Recensione
Recensione di Shirubia-san
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Una piccola introduzione al regista di questo film è doverosa.
Makoto Shinkai, considerato da molti l'erede del grande Miyazaki, è autore dei film d'animazione "5 cm al secondo" e di quello che tra non molto uscirà nei cinema italiani "Kimi no na wa" (conosciuto con il titolo di "Your name").
Devo purtroppo ammettere di aver visto i suoi lavori al contrario, partendo dal recente "Your name" del 2016 fino ad arrivare, appunto, ad uno dei suoi primi lavori nel 2004.
Mi sarei aspettata di più da questo film, ma essendo stato uno dei suoi primi lavori, è giusto dare un minimo di errore.
Il film, come altri di Shinkai, è basato su temi molto spesso duri, violenti, come quello della guerra in questo caso, ma trattati con la maestria della dolcezza e dell'amore che vince su tutto.
Trama:
Tralasciando lo scenario post-guerra,simile al muro di Berlino,la storia si incentra su due ragazzi, dotati di eccezionale intelligenza, che hanno come obiettivo quello di riuscire a sorvolare la torre di Hokkaido. Armati di buona volontà costruiscono giorno dopo giorno un aereo. A sconvolgere la loro "normale" routine sarà una loro compagna delle medie, Sayuri. Insieme promettono di volare,un giorno,vicino alla torre.
La narrazione scorre lenta, a volte troppo, ma riesce comunque a mantenere la tua attenzione.
Come in molti altri film dell'autore, vi sono riprese di ampi spazi, quasi panoramiche se così si vogliono intendere, grandi vallate, l'immensità del cielo e dell'oceano.
Queste riprese creano un momento di tranquillità e di pace nell'animo dello spettatore, sono immagini che ti lasciano un attimo senza fiato, quasi risucchiato dalla loro grandezza e dalla mancanza di limiti.
Personaggi:
Dal punto di vista della caratterizzazione, alcuni protagonisti sono ben delineati,altri sono invece solamente abbozzati.
Il monologo introspettivo che l'autore mette in atto per il personaggio Hiroki è qualcosa di spettacolare; le sensazioni, i pensieri più reconditi del suo animo vengono a galla con parole poetiche .
Hiroki, un ragazzo che sembra aver perso tutto, la sua vita è immersa nel grigiore della monotonia, trasferitosi lontano per scappare ai propri ricordi, gli stessi che lo aiuteranno a ricongiungersi con Sayuri.
La protagonista femminile, Sayuri Sawatari, è un personaggio interessante. All'inizio del film sembra rivestire un ruolo marginale nella vita dei due ragazzi; ma nel film si scopre quanto quei momenti passati insieme siano stati importanti non solo per Takuya e Hiroki,ma anche per la stessa Sayuri ,che si ritrova in un luogo desolato e sperduto, in cui l'unico contatto che le resta con la realtà sono proprio quei ricordi felici. È un personaggio che suscita stupore, passando da un ruolo banale, oserei dire, ad un ruolo centrale .
Al contrario, la caratterizzazione di Takuya Shirakawa mi ha un po' deluso, è un personaggio piatto, i suoi sentimenti non vengono resi noti e quindi ai miei occhi non ha avuto molto peso, se non quello di essere il migliore amico di Hiroki.
Nonostante questo sia uno dei primi film di Shinkai, si possono già notare i toni malinconici e dolci che poi saranno sviluppati e migliorati nei suoi successivi film.
In una realtà ambigua e sconnessa, lo consiglio a coloro che vogliono immedesimarsi nei sogni di un giovane ragazzo che non smetterà mai di credere che una promessa è per sempre.
Makoto Shinkai, considerato da molti l'erede del grande Miyazaki, è autore dei film d'animazione "5 cm al secondo" e di quello che tra non molto uscirà nei cinema italiani "Kimi no na wa" (conosciuto con il titolo di "Your name").
Devo purtroppo ammettere di aver visto i suoi lavori al contrario, partendo dal recente "Your name" del 2016 fino ad arrivare, appunto, ad uno dei suoi primi lavori nel 2004.
Mi sarei aspettata di più da questo film, ma essendo stato uno dei suoi primi lavori, è giusto dare un minimo di errore.
Il film, come altri di Shinkai, è basato su temi molto spesso duri, violenti, come quello della guerra in questo caso, ma trattati con la maestria della dolcezza e dell'amore che vince su tutto.
Trama:
Tralasciando lo scenario post-guerra,simile al muro di Berlino,la storia si incentra su due ragazzi, dotati di eccezionale intelligenza, che hanno come obiettivo quello di riuscire a sorvolare la torre di Hokkaido. Armati di buona volontà costruiscono giorno dopo giorno un aereo. A sconvolgere la loro "normale" routine sarà una loro compagna delle medie, Sayuri. Insieme promettono di volare,un giorno,vicino alla torre.
La narrazione scorre lenta, a volte troppo, ma riesce comunque a mantenere la tua attenzione.
Come in molti altri film dell'autore, vi sono riprese di ampi spazi, quasi panoramiche se così si vogliono intendere, grandi vallate, l'immensità del cielo e dell'oceano.
Queste riprese creano un momento di tranquillità e di pace nell'animo dello spettatore, sono immagini che ti lasciano un attimo senza fiato, quasi risucchiato dalla loro grandezza e dalla mancanza di limiti.
Personaggi:
Dal punto di vista della caratterizzazione, alcuni protagonisti sono ben delineati,altri sono invece solamente abbozzati.
Il monologo introspettivo che l'autore mette in atto per il personaggio Hiroki è qualcosa di spettacolare; le sensazioni, i pensieri più reconditi del suo animo vengono a galla con parole poetiche .
Hiroki, un ragazzo che sembra aver perso tutto, la sua vita è immersa nel grigiore della monotonia, trasferitosi lontano per scappare ai propri ricordi, gli stessi che lo aiuteranno a ricongiungersi con Sayuri.
La protagonista femminile, Sayuri Sawatari, è un personaggio interessante. All'inizio del film sembra rivestire un ruolo marginale nella vita dei due ragazzi; ma nel film si scopre quanto quei momenti passati insieme siano stati importanti non solo per Takuya e Hiroki,ma anche per la stessa Sayuri ,che si ritrova in un luogo desolato e sperduto, in cui l'unico contatto che le resta con la realtà sono proprio quei ricordi felici. È un personaggio che suscita stupore, passando da un ruolo banale, oserei dire, ad un ruolo centrale .
Al contrario, la caratterizzazione di Takuya Shirakawa mi ha un po' deluso, è un personaggio piatto, i suoi sentimenti non vengono resi noti e quindi ai miei occhi non ha avuto molto peso, se non quello di essere il migliore amico di Hiroki.
Nonostante questo sia uno dei primi film di Shinkai, si possono già notare i toni malinconici e dolci che poi saranno sviluppati e migliorati nei suoi successivi film.
In una realtà ambigua e sconnessa, lo consiglio a coloro che vogliono immedesimarsi nei sogni di un giovane ragazzo che non smetterà mai di credere che una promessa è per sempre.