Recensione
Hinamatsuri
7.0/10
In fondo, "Hinamatsuri" è una commedia come altre, ma nel panorama degli anime arrivati in Italia nella primavera 2018 riesce a risaltare e a farsi piacere in modo impeccabile.
Nel comparto tecnico, questa serie se la cava bene con belle animazioni e un character design fantastico (ottimo il lavoro di Kanetoshi Kamimoto). Forse potevano fare meglio con le musiche, ma questo è solo un mio parere personale.
Il punto forte di Hinamatsuri sono le situazioni al limite che si vengono a creare dalle personalità dei protagonisti e dalle strade da loro intraprese; situazioni che all’interno di uno stesso episodio, che spesso racconta due eventi diversi, possono suscitare nello spettatore varie emozioni, dalla classica risata a crepapelle alla vergognosa lacrimuccia di commozione da non raccontare a nessuno. I protagonisti si fanno amare sin da subito, in particolare Anzu, forse il personaggio meglio caratterizzato, che con la sua crescita personale e la sua bontà riesce sempre a rubarti un sorriso. Hina non è da meno con la sua ingenuità e la sua passione per la pancia piena che portano sempre guai al povero Nitta, il “padre” materialista e criminale che in fondo dimostra un animo gentile. La yakuza, come anche gli eventi fantascientifici, in questa serie non è altro che una scusa per creare situazioni improbabili e per mettere insieme i vari personaggi, tra cui è impossibile non citare la tanto laboriosa quanto improbabile Hitomi.
Alla fine, con molta probabilità, fra qualche mese non avrò che un vago ricordo di "Hinamatsuri", ma sono certo che sarà un ricordo piacevole.
Nel comparto tecnico, questa serie se la cava bene con belle animazioni e un character design fantastico (ottimo il lavoro di Kanetoshi Kamimoto). Forse potevano fare meglio con le musiche, ma questo è solo un mio parere personale.
Il punto forte di Hinamatsuri sono le situazioni al limite che si vengono a creare dalle personalità dei protagonisti e dalle strade da loro intraprese; situazioni che all’interno di uno stesso episodio, che spesso racconta due eventi diversi, possono suscitare nello spettatore varie emozioni, dalla classica risata a crepapelle alla vergognosa lacrimuccia di commozione da non raccontare a nessuno. I protagonisti si fanno amare sin da subito, in particolare Anzu, forse il personaggio meglio caratterizzato, che con la sua crescita personale e la sua bontà riesce sempre a rubarti un sorriso. Hina non è da meno con la sua ingenuità e la sua passione per la pancia piena che portano sempre guai al povero Nitta, il “padre” materialista e criminale che in fondo dimostra un animo gentile. La yakuza, come anche gli eventi fantascientifici, in questa serie non è altro che una scusa per creare situazioni improbabili e per mettere insieme i vari personaggi, tra cui è impossibile non citare la tanto laboriosa quanto improbabile Hitomi.
Alla fine, con molta probabilità, fra qualche mese non avrò che un vago ricordo di "Hinamatsuri", ma sono certo che sarà un ricordo piacevole.