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Magical Girl of the End è un manga nato nel 2012 dalla penna di Kentaro Sato, mangaka forse poco conosciuto ai più, ma di certo destinato a lasciare il segno.

La storia vede come iniziale protagonista Kii Kogami, tipico studente giapponese dalla vita ordinaria fino alla noia, che vedrà il suo mondo cadere in pezzi a seguito della comparsa di alcune non meglio precisate bambole assassine: le magical girls.
Inizio forse non proprio originalissimo, dal quale però non bisogna lasciarsi ingannare: se c'è una cosa che non si può assolutamente rimproverare a quest'opera è la banalità!
E difatti, la maestria dell'autore sta nell'aver costruito una trama particolarmente complessa, comprensibile per intero solo negli ultimissimi numeri. I continui colpi di scena, gli sbalzi temporali, i continui cambi di protagonisti ricorda un puzzle le cui tessere sono sparse per tutta la stanza: a prima vista sembreranno frammenti di vita più o meno staccati l'uno dall'altro, i quali però convergeranno - finalmente - verso l'epilogo conclusivo.
A catturare l'attenzione del lettore ci pensa anche la narrazione tipicamente thriller: un ritmo serrato sin dal principio - praticamente in medias res - che mischia abilmente suspense, splatter ed una serie di azzeccatissimi twists in the tale.

E i personaggi? Sono molti, eppure si ricordano tutti. Non è affatto banale in una storia così complessa. E' il risultato di un ottimo lavoro di caratterizzazione, la quale risulta particolarmente incisiva non solo con riguardo ai protagonisti psicologicamente più profondi, ma anche se ci si limita ai più "frivoli". Frivoli tra virgolette, peraltro, perché si scoprirà che anche il soggetto all'apparenza più piatto ha in realtà una psicologia ben più complicata di quel che sembra.

Anche il disegno mi sembra di un livello molto alto, tale da rendere riconoscibili i personaggi anche nelle tavole più caotiche.

MGOTE resta - peraltro - una delle poche edizioni Planet Manga degne del prezzo.

Unica nota (leggermente) dolente sta nel finale: sicuramente non brutto, ma un po' sotto le aspettative. Può darsi che sia la qualità così alta dell'opera a creare certe aspettative, ma onestamente mi aspettavo qualcosa di più particolare. Pazienza, non si può essere perfetti.

Giudizio conclusivo: consigliatissimo!