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"Koe no Katachi" è un movie del 2016 tratto dal manga di Yoshitoki Ōima e diretto da Naoko Yamada presso lo studio KyoAni.

La storia parla di Shoya Ishida, un ragazzino delle elementari vivace che sembra avere un ottimo rapporto con i suoi compagni di classe. Tutto cambia quando un giorno una ragazzina sorda, Shoko Nishimiya, arriva nelle loro classe. Per via della sua sordità, essa diventa vittima di bullismo da parte dei suoi compagni, Shoya compreso, fin quando la sua famiglia decide di ritirarla dalla scuola, non prima che i compagni di classe attribuiscano tutta la colpa a Shoya; anch'esso, oltre a diventare vittima di bullismo, comincia ad avere un vero e proprio trauma sociale, diventando un ragazzino chiuso e isolato dal resto del mondo.

Il film vanta un ottimo comparto tecnico, grafico e sonoro, davvero nulla da ridire, considerando che stiamo sempre parlando della Kyoto Animation, quindi il contrario avrebbe deluso non poco. Il tema principale è il bullismo, una storia davvero semplice ma trattata con delicatezza, capace di far emozionare anche i più duri.

Terminata la visione, questo movie è diventato per me il prodotto più amato e meglio riuscito, sarà perché mi sono immedesimato nel protagonista o sarà perché tratta di temi per cui è facile emozionarsi - è stato capace di farmi piangere non solo una volta in tutta la visione.
Ho trovato i personaggi davvero interessanti, un tantino stereotipati, ma realistici: Naoka Ueno, alla vista una ragazza perfida, in prima linea negli atti di bullismo verso Shoko, ma sincera e totalmente franca; Miki Kawai, probabilmente la più odiata di tutte, una ragazza egoista e vittimista, non si fa problemi a diffamare qualunque persona le sia vicina, pur di attirare l'attenzione verso di sé (da specificare un particolare che in pochi hanno notato: durante le prove di canto nella scuola, lei comincia a muovere le labbra, facendo finta di cantare per mettere in imbarazzo Shoko, che, fidandosi di lei, comincia a cantare fuori tempo); uno dei personaggi che ho apprezzato di più, oltre al protagonista, è la sorellina di Shoko, Yuzuru Nishimiya, una ragazzina che, grazie alle esperienze con la sorella, vive una situazione più adulta di quella in cui dovrebbe vivere alla sua età.

Si potrebbe parlare all'infinito di quest'opera, ma basta dire che è una delle opere che mi ha emozionato di più, dotata di ottimi protagonisti e scene da far appannare gli occhi in un nanosecondo, con temi delicati trattati nel modo migliore e dal finale soddisfacente seppur leggermente aperto. La consiglierei a chiunque cerca un'opera drammatico-romantica, perché reputo questo uno dei migliori titoli che tratta questo genere.

Voto: 10, nonostante qualche leggera forzatura che a mio parere non intacca minimamente lo splendore di quest'opera.