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Le mie aspettative erano molto alte e non sono rimaste insoddisfatte. Ma andiamo con ordine.

Il volume narra letteralmente la nascita, crescita ed evoluzione di un serial killer. Un essere di pura malvagità. Di pura assenza di emozioni (anche se qualcuna lo sfiorerà in diversi punti). E quando dico nascita, intendo proprio da quando è un embrione nella pancia della madre!

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Non manca un velo di ironia e black humour nel racconto in prima persona che fa il nostro protagonista senza nome. Come quando narra di essere letteralmente defecato al momento della nascita (più che altro mi sembra si capire che la madre lo ha mentre è al gabinetto).
Ed è qui che è sfiorato per la prima volta da un'emozione. Quando ancora uno spermatozoo teme per la sua vita nel ventre della madre. Affermando di crescere e svilupparsi in una membrana di paura.


La narrazione è alquanto lineare, ma i guizzi artistici e le chicche inaspettate non mancano, come quando assiste al primo omicidio/stupro che lo battezzerà dal punto di vista sessuale. O come quando scopriamo che il nostro mostro ha tendenze pedofile, arrivando a circondarsi, senza volerlo, di un gruppo di bambini che diventerà poi la sua setta e con cui farà persino orge.
Il ritmo è serrato, ma mai frettoloso. Tranne forse sul finale. Ecco forse è l'unica cosa che mi ha deluso. Mi aspettavo di più.

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Certo, non mi aspettavo di vederlo banalmente catturato dalla polizia, ma nemmeno che si facesse infinocchiare dal primo cretino della sua setta che poteva immaginare avrebbe voluto vendicarsi dopo il torto subito. Qui viene toccato per l'ultima volta da emozioni umane che lo spingono a fare il passo falso che poi decreterà la sua fine.
Bellissima la scena finale in cui decidono di farlo fuori dandolo in pasto ai maiali, ma onestamente è stato tutto troppo veloce, quasi buttato lì. Il Giuda della situazione che torna e subito lo accoppa, così come la sua setta che subito gli volta le spalle.
A questo punto avrei preferito un finale aperto dove lui si sbarazzava di tutti (magari non cascando nella trappola del Giuda) e continuava la sua vita da serial killer in solitaria.


Il vero fiore all'occhiello della produzione che mi fa chiudere entrambi gli occhi su un finale un po' tirato è il comparto artistico: da applausi a scena aperta. Mai visto nulla del genere in un manga (e non esagero). Un tratto bizzarro, surreale, singolarissimo...unico. Ha quel non so che di Burtoniana memoria che mi fa impazzire. Alcune scene, davvero macabre e inquietanti, lo sono ancora di più grazie all'unicità del tratto dei fratelli autori.
Sicuramente non piacerà a tutti, ma per quanto mi riguarda, per un manga underground quale è quest'opera, è davvero un valore aggiunto assoluto. Da applausi a scena aperta per il coraggio della Dynit. Se solo l'edizione fosse più curata. Anche qui trasparenze a gogo. Ma il vero problema è la decolorazione delle (poche in realtà) pagine a colori che si notano nel mezzo...e che sono un pugno in un occhio durante la lettura.