Recensione
Chaos;Head
6.0/10
"Chaos;Head" è una serie anime del 2008 dello studio Madhouse, tratta da una visual novel prodotta dalla software house Nitroplus. Questa serie mi ha sempre incuriosito in quanto è la trasposizione animata del primo di una collana di videogiochi denominata "Science Adventure" e famosa per avere fra i suoi titoli un'altra opera, "Steins;Gate", da cui è stata tratta una delle serie che preferisco in assoluto; quando sono venuto a conoscenza che quest'anno sarebbe stato prodotto anche un adattamento del sequel ("Chaos;Child") ho deciso finalmente di recuperarla. Purtroppo, le mie attese non sono state ben soddisfatte da quasi nessun punto di vista, ma andiamo con ordine.
Trama:
"Chaos;Head" vede come protagonista quasi assoluto Takumi Nishijo, uno studente delle superiori e hikikomori da manuale che vive in un mondo tutto suo e passa le giornate giocando ai videogiochi ed evitando qualsiasi rapporto sociale. La sua routine viene improvvisamente stravolta quando un suo compagno di avventure virtuali con nickname Shogun gli invia in chat il link di una foto che mostra il brutale delitto di un uomo inchiodato ad un muro; l'evento inizialmente solo strano diventa un vero e proprio mistero quando, il giorno dopo, Takumi, perdendosi in giro per la città, si ritrova davanti la scena dell'omicidio così come l'aveva vista nell'immagine ricevuta il giorno prima. Successivamente, si scopre che quello è solo uno di una serie di incidenti particolarmente singolari e violenti che su internet sono stati identificati come "pazzia della New Gen", e siccome Takumi è stato ripreso sulla scena del crimine ne diventa il principale sospettato. Il ragazzo comincia a soffrire di forti allucinazioni che non gli permettono di distinguere quello che è reale e quello che non lo è, cosa che lo rende col passare del tempo sempre più ossessionato e paranoico soprattutto nei confronti della misteriosa figura di Shogun, che lui crede il vero colpevole e dal quale si sente incastrato. In concomitanza con questi eventi, un gruppo di ragazze comincia ad interessarsi a lui per svariati motivi e le stranezze aumentano, in quanto alcune di queste posseggono delle particolari spade magiche che però sono invisibili per la maggior parte delle persone.
Considerazioni:
La serie, di stampo comunque fantascientifico, è riconducibile anche al genere harem, dove il protagonista principale (quasi sempre timido e impacciato) si ritrova per mezzo di un pretesto narrativo circondato da una serie di belle ragazze dalle personalità più o meno diverse. Negli ultimi anni questo tipo di storie ha avuto un successo smisurato e tantissime opere ne hanno riproposto il paradigma con risultati a volte buoni ed altre meno. "Chaos;Head" rientra senza dubbio nella seconda categoria: il suo difetto principale infatti è proprio quello di rimanere sempre incatenata nei cliché del suo genere senza mai riuscire a proporre qualcosa di innovativo. I personaggi hanno caratterizzazioni già viste e riviste, in primis Takumi, ovvero il classico otaku che cerca di evitare il più possibile il resto del mondo, egoista e vigliacco (in questo ricorda molto Shinji Ikari di "Neon Genesis Evangelion") ma che si presume dovrebbe diventare l'eroe della storia; altri esempi sono le ragazze protagoniste, fra cui, giusto per citarne alcune, abbiamo la compagna di classe dolce e gentile, la classica tsundere, la ragazza dark che nell'aspetto è identica a Rei Ayanami (ancora "Evangelion"!) e la sorella minore che prova inspiegabilmente una sorta di riverenza verso il fratello. Anche se personalmente ritengo che l'aspetto importante per giudicare la qualità di una serie non sia tanto l'originalità delle premesse quanto poi il loro sviluppo, i personaggi hanno quasi tutti storie banali e non vengono approfonditi in modo adeguato, risultando quindi piatti e bidimensionali; l'unico che forse si salva parzialmente in questo senso è Takumi. Per quanto riguarda l'intreccio della storia, invece, "Chaos;Head", nonostante ponga le proprie basi su complicati concetti scientifici che si mischiano alla fantascienza in modo interessante, evolve in modo abbastanza lineare e scontato, salvandosi solo in parte nel finale con alcuni buoni colpi di scena. Il numero di episodi non particolarmente elevato (dodici) è sicuramente un pregio: la serie infatti scorre velocemente, arrivando presto ai punti chiave della trama senza allungare inutilmente il discorso. Il comparto tecnico rientra anch'esso fra le cose positive in quanto sia le animazioni che i disegni (il cui stile ricorda molto le serie degli anni '90) sono di buon livello, nonostante non reggano il confronto con i lavori migliori di Madhouse. Questi aspetti, uniti alla solidità della base fantascientifica su cui si poggia tutta la storia, trattata in modo sempre coerente e che dimostra una cultura degna di nota da parte degli sceneggiatori, sono i motivi per cui il mio voto è comunque sufficiente, anche se sarebbe potuto essere molto più basso. Un altro particolare non di primo piano ma comunque interessante riguarda la cura nel rendere verosimile l'utilizzo dei nuovi media e nello specifico il mondo di internet; vedere link ad immagini che hanno un formato vero oppure i personaggi che seguono i thread di una board chiamata @chan (clone di 4chan e della giapponese 2chan e presente tra l'altro anche in altre opere della "Science Adventure") può sembrare scontato per chi è abituato ad essere a stretto contatto con questo genere di cose ma quasi mai si vede una tale attenzione per i dettagli.
In conclusione, possiamo dire che ci troviamo davanti ad una serie che non lascia il segno e spreca tutte le sue buone idee con un'esecuzione scialba. Comunque, si può constatare che chi ha lavorato a quest'opera ha imparato dai propri errori, riuscendo a realizzare successivamente prodotti di altissima qualità come "Steins;Gate" (se siete fra i pochi che non l'hanno vista vi consiglio di recuperarla assolutamente) ed anche "Chaos;Child": nonostante l'abbia cominciata da poco, mi ha fatto sin da subito un'ottima impressione, riuscendo dove il suo predecessore ha fallito.
Perché vederla: Gli unici motivi per cui penso valga la pena vedere questa serie sono di completezza, sia per chi non vuole perdersi nemmeno una "Science Adventure", sia per chi è interessato alla visione del sequel "Chaos;Child", in modo da apprezzarlo meglio (anche se quest'ultima ha un episodio 0 che riassume alcuni degli eventi più importanti di "Chaos;Head").
Perché non vederla: Perché è un'opera senza infamia e senza lode e si può trovare sicuramente qualcos'altro di meglio in giro, anche per chi è amante del genere.
Trama:
"Chaos;Head" vede come protagonista quasi assoluto Takumi Nishijo, uno studente delle superiori e hikikomori da manuale che vive in un mondo tutto suo e passa le giornate giocando ai videogiochi ed evitando qualsiasi rapporto sociale. La sua routine viene improvvisamente stravolta quando un suo compagno di avventure virtuali con nickname Shogun gli invia in chat il link di una foto che mostra il brutale delitto di un uomo inchiodato ad un muro; l'evento inizialmente solo strano diventa un vero e proprio mistero quando, il giorno dopo, Takumi, perdendosi in giro per la città, si ritrova davanti la scena dell'omicidio così come l'aveva vista nell'immagine ricevuta il giorno prima. Successivamente, si scopre che quello è solo uno di una serie di incidenti particolarmente singolari e violenti che su internet sono stati identificati come "pazzia della New Gen", e siccome Takumi è stato ripreso sulla scena del crimine ne diventa il principale sospettato. Il ragazzo comincia a soffrire di forti allucinazioni che non gli permettono di distinguere quello che è reale e quello che non lo è, cosa che lo rende col passare del tempo sempre più ossessionato e paranoico soprattutto nei confronti della misteriosa figura di Shogun, che lui crede il vero colpevole e dal quale si sente incastrato. In concomitanza con questi eventi, un gruppo di ragazze comincia ad interessarsi a lui per svariati motivi e le stranezze aumentano, in quanto alcune di queste posseggono delle particolari spade magiche che però sono invisibili per la maggior parte delle persone.
Considerazioni:
La serie, di stampo comunque fantascientifico, è riconducibile anche al genere harem, dove il protagonista principale (quasi sempre timido e impacciato) si ritrova per mezzo di un pretesto narrativo circondato da una serie di belle ragazze dalle personalità più o meno diverse. Negli ultimi anni questo tipo di storie ha avuto un successo smisurato e tantissime opere ne hanno riproposto il paradigma con risultati a volte buoni ed altre meno. "Chaos;Head" rientra senza dubbio nella seconda categoria: il suo difetto principale infatti è proprio quello di rimanere sempre incatenata nei cliché del suo genere senza mai riuscire a proporre qualcosa di innovativo. I personaggi hanno caratterizzazioni già viste e riviste, in primis Takumi, ovvero il classico otaku che cerca di evitare il più possibile il resto del mondo, egoista e vigliacco (in questo ricorda molto Shinji Ikari di "Neon Genesis Evangelion") ma che si presume dovrebbe diventare l'eroe della storia; altri esempi sono le ragazze protagoniste, fra cui, giusto per citarne alcune, abbiamo la compagna di classe dolce e gentile, la classica tsundere, la ragazza dark che nell'aspetto è identica a Rei Ayanami (ancora "Evangelion"!) e la sorella minore che prova inspiegabilmente una sorta di riverenza verso il fratello. Anche se personalmente ritengo che l'aspetto importante per giudicare la qualità di una serie non sia tanto l'originalità delle premesse quanto poi il loro sviluppo, i personaggi hanno quasi tutti storie banali e non vengono approfonditi in modo adeguato, risultando quindi piatti e bidimensionali; l'unico che forse si salva parzialmente in questo senso è Takumi. Per quanto riguarda l'intreccio della storia, invece, "Chaos;Head", nonostante ponga le proprie basi su complicati concetti scientifici che si mischiano alla fantascienza in modo interessante, evolve in modo abbastanza lineare e scontato, salvandosi solo in parte nel finale con alcuni buoni colpi di scena. Il numero di episodi non particolarmente elevato (dodici) è sicuramente un pregio: la serie infatti scorre velocemente, arrivando presto ai punti chiave della trama senza allungare inutilmente il discorso. Il comparto tecnico rientra anch'esso fra le cose positive in quanto sia le animazioni che i disegni (il cui stile ricorda molto le serie degli anni '90) sono di buon livello, nonostante non reggano il confronto con i lavori migliori di Madhouse. Questi aspetti, uniti alla solidità della base fantascientifica su cui si poggia tutta la storia, trattata in modo sempre coerente e che dimostra una cultura degna di nota da parte degli sceneggiatori, sono i motivi per cui il mio voto è comunque sufficiente, anche se sarebbe potuto essere molto più basso. Un altro particolare non di primo piano ma comunque interessante riguarda la cura nel rendere verosimile l'utilizzo dei nuovi media e nello specifico il mondo di internet; vedere link ad immagini che hanno un formato vero oppure i personaggi che seguono i thread di una board chiamata @chan (clone di 4chan e della giapponese 2chan e presente tra l'altro anche in altre opere della "Science Adventure") può sembrare scontato per chi è abituato ad essere a stretto contatto con questo genere di cose ma quasi mai si vede una tale attenzione per i dettagli.
In conclusione, possiamo dire che ci troviamo davanti ad una serie che non lascia il segno e spreca tutte le sue buone idee con un'esecuzione scialba. Comunque, si può constatare che chi ha lavorato a quest'opera ha imparato dai propri errori, riuscendo a realizzare successivamente prodotti di altissima qualità come "Steins;Gate" (se siete fra i pochi che non l'hanno vista vi consiglio di recuperarla assolutamente) ed anche "Chaos;Child": nonostante l'abbia cominciata da poco, mi ha fatto sin da subito un'ottima impressione, riuscendo dove il suo predecessore ha fallito.
Perché vederla: Gli unici motivi per cui penso valga la pena vedere questa serie sono di completezza, sia per chi non vuole perdersi nemmeno una "Science Adventure", sia per chi è interessato alla visione del sequel "Chaos;Child", in modo da apprezzarlo meglio (anche se quest'ultima ha un episodio 0 che riassume alcuni degli eventi più importanti di "Chaos;Head").
Perché non vederla: Perché è un'opera senza infamia e senza lode e si può trovare sicuramente qualcos'altro di meglio in giro, anche per chi è amante del genere.