Recensione
“Il prezzo di una vita” è un breve manga in 3 volumi, edito da J-pop, di Sugaru Miaki. Il protagonista è un infelice ventenne con poche speranze per il futuro, nessun obiettivo e nessun legame che, rimasto a corto di soldi per vivere, si appresta dapprima a vedere le uniche cose che possiede e che lo rendono felice (libri e cd) e poi la sua vita. Esiste infatti una società che acquista, in cambio di denaro, vita, tempo o salute, in base alla scelta del cliente. Il prezzo varia in base alle aspettative, alle relazioni e alla felicità di una singola persona. Il giovane ventenne vende tutta la sua vita (ad eccezione di 3 mesi) in cambio di 10000 yen all’anno. In aggiunta, gli viene affiancata un’osservatrice, la bella e misteriosa Miyagi.
Il manga, oltre ad essere molto breve, scorre veloce, grazie a un tratto di disegno pulito e piacevole, e a una trama incalzante ed intensa. Interessante, fin da subito, il contrasto fra oscurità e luce, rappresentate dalla morte che incombe, e dalla speranza che il protagonista inizia a nutrire anche grazie alla vicina presenza di un’osservatrice non così dissimile da lui.
Al centro della vicenda, ridondante, c’è sempre la stessa domanda: se avessi pochi mesi di vita, cosa farei? Premetto che i tre volumi non puntano a una mera storia d’amore drammatica, come si può erroneamente credere dopo un tot di capitoli… ma anzi, Miaki sonda il lato poetico e morale della storia di ognuno. Il punto di forza è dato dai sentimenti dei due protagonisti: Kusunoki è apatico, insofferente alla vita. Ha trascurato le sue amicizie, che nessuno ha mai considerato veramente tali; ha dato per scontato alcuni legami che si sono persi nel tempo; si è rassegnato alla perdita dei suoi pochi obiettivi e sogni, aggrappandosi comunque alla speranza che la vita possa offrirgli ancora qualcosa di buono, e rinunciando per questo a togliersela. Miyagi appare inizialmente come la sua controparte: silenziosa e apparentemente priva di sentimenti ed emozioni, è in realtà l’altra faccia di Kusunoki. Due personalità destinate a legarsi e a percorrere la stessa strada, confrontando due vite vuote.
"Era una felicità frutto di un'illusione. Ma non potevo farci nulla se mi sembrava reale."
Interessante, a questo proposito, il dilemma che lo strambo venditore di libri pone sia a inizio che a fine manga… Kusunoki non è riuscito a dare peso e senso alla sua vita in tanti anni, può riuscire a fare qualcosa di buono in 3 mesi? E soprattutto, il peso di una vita è decisa da tanti anni di apatia ed egoismo? O da un futuro che si prospetta ricolmo di speranza, nel momento in cui si raggiunge la consapevolezza che un futuro può ricolmare tanti anni di solitudine? Non esistono rapporti eterni e scontati: nel momento in cui si diventa succubi di una vita che non si è scelta, si perde l’occasione di raggiungere la felicità. E la battuta finale, quel “risposta esatta” data a un uomo che è stato in grado di intravedere quella luce di speranza, riassume perfettamente questo pensiero.
Il manga, oltre ad essere molto breve, scorre veloce, grazie a un tratto di disegno pulito e piacevole, e a una trama incalzante ed intensa. Interessante, fin da subito, il contrasto fra oscurità e luce, rappresentate dalla morte che incombe, e dalla speranza che il protagonista inizia a nutrire anche grazie alla vicina presenza di un’osservatrice non così dissimile da lui.
Al centro della vicenda, ridondante, c’è sempre la stessa domanda: se avessi pochi mesi di vita, cosa farei? Premetto che i tre volumi non puntano a una mera storia d’amore drammatica, come si può erroneamente credere dopo un tot di capitoli… ma anzi, Miaki sonda il lato poetico e morale della storia di ognuno. Il punto di forza è dato dai sentimenti dei due protagonisti: Kusunoki è apatico, insofferente alla vita. Ha trascurato le sue amicizie, che nessuno ha mai considerato veramente tali; ha dato per scontato alcuni legami che si sono persi nel tempo; si è rassegnato alla perdita dei suoi pochi obiettivi e sogni, aggrappandosi comunque alla speranza che la vita possa offrirgli ancora qualcosa di buono, e rinunciando per questo a togliersela. Miyagi appare inizialmente come la sua controparte: silenziosa e apparentemente priva di sentimenti ed emozioni, è in realtà l’altra faccia di Kusunoki. Due personalità destinate a legarsi e a percorrere la stessa strada, confrontando due vite vuote.
"Era una felicità frutto di un'illusione. Ma non potevo farci nulla se mi sembrava reale."
Interessante, a questo proposito, il dilemma che lo strambo venditore di libri pone sia a inizio che a fine manga… Kusunoki non è riuscito a dare peso e senso alla sua vita in tanti anni, può riuscire a fare qualcosa di buono in 3 mesi? E soprattutto, il peso di una vita è decisa da tanti anni di apatia ed egoismo? O da un futuro che si prospetta ricolmo di speranza, nel momento in cui si raggiunge la consapevolezza che un futuro può ricolmare tanti anni di solitudine? Non esistono rapporti eterni e scontati: nel momento in cui si diventa succubi di una vita che non si è scelta, si perde l’occasione di raggiungere la felicità. E la battuta finale, quel “risposta esatta” data a un uomo che è stato in grado di intravedere quella luce di speranza, riassume perfettamente questo pensiero.