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Non sono troppo tenero con lo studio Gainax, ma è indubbio che a cavallo tra gli anni '80 e '90 abbia lasciato un segno importante nel mondo dell'animazione. E questo lo reputo uno dei suoi lavori migliori: divertente, ironico e riflessivo, che gioca con luoghi comuni e stereotipi. Anche quasi autobiografico, visto che lo Studio Gainax è stato fondato da otaku di prima generazione.

Nel primo episodio vediamo Ken Kubo, studente universitario, rincontrare un suo compagno di liceo, Tanaka, che gli presenterà dei suoi amici con cui condivide una forte passione per fumetti, cartoni, film... che lo reintrodurranno in un "mondo" che da qualche anno sembrava fosse per lui un ricordo.
Nel secondo invece ci si sposta dal lato passionale a quello imprenditoriale e creativo, con i nostri che passano dall'altra parte della barricata.
Alternata alla vicenda animata vi sono "interviste" dal vivo a vari otaku o ex, come quello nostalgico, il "pentito", il feticista delle armi, l'accumulatore compulsivo, il dissociato... tra l'ironico e il riflessivo, contornate da mini-sondaggi. Questa parte è trattata in maniera più seriosa rispetto all'altra, ma comunque ci si immerge in entrambi i casi nelle passioni più disparate, tra sobrietà, che porta a dedicarcisi nel tempo libero, discutendo a riguardo di cose seriose e altre più frivole, feticismi vari, per finire ai casi in cui si finisce per trascurare tutto il resto. A contornare il tutto, citazioni di fatti di cronaca seria e avvenimenti leggeri.

Se alcune cose possono sembrare esagerate a un occidentale, altre le troveremo famigliari, della serie "tutto il mondo è paese". Infatti, in quanti (probabilmente meno di ieri per fortuna) guardano anche da noi con sospetto un fruitore di fumetti e di cartoni animati dai quindici-sedici anni in su circa, bollandolo come frivolo e pigro, consigliandogli magari anche di leggere qualche libro serio? Oppure, fatte le debite proporzioni, anche da noi è un po' diffuso lo scambio di serie registrate e collezionate nel corso degli anni, grazie al quale tra l'altro si sono potute salvare alcune chicche. A vedere le file con tanto di accampamento per la prima cinematografica e il cosplay, poi non possono non venire in mente i fan e "fanatici" di "Guerre stellari"! E collezionare cellulari non è tanto diverso dal comprare tavole originali di un'opera a fumetti. Come si sa, anche in Italia e nel resto del mondo, per finire, c'erano e ci sono diverse fanzine su vari argomenti.

Quando questa mini-serie uscì, la figura dell' "otaku", anche a causa di avvenimenti tragici, cominciava ad essere vista sempre più con "sospetto" e a generare discussioni a riguardo. All'epoca attuale, oggi è un "reperto" storico, che ci mostra come a livello di "anime" la fantasia di questi appassionati fosse rapita da opere mainstream, mentre oggi la maggior parte di tale frangia ha finito con il distaccarsi dal resto del pubblico e diventare il fruitore principale, a causa del calo generale di ascolti che ha colpito le produzioni animate generaliste in orari mattutini e pomeridiani, con conseguente riduzione di queste. Il tutto infatti ha spostato l'attenzione dei produttori sulle vendite dell'home video, portando a realizzare sempre più opere manieriste e fini a sé stesse senza un briciolo di trama, con personaggi, soprattutto femminili, più carini e 'pucciosi' possibili, e in certi casi disegnati in maniera "infantile", a volte piuttosto sproporzionati a livello di forme, se non addirittura un misto tra le due cose, finendo pure molte volte per essere ridotti a oggetti sessuali. Questo purtroppo ora vuole la nuova generazione. Alla fine non è che un aumento di quello che c'era in alcuni OAV degli anni '80 e '90, primi prodotti destinanti espressamente agli otaku, che ha finito con il degenerare e proliferare.
Il sogno finale di Ken oggi sarebbe realizzato in maniera molto diversa, e peggiore purtroppo.