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Attenzione: la recensione contiene spoiler

"Noein" è una serie del 2005 del famoso regista di "Vision of Escaflowne", Akane Kazuki, prodotta dallo studio Satelight e composta da ben ventiquattro episodi. La serie è stata inoltre trasmessa in chiaro su Rai4 tra il 2012 e il 2013.

Vi è in atto una guerra tra due fazioni: Shangri-La e La'cryma. Per vincere, quest'ultima decide di mandare i suoi Cavalieri del Drago a recuperare un oggetto noto come Catena del Drago, che consente loro di sopravvivere al destino voluto e imposto da Shangri-La. La catena in questione risiede nel corpo di Haruka, una ragazzina delle medie che passa spensieratamente le giornate insieme ai suoi amici, ma non sarà semplice per i Cavalieri del Drago recuperarla, visto che si trova su un altro pianeta Terra di un altro universo. Inoltre, uno di loro, il giovane Karas, afferma non solo di conoscere Haruka, ma di essere uno degli amici della ragazza, uno fra i tanti Yuu proveniente però da un mondo quindici anni nel futuro.

La trama è parecchio interessante e intricata, ma poco scorrevole. Ci sono infatti dei punti di stallo in cui la stessa non avanza e ci sono interi episodi di cui non si comprende l'utilità o scopo. Direi inoltre che è particolarmente percettibile l'impronta di Akane Kazuki, visti i colpi di scena riservati ai cinque minuti finali della puntata, peculiarità presente anche nel celeberrimo capolavoro che è "Vision of Escaflowne".
La serie però non è adatta a tutti e non è di facile comprensione. Se non avete conoscenze di fisica quantistica e affini su argomenti come gli universi paralleli, il principio di indeterminazione e il paradosso di Schrödinger, sarà difficile comprendere pienamente la serie e i discorsi tra i vari personaggi, nonostante il fatto che in più punti gli sceneggiatori si siano sforzati di rendere le spiegazioni il più comprensibile possibile.
Altro che "i cartoni sono per bambini"! Provate a vedere "Noein" e forse ne riparliamo!
Ma ciò che più mi preme dire è che questa è una serie statica, perché manca proprio il sentimento. Non ti trasmette niente! A parte le nozioni di fisica quantistica, non riesce a dare, a trasportarti, ad emozionarti o a farti affezionare ai personaggi. Sono gli stessi personaggi a "non mangiarsi un'emozione", manco fossero dei robot.

Complice di ciò, la caratterizzazione dei personaggi. Mah! Non mi hanno detto proprio niente. Non sono riuscita proprio ad empatizzare con loro. Haruka è una protagonista sciatta e anche un po' stupida, mi meraviglierei se la doppiatrice, Ilaria Giorgino, non si fosse snervata mentre le prestava la voce. Quasi non sembrava lei la protagonista, caratterizzata peggio dei personaggi secondari! L'allegra combriccola degli amici di Haruka è carina, ma non regge il confronto con la controparte adulta. Infatti, anche se poco presente, la controparte di quindici anni nel futuro è più caratterizzata, è fatta meglio e non è un caso che i miei personaggi preferiti siano principalmente Karas, Atori e Tobi, mentre a seguire i restanti abitanti di La'cryma.
C'è però da dire che il repentino cambiamento di personalità di Atori non trova spiegazione negli episodi successivi, non si capisce bene perché avvenga una cosa del genere, e quindi, anche se ho apprezzato la versione buona rispetto a quella malvagia, che comunque aggiunge quel pizzico di pepe alla prima parte di serie, rimango perplessa.
Uno dei personaggi che ho più odiato sul finale della combriccola di mocciosetti è sicuramente Miho. Quest'ultima fa amicizia con Atori, gli sta appiccicata tutto il tempo, gioca con lui, piange e strilla per i suoi atteggiamenti poco cortesi, insiste per tenerlo al sicuro e sembra essersi quasi invaghita di lui, ma, quando Atori decide di sacrificare la sua vita per salvare questo mondo, la reazione di Miho è quella di una bambina a cui cade a terra il gelato. "Oh, no."
Ovviamente priva di sentimento. Lì, istintivamente, mi sono messa le mani in faccia in perfetto stile "Urlo di Munch", perché non è possibile avere una reazione del genere, è umanamente impossibile non provare pena/dolore nel vedere una scena così frustrante.
Altri personaggi un po' strani sono stati la Uchida e Koriyama. All'inizio non si comprendeva bene il loro ruolo, ma poi col tempo è stato tutto più chiaro e sono stati anche determinanti in un certo senso. Ma non voglio dire molto a riguardo, solo che la questione sollevata sul paradosso di Schrödinger e la questione Koriyama mi hanno fatto storcere tanto, tanto, tanto il naso.
Infine sono stati inseriti altri personaggi, ma, a mio parere, credo non sia servito a nulla.

Cosa dire? Tutto è bene quel che finisce bene...? Assolutamente no. La parte finale, se vogliamo fare un discorso in generale, è stata buona e anche prevedibile, ma, se presa in senso lato, non mi ha molto soddisfatta. Mi spiego meglio. Ciò che non mi è andato giù è il finale, che è stato appioppato ai personaggi di quindici anni nel futuro. Perché? Perché non l'ho capito! Ma già non si è cominciato a capire niente quando i "Tizi" di mondi alternativi si sono ritrovati nello stesso mondo della Catena del Drago ed è stato messo in mezzo il paradosso del gatto di Schrödinger! Questo è stato un finale a metà, una parte soddisfa, ma l'altra lascia con l'amaro in bocca.

Una delle pecche di questa serie sta però nel comparto grafico. Orribile.
Purtroppo non posso non paragonarlo a quel capolavoro di "Escaflowne". La mia meraviglia sta nel fatto che "Escaflowne", essendo datato 1996, dovrebbe avere più difetti dal punto di vista grafico rispetto a un'opera del 2005 come "Noein". Nonostante però ci siano quasi dieci anni di differenza, quest'ultima presenta un chara design scadente. Personaggi con occhi squadrati, giganteschi e strabici, fisici sproporzionati che compiono movimenti super-statici, per nulla aiutati dall'aggiunta di immagini orripilanti in una computer grafica da far ribrezzo ai meno impressionabili.
L'ambientazione è semplicistica, ma comunque apprezzabile, mentre la casa della protagonista, le sfere di energia e l'Ouroboros prodotti in CG e riproposti più e più volte farebbero accapponare la pelle a chiunque. Altro che horror!
I combattimenti tra i personaggi risultano, in alcuni punti, un ammasso di figure abbozzate e scarabocchi in movimento circolare che non permettono di comprendere al meglio la dinamica dello scontro. Perciò, il comparto grafico è bocciato senza pietà.

Avendolo visto in italiano, voglio fare un commentino anche su quest'argomento. Penso che il nostro doppiaggio non sia stato male, anche se la voce della Giorgino nei panni di Haruka mi irritava un po'. In compenso, voglio assolutamente elogiare lo splendido e meraviglioso Patrizio Prata che, come sempre, ci regala un doppiaggio superlativo del personaggio di Karas (quanto amo quel doppiatore!) e Luca Ghignone che ha doppiato quell'antipatico di Atori - voce più azzeccata della sua è impossibile trovarla.

Incredibile ma vero, la opening e la ending non sono riuscite a colpirmi in alcun modo. Se dovessi fare una scelta, preferirei la opening, strutturata un po' meglio rispetto a una ending fin troppo simile alla serie, ergo statica. Le musiche inoltre non aiutano.

Voto: 6.5