuro, ma che nonostante ciò continua a negare con ostinazione. Ed è questo che il sesso in questo manga porta in scena, assieme alle sue tante sfumature: il sesso praticato come semplice distrazione, come esplosione della propria passione, come perdita di autocontrollo (a tal proposito viene rappresentata una scena che coinvolge i due protagonisti), come desiderio nei confronti dell'altro individuo, come espressione dell'amore che lega due persone che si amano (probabilmente questa è la più bella sfumatura di un istinto naturale, a cui viene però dato un significato molto più profondo, che va oltre la concupiscenza, un significato emotivo e sentimentale), ma anche e soprattutto come modo per avvicinarsi all'altro individuo, per relazionarcisi, come dimostrato da alcuni personaggi e dal protagonista stesso in varie occasioni, ma anche il sesso visto non come semplice sesso, ma come dialogo, come una cosa semplice quanto semplice è dire una sciocchezza, ed in rappresentazione di questo c'è sicuramente una delle scene più belle dell'intera opera.
Tuttavia, l'aspetto erotico, dipinto nelle sue mille sfumature, seppur apparentemente predominante, non è l'elemento più importante dell'opera, no, perché esso affianca un altro elemento altrettanto importante: la psicologia e la caratterizzazione dei personaggi, cosa a cui l'autrice ha dato molta importanza. Sì, perché il mangaka è in realtà una donna e ciò, anche se non si nota a prima vista, può essere dedotto proprio dalla caratterizzazione dei personaggi, perché sono le donne, qui, a farla da padrone: sono le donne che prendono l'iniziativa, sono le donne che soffrono, sono le donne che amano, sono le donne che hanno la forza di ricominciare e soprattutto sono le donne ad insegnare ad un protagonista, presentato come una sorta di inetto ed indeciso il cui unico modo per relazionarsi ad una donna è il sesso, e che è costantemente afflitto dalla paura di perdere ciò che ha, a vivere, ad accettare sé stesso, e una donna su tutte gli insegna a crescere e guardare avanti, e gli insegna il significato della parola amare, trasformandolo da ragazzo a uomo; un uomo che riconosce i propri sbagli, che impara a convivere con essi, impara a perdonarsi ed impara soprattutto ad essere sé stesso e a vivere in quanto tale.
E' questo che l'autrice porta in scena, un elogio alle donne, che chi più, chi meno, riescono a cambiare la vita di un giovane studente; che lo feriscono e che vengono da lui ferite, ma che alla fine gli fanno capire che è questo ciò che significa vivere: mostrare ogni parte di sé, ogni difetto, ogni fragilità, ogni pregio, anche le proprie perversioni... mostrare tutto ciò a coloro ai quali si vuole bene, alla persona che si ama, perché essere veramente sé stessi è l'unico modo per poter amare ed essere amati, ed è proprio questo il punto, la colonna portante di questo manga che è davvero un seinen.
Questo mostrare la forza delle donne, in contrapposizione all'ipocrisia e all'inettitudine di un maschio, che alla fine grazie a tutto questo diventa l'uomo che ogni donna vorrebbe.
L'importanza che l'autrice dona alle donne, in un opera che sicuramente risulterebbe, presa com'è, e senza studiarla e capirla, molto più appetibile per gli uomini, ma che ci regala una delle protagoniste più "donne" del mondo degli anime e manga.
Una protagonista che con tutti i suoi difetti, con le sue perversioni, con la sua apparente freddezza, con il suo carattere da farti perdere le staffe, sa regalarti i momenti più belli e le emozioni più belle di questo Nozoki Ana, perché è sé stessa, sempre è comunque, perché anche nella sua indecisione, nelle sue paranoie resta sé stessa, una protagonista che è in realtà, colei che sa amare di più, che è l'esempio del vero amore, del donare tutta sé stessa, del sacrificarsi per chi si ama, sì, perché è questo che è Emiru Ikuno, il lato più buio e torbido dell'amore, è l'ossessione, la perversione, ma è anche l'amore candido, in poche parole, lei è l'amore in tutte le sue sfaccettature.
E che dire del più grande protagonista dell'opera, ovvero ciò da cui essa prende il nome, lo spioncino, il peep hole? Quel foro è un vero e proprio squarcio sull'anima... è ciò che ci permette di conoscere veramente l'altro, di comprenderlo... è ciò che ci fa sentire noi stessi, che ci fa, alla fine, rinunciare alla nostra falsa ipocrisia... è la cosa che ci permette di sbirciare la persona che ci sta accanto, a cui si vuole bene, ma più fortemente, anche perché è di questo che si tratta nel manga, la persona che amiamo... un semplice foro che utilizziamo per osservarci a vicenda e con il quale ci vediamo per quello che realmente siamo, riuscendo finalmente a stabilire tra noi un vero rapporto, una vera relazione, ed è questo a mio parere il più grande insegnamento che quest'opera vuole trasmetterci.
Cos'altro aggiungere a questo punto? Be' ovviamente bisogna lodare il character design, che riesce ad esprimere appieno le emozioni e gli stati d'animo dei personaggi, senza mai scendere nel ridicolo.
Ultimo apprezzamento che chi scrive rivolge all'opera è la sua capacità di far emozionare, di far entusiasmare, e di far commuovere e piangere, perché ci sono delle scene che, per le persone che riescono a stabilire empatia con la storia ed i personaggi, sono davvero strappalacrime, ma davvero tanto, in particolar modo una, se non la più triste scena dell'intera opera, spinge a liberare tutto ciò che il lettore ha accumulato nella lettura di quest'opera, avendo un vero e proprio effetto catartico. Personalmente, io non riuscivo a smettere di piangere e singhiozzare, e penso che quando un'opera riesce a smuovere in te delle emozioni, a provocarti delle reazioni simili, abbia già assolto al proprio compito.
In conclusione, a questo manga, che considero un vero capolavoro, ma del quale consiglio la lettura solo ad un pubblico maturo abbastanza da poterlo comprendere e non da concentrarsi solamente sulle scene erotiche, dato che ciò sarebbe un vero e proprio insulto a quelle che secondo me erano le intenzioni dell'autrice, do un bel 9.5, che non è un 10 solo perché, anche se può sembrare banale, ho trovato che ci sia stata qualche scena di sesso in più, buttata lì a così tanto per, e che svaluta un po' quanto fatto e trasmesso con altre scene simili, prestandosi più ad essere una "commercialata" (perdonate il neologismo, volevo essere incisivo), che comunque, non intacca affatto il valore e l'espressività di questo gioiello.