Recensione
Bugie d'Aprile
10.0/10
Recensione di Cat Mou (Cat Mou)
-
Avresti mai detto che un musicista è simile a un calciatore? Che, come un bomber ma senza compagni di squadra, suda, ha paura di sbagliare il calcio di rigore, e trova nell'agonismo una forza inimmaginabile?
Ecco, questa è la musica vista da dentro, con gli occhi di ci lotta quotidianamente, perché, infine, sembri solo istinto e cultura, quando invece è fatica e manovalanza.
E poi c'è tutto quello che la musica trasporta, che non è solo nelle orecchie di chi ascolta o nella penna di chi l'ha scritta, ma è anche nelle dita di chi la suona. E, se chi la suona è pieno di dolore o d'amore, quel dolore e quell'amore diventano parte della musica.
La musica è un luogo, proprio come un romanzo o un film. In quel luogo Kousei Arima si è perso, perché ogni volta che prova a suonare da che è morta sua madre, la ritrova ed è troppo doloroso. Per questo la musica svanisce e il luogo del loro incontro diventa il fondo scuro e immobile di un mare in cui Kousei affonda. Era per sua madre che suonava, per assecondarla, per lenirne il dolore di una carriera ormai naufragata. Ora lei è morta e lo guarda con un sorriso crudele attraverso l'oscurità fluttuante della solitudine in cui Kousei muove le dita su una tastiera muta.
Quando arriva la violinista Kaori Miyazono, Kousei vede comparire una mano che cerca di tirarlo fuori dal fondale in cui si è rinchiuso. Li aspetta un tempo da condividere breve come la fioritura dei ciliegi, eppure altrettanto splendido e curativo.
Ecco, questa è la musica vista da dentro, con gli occhi di ci lotta quotidianamente, perché, infine, sembri solo istinto e cultura, quando invece è fatica e manovalanza.
E poi c'è tutto quello che la musica trasporta, che non è solo nelle orecchie di chi ascolta o nella penna di chi l'ha scritta, ma è anche nelle dita di chi la suona. E, se chi la suona è pieno di dolore o d'amore, quel dolore e quell'amore diventano parte della musica.
La musica è un luogo, proprio come un romanzo o un film. In quel luogo Kousei Arima si è perso, perché ogni volta che prova a suonare da che è morta sua madre, la ritrova ed è troppo doloroso. Per questo la musica svanisce e il luogo del loro incontro diventa il fondo scuro e immobile di un mare in cui Kousei affonda. Era per sua madre che suonava, per assecondarla, per lenirne il dolore di una carriera ormai naufragata. Ora lei è morta e lo guarda con un sorriso crudele attraverso l'oscurità fluttuante della solitudine in cui Kousei muove le dita su una tastiera muta.
Quando arriva la violinista Kaori Miyazono, Kousei vede comparire una mano che cerca di tirarlo fuori dal fondale in cui si è rinchiuso. Li aspetta un tempo da condividere breve come la fioritura dei ciliegi, eppure altrettanto splendido e curativo.