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Non mi presto a fare recensioni generalmente, ma questo "Shigatsu wa Kimi no Uso" è stato forse una delle più grandi delusioni da quando ho iniziato a vedere anime. Chi lo ha visto può immaginare grossomodo quale sia il motivo.

Per quanto riguarda il comparto tecnico e le scelte stilistiche in generale, non ho nulla da dire, sono elementi che possono o meno piacere a seconda dei gusti, ma in generale si percepisce un livello molto alto.

L'incipit della trama è abbastanza interessante e cattura rapidamente l'attenzione di chi guarda, niente di troppo originale comunque. L'evolversi degli eventi invece è una lenta e inesorabile marcia verso un finale vuoto, che tenta di mascherarsi attraverso un overdrama di proporzioni bibliche.
Parliamoci chiaro, non ho nulla contro la trasposizione di storie piene di sofferenza, niente è più reale del dolore su questa terra. Ma la domanda che mi pongo è una: "Questa storia meritava di essere raccontata?" Le sensazioni che trasmette sono perlopiù negative, e sfido chiunque a non soffrire insieme al protagonista durante l'intera visione. Quindi, ci sarà forse un insegnamento, un messaggio, un'evoluzione del personaggio che potrà ispirarci o qualsiasi cosa che possa farci esclamare "N'è valsa la pena!"? Niente di tutto questo, a mio modesto parere. Mi è sembrato che l'unico scopo dell'autore fosse quello di colpire, nel bene o nel male e con qualunque mezzo. Poco importa se, infine, non avesse trasmesso nulla, se non forse una irresistibile voglia di piangere nel pubblico più sensibile.
Dal punto di vista emozionale, per come la vedo io, questo anime è un fuoco di paglia: brucia molto e si spegne rapidamente, non lasciandoti nulla.

Avrei voluto premiare il comparto tecnico e le splendide musiche, ma mi sento troppo preso in giro dopo ventidue episodi per dare più di 3. Non ne consiglio la visione, ma posso capire i motivi per i quali abbia avuto grande successo.