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5.5/10
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Mi sono approcciato a Fairy Tail spinto da una fortissima sponsorizzazione tanto del manga quanto dell'anime da parte di diversi amici. Il manga parte bene, anzi benissimo, con molta carne al fuoco e aspettative di livello. Ci troviamo davanti un protagonista, Natsu, che si presenta con l'obiettivo di ritrovare suo padre, “Drago”, colui che oltre averlo cresciuto gli aveva insegnato una magia antichissima di possessione del fuoco.
Con il passare del tempo l'autore ci permette di conoscere, abbastanza rapidamente in realtà, tutta la combriccola di maghi che fiancheggerà il protagonista nel prosieguo della sua storia, la quale con l'andare dei capitoli sembrerà cambiare indirizzo tralasciando questo primo obiettivo del nostro eroe. La storia si trasforma in una continua ripetizione degli eventi, ogni avversario è privo di un vero background, ma è soprattutto nei protagonisti che si mostrano le pecche più vistose. Questi infatti sono statici, con caratteristiche che restano praticamente le stesse per tutto il tempo che compaiono nel manga. Questa staticità riguarda anche i combattimenti: è incredibile come per tutta la durata del manga tutti i combattimenti si somiglino fra loro e siano in alcuni casi addirittura identici. Partirò con degli esempi:

Più o meno a un terzo dell'opera, Lucy scopre una mossa particolare chiamata “Uranometria”... Be', questa sarà il suo asso nella manica per tutta l'opera. Più o meno nella stessa saga, Lucy indossa per la prima volta il vestito da samurai con le "poppe" di fuori... Ebbene, qualunque possa essere la sua armatura, il suo attacco finale sarà sempre e comunque legato al vestito da samurai. Sempre...
Ma il caso più emblematico è Gray Fullbuster, con una dotazione di mosse che praticamente si ripetono sempre, e con la sua mossa più potente che rasenta il ridicolo: la temibile “Iced Shell”, che in cambio della propria vita congela l'avversario. Ben tre volte sta per portarla a termine e viene fermato sempre allo stesso modo! M come è possibile?! Sempre uguale! Alla terza ho chiuso tutto e ho ripreso a leggerlo dopo un mese dal trauma.

Nel complesso comunque il tutto è sopportabile fino al torneo delle gilde, dove sono mazzate alla cieca. Pertanto tutto è abbastanza piacevole per il tipo di opera, tuttavia terminata la sfida ai draghi, a detta dello stesso autore sorgono le evidenti difficoltà su come realizzare il proseguimento della storia, e ciò si nota immediatamente. Gli archi narrativi perdono sempre più qualità fino a raggiungere l'ultimo arco, probabilmente il peggiore di tutti a causa dell'indecisione dell'autore su come chiudere la storia. Nell'opera è evidente come l'autore incentri tutto sul concetto di legami e amicizia, ed è proprio l'andare obbligatoriamente alla ricerca di questo legame a essere forse la sua più grande pecca, cadendo in banalità assurde che potevano essere tranquillamente evitate.

L'unico vero lato positivo sono i disegni, nella quasi totalità dei casi puliti e precisi. Tirando le somme, dopo anni di lettura del manga sono rimasto orribilmente deluso da come un seme così promettente non sia maturato minimamente; ad ogni possibilità di una svolta ho visto un fallimento narrativo da parte dell'autore che non è riuscito mai a dar davvero senso ad un'opera che aveva moltissimo potenziale. Facendo un confronto con lo spin-off Fairy Tail Zero possiamo notare come oggettivamente qui le scelte dell'autore sono molto più azzeccate e soprattutto la storia è gradevole. Anzi è sicuramente di un livello narrativo molto più denso rispetto all'opera principale. Ciò potrebbe dimostrare la difficoltà che ha avuto Hiro Mashima a relazionarsi con l'enorme mole di capitoli di Fairy Tail. Da notare come invece lo stesso background dell'avventura riportato in un manga breve abbia raccolto frutti molto migliori.