Recensione
Gangsta.
7.5/10
"Gangsta." è un anime del 2015 che consta di dodici episodi, animato dallo stesso studio che ha portato alla luce "Ergo Proxy" e "Samurai Champloo".
Il lavoro dell'apparato tecnico, valutato nel complesso, è senz'altro positivo. Il sonoro è di qualità, l'opening è fatta molto bene, così come le OST, che in alcuni casi danno quel tocco in più agli avvenimenti. Le animazioni ed il chara design partono anch'essi su livelli molto alti, per subire però un calo verso la fine.
I personaggi sono sicuramente uno dei punti forti della serie, ben caratterizzati, quasi mai stereotipati (se si esclude tutta una serie di nemici che, quali siano le loro ragioni, sono alla spasmodica ricerca di obiettivi da macellare e distruggere, una banda di psicopatici felice di ammazzare dotati di una pessima caratterizzazione, nemici senza spessore visti e rivisti). I due protagonisti sono molto curati, sia nell'aspetto fisico che nella storia e nella psicologia, ma il buon lavoro non si ferma a loro e si estende a tutta una serie di personaggi, dai comprimari alle comparse. Ovviamente, in dodici episodi, in una serie che fa perno su molte scene d'azione, non c'è lo spazio per trattarli tutti in modo soddisfacente, ma molti di loro riescono a presentarsi e a farsi amare proprio tramite le azioni a cui prendono parte, senza aprire flashback sul passato, espediente utilizzato quasi esclusivamente per i protagonisti.
Anche il lavoro della regia è apprezzabile, suscita quel tanto di pathos quando serve ed è capace di fare salti temporali per portare avanti storie in contemporanea senza rendere la visione confusionaria o piena di forzature. Le note dolenti, secondo me, arrivano verso la fine, dove oltre al calo grafico già annunciato, ho notato anche qualche leggera forzatura nella trama, fatta per introdurre una vasta gamma di nemici capaci di mettere in difficoltà i protagonisti. Infatti, e qui faccio un breve cenno alla trama, mentre nella città dove si svolgono gli episodi, la presenza di individui con capacità fisiche superiori alla norma viene ben giustificata e risulta assolutamente coerente, la comparsa di nuovi individui dotati di una sorprendente forza è introdotta, secondo me, facendo una forzatura, con una giustificazione debole vista e rivista, la classica "Ad un certo punto cominciarono a nascere individui dotati di grande forza", il tutto per giustificare bambini e ragazzini assetati di sangue che fanno a brandelli le loro prede.
Le tematiche trattate sono varie: c'è il costante tema mafioso, quello dello Stato che non può fare altro che scendere a compromessi, finendo per essere relegato a semplice intermediario, così come tanto altro, come la discriminazione, la paura dettata dall'ignoranza, i pregiudizi, la volontà di cambiare e fare del bene, lo scontrarsi poi con la corrente degli avvenimenti che spinge nel senso opposto. Io credo che ci sia veramente tanto, spesso viene solo accennato, introdotto con alcune scene, lasciando che sia lo spettatore a trarre quanto deve e/o vuole.
<b>La seguente parte contiene spoiler</b>
Molto criticato è stato il finale, un finale che sicuramente non chiude il ciclo narrativo ed avviene nel mezzo dell'azione, un finale che non permette di chiarire tutte le situazioni lasciate in sospeso, anzi arriva proprio quando nasce una complicazione dopo l'altra.
Questo finale è stato definito in vari modi, io credo che l'intera serie possa essere intesa come spot pubblicitario per il manga, perché chi vuole ben conoscere tutte le implicazioni emerse non potrà far'altro che leggersi il manga. Eppure non posso fare almeno di pensarla in un altro modo, perché riprendendo la scia del famoso "Baccano!", cos'è una storia ? Non è forse una narrazione in cui il narratore arbitrariamente sceglie un punto di inizio, di fine, ed un personaggio, poi definito protagonista, secondo il cui punto di vista vengono filtrati gli avvenimenti? La narrazione finisce, ma la storia dei personaggi e delle vicende non si arresta con essa, prosegue, e così ho inteso questa serie, senza conoscere la durata del manga o altro, essendo semplice spettatore dell'anime, sono stato capace di apprezzare il finale, perché si chiude non in un momento a caso della narrazione, ma nel momento dove nascono più complicazioni, dove i tentativi di parte dei personaggi di mantenere l'ordine falliscono, dove il tentare di arginare la discriminazione decade, cioè la narrazione finisce dove inizia la fine (scusate per il gioco di parole). Non posso fornire altri dettagli altrimenti scadrei nello spoiler, ma se dopo avere letto questa recensione guarderete l'anime, vi chiedo di prestare grande attenzione alle parole finali del protagonista, Nich, da cui potreste arrivare alla mia stessa conclusione, cioè il finale della narrazione indica il punto di non ritorno, il momento in cui le forze che spingevano contro la corrente perdono il braccio di ferro, venendo trascinate da essa nel caos.
<b>Fine della parte contenente spoiler</b>
Per concludere, mi sento di dare un 7,5 a questa serie, non di più per i problemi sopracitati e mi sento di consigliarla, perchè a ben guardare, soprattutto in accordo con la mia visione del finale, dà la stessa sensazione che spesso provo vedendo la situazione attuale, non solo italiana ma anche mondiale, come se si fosse lì lì per sprofondare, anzi, come se si stesse sprofondando lentamente nell'abisso, avvenimento dopo avvenimento, nonostante gli sforzi, la situazione e le tensioni non migliorano, in attesa del colpo di grazia.
p.s. okay, ora ho un po' esagerato, ma credo che il finale voglia trasmettere proprio quanto detto con le ultime righe
Il lavoro dell'apparato tecnico, valutato nel complesso, è senz'altro positivo. Il sonoro è di qualità, l'opening è fatta molto bene, così come le OST, che in alcuni casi danno quel tocco in più agli avvenimenti. Le animazioni ed il chara design partono anch'essi su livelli molto alti, per subire però un calo verso la fine.
I personaggi sono sicuramente uno dei punti forti della serie, ben caratterizzati, quasi mai stereotipati (se si esclude tutta una serie di nemici che, quali siano le loro ragioni, sono alla spasmodica ricerca di obiettivi da macellare e distruggere, una banda di psicopatici felice di ammazzare dotati di una pessima caratterizzazione, nemici senza spessore visti e rivisti). I due protagonisti sono molto curati, sia nell'aspetto fisico che nella storia e nella psicologia, ma il buon lavoro non si ferma a loro e si estende a tutta una serie di personaggi, dai comprimari alle comparse. Ovviamente, in dodici episodi, in una serie che fa perno su molte scene d'azione, non c'è lo spazio per trattarli tutti in modo soddisfacente, ma molti di loro riescono a presentarsi e a farsi amare proprio tramite le azioni a cui prendono parte, senza aprire flashback sul passato, espediente utilizzato quasi esclusivamente per i protagonisti.
Anche il lavoro della regia è apprezzabile, suscita quel tanto di pathos quando serve ed è capace di fare salti temporali per portare avanti storie in contemporanea senza rendere la visione confusionaria o piena di forzature. Le note dolenti, secondo me, arrivano verso la fine, dove oltre al calo grafico già annunciato, ho notato anche qualche leggera forzatura nella trama, fatta per introdurre una vasta gamma di nemici capaci di mettere in difficoltà i protagonisti. Infatti, e qui faccio un breve cenno alla trama, mentre nella città dove si svolgono gli episodi, la presenza di individui con capacità fisiche superiori alla norma viene ben giustificata e risulta assolutamente coerente, la comparsa di nuovi individui dotati di una sorprendente forza è introdotta, secondo me, facendo una forzatura, con una giustificazione debole vista e rivista, la classica "Ad un certo punto cominciarono a nascere individui dotati di grande forza", il tutto per giustificare bambini e ragazzini assetati di sangue che fanno a brandelli le loro prede.
Le tematiche trattate sono varie: c'è il costante tema mafioso, quello dello Stato che non può fare altro che scendere a compromessi, finendo per essere relegato a semplice intermediario, così come tanto altro, come la discriminazione, la paura dettata dall'ignoranza, i pregiudizi, la volontà di cambiare e fare del bene, lo scontrarsi poi con la corrente degli avvenimenti che spinge nel senso opposto. Io credo che ci sia veramente tanto, spesso viene solo accennato, introdotto con alcune scene, lasciando che sia lo spettatore a trarre quanto deve e/o vuole.
<b>La seguente parte contiene spoiler</b>
Molto criticato è stato il finale, un finale che sicuramente non chiude il ciclo narrativo ed avviene nel mezzo dell'azione, un finale che non permette di chiarire tutte le situazioni lasciate in sospeso, anzi arriva proprio quando nasce una complicazione dopo l'altra.
Questo finale è stato definito in vari modi, io credo che l'intera serie possa essere intesa come spot pubblicitario per il manga, perché chi vuole ben conoscere tutte le implicazioni emerse non potrà far'altro che leggersi il manga. Eppure non posso fare almeno di pensarla in un altro modo, perché riprendendo la scia del famoso "Baccano!", cos'è una storia ? Non è forse una narrazione in cui il narratore arbitrariamente sceglie un punto di inizio, di fine, ed un personaggio, poi definito protagonista, secondo il cui punto di vista vengono filtrati gli avvenimenti? La narrazione finisce, ma la storia dei personaggi e delle vicende non si arresta con essa, prosegue, e così ho inteso questa serie, senza conoscere la durata del manga o altro, essendo semplice spettatore dell'anime, sono stato capace di apprezzare il finale, perché si chiude non in un momento a caso della narrazione, ma nel momento dove nascono più complicazioni, dove i tentativi di parte dei personaggi di mantenere l'ordine falliscono, dove il tentare di arginare la discriminazione decade, cioè la narrazione finisce dove inizia la fine (scusate per il gioco di parole). Non posso fornire altri dettagli altrimenti scadrei nello spoiler, ma se dopo avere letto questa recensione guarderete l'anime, vi chiedo di prestare grande attenzione alle parole finali del protagonista, Nich, da cui potreste arrivare alla mia stessa conclusione, cioè il finale della narrazione indica il punto di non ritorno, il momento in cui le forze che spingevano contro la corrente perdono il braccio di ferro, venendo trascinate da essa nel caos.
<b>Fine della parte contenente spoiler</b>
Per concludere, mi sento di dare un 7,5 a questa serie, non di più per i problemi sopracitati e mi sento di consigliarla, perchè a ben guardare, soprattutto in accordo con la mia visione del finale, dà la stessa sensazione che spesso provo vedendo la situazione attuale, non solo italiana ma anche mondiale, come se si fosse lì lì per sprofondare, anzi, come se si stesse sprofondando lentamente nell'abisso, avvenimento dopo avvenimento, nonostante gli sforzi, la situazione e le tensioni non migliorano, in attesa del colpo di grazia.
p.s. okay, ora ho un po' esagerato, ma credo che il finale voglia trasmettere proprio quanto detto con le ultime righe