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7.5/10
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Come definire «Dr. Stone»? Una "sciocchezza"? Un "capolavoro geniale"? Il successore dello shonen? Del Battle Shonen? In ordine inverso: no, no, no, no, un "bel fumetto, ma..."
Un bel fumetto con disegni stupendi, con pose plastiche e inquadrature particolareggiate per esaltare un momento della storia, e fin qui niente di nuovo: stiamo parlando della base del fumetto e del narrare una storia. Quello che è nuovo, secondo me, è il messaggio che davvero vuole trasmettere; ma andiamo con ordine.
Senkū è un ragazzo delle superiori, un tipo geniale con i capelli a forma di daikon (un contrasto divertente fra l’essere geniale e avere una testa di rapa), il suo migliore amico Taiju è invece un ragazzo semplice, ma dalla volontà ferrea che sta per dichiararsi alla ragazza che gli piace, Yuzuriha. Tuttavia, proprio in quel momento, un evento misterioso trasforma tutti gli esseri umani in pietra, protagonisti compresi. Senkū intrappolato nel suo corpo pietrificato comincia, per mantenere il cervello sveglio, a contare i secondi e così passano 3700 anni; quando si risveglia si trova in un mondo senza umanità dove la natura ha preso il sopravvento sulle città che, senza la manutenzione dell’uomo, si sono sbriciolate. Senku dovrà sopravvivere in questo mondo finché non troverà il modo di risvegliare tutta l’umanità.
Riesce a trovare il suo amico Taiju e, esperimento dopo esperimento, riesce a trovare un formula per risvegliarlo dalla pietrificazione. Mentre cercano di svegliare anche Yuzuriha vengono attaccati da dei leoni e, per difendersi, svegliano l’atleta migliore del Giappone, il primo fra i primati: Tsukasa Shishio. L’allegro trio unendo l’intelletto di Senkū, la resistenza di Taiju e la forza di Tsukasa riesce a sopravvivere e a migliorare il proprio stile di vita, però presto inizia ad emergere il vero volto di Tsukasa: lui vede questa apocalisse come l’occasione per un umanità giovane di riscattarsi dalla civiltà dei vecchi che la sfruttava e vorrebbe operare una selezione "naturale" distruggendo le statue degli anziani (uccidendoli, di fatto) e liberare solo i giovani e più forti. Senkū non è dello stesso avviso, lui vorrebbe salvare tutti, senza distinzioni, con il potere della scienza e questo crea una profonda frattura fra i due.

Nella serie arriveranno molti altri personaggi, molto interessanti e con una loro psicologia bella da scoprire, ma quelli che hanno suscitato maggiormente il mio interesse sono Senkū e Tsukasa.
Tsukasa Shishiō è un atleta, un uomo intelligente e dal forte carisma e chiaramente il villain della serie, ma leggendolo ti trovi molto a simpatizzare per lui, in un certo senso condividi le sue idee, mi ha ricordato il movimento dadaista di inizio secolo scorso che avrebbe voluto distruggere tutte le vecchie opere dei musei per riempirle di nuove e, guardando anche la nostra società dove i giovani arrancano per trovare un loro posto nel mondo a differenza delle vecchie generazioni (quindi si parla non solo al pubblico di riferimento, cioè i giovanissimi ma anche a chi magari sta per entrare nel mondo del lavoro) e adesso che un cataclisma misterioso ti dà l’occasione di creare un nuovo mondo senza inquinamento e più a contatto con un natura tornata ricca, non ne cogli l’occasione? Certo sorvolando sul fatto che di fatto stai creando una dittatura e attuando una selezione delle masse e creando una società dove comunque comanda il più forte sul suo trono di pietra, un po' "old style", non trovate?

Senkū Ishigami, invece, è atipico, l’impressione che ho avuto io è che lui si trovi alla fine del famoso "cammino dell’eroe", che abbia già fatto gran parte del suo percorso per diventare quello che vediamo nel fumetto. Fin da subito ha una fiducia incrollabile nei suoi amici e nel potere della scienza, non è impulsivo, anzi, si ferma molto a ragionare sulle mosse da fare e questo non solo dovuto alla sua caratterizzazione da "scienziato pazzo" ma perché attinge alla sua esperienza e conoscenza; è conscio delle sue possibilità e dei suoi limiti e si muove in base a quelli, raramente lo vedremo strafare, anche lui sbaglia a volte ma usa le informazioni ricavate dagli errori fatti per trovare una soluzione. Quindi un personaggio senza un'evoluzione? Per ora, ma la cosa bella è che sono le persone intorno a lui ad evolvere grazie al suo carisma e alle meraviglie della scienza.
Basti pensare agli abitanti del villaggio di Ishima, tipo Chrome che da wannabe stregone grazie a Senku diventa uno scienziato, impara a ragionare e a sperimentare.

A differenza del villaggio di Tsukasa dove vivono nelle caverne e il massimo che possono fare è macellare la carne e conservarla, nel villaggio di Ishima la scienza li ha resi davvero felici e ha migliorato il loro stile di vita: nuovi cibi, medicine contro mali creduti incurabili, nuove armi più dure e leggere, la possibilità di curare la propria vista e tornare a vedere il mondo normalmente, la possibilità di comunicare con persone lontane ma soprattutto di non dover più temere il buio della notte. Un esempio migliore è il vecchio Kaseki, l’artigiano del villaggio, il quale grazie alla sua esperienza aiuta a costruire i macchinari per il regno della scienza, per me è il personaggio migliore, un vecchio che ritrova la vitalità e impara cose nuove con entusiasmo e riscopre il valore dell’amicizia è la prova lampante che Tsukasa si sbaglia, anche le vecchie generazioni possono contribuire a creare un mondo migliore per tutti: senza di lui e la sua esperienza Senkū non sarebbe riuscito ad ottenere molte cose.

E qui arriviamo al messaggio di fondo secondo me: il ramen, l’antibiotico, le katane, gli occhiali, il telefono, la lampadina, sono tutte cose noi possiamo procurarci facilmente in tutto il mondo, nello Stone World ci vogliono mesi e tanta fatica per fare tutti gli step necessari per ottenerle, noi nel nostro mondo le diamo per scontate, ma Senkū non smette mai di dirci che l’umanità le ha ottenute dopo migliaia di anni non solo grazie alla logica e alla scienza ma grazie all'aiuto di tutti e questo lo trovo stupendo: dare valore a quelle piccole cose che ci definiscono come umanità e non darle per scontate, come venute dal cielo.

La nota dolente di questo fumetto (e che non gli posso perdonare) non è la fortuna sfacciata che ha Senkū nel trovare tutto quello che gli serve attorno a lui (se gli serve un determinato minerale, non c’è problema: tanto attorno c’è sicuramente un giacimento proprio del minerale desiderato) perché diversamente la storia sarebbe ancora più lenta e complicata, neanche il fanservice (è poco e molto gratuito): è comunque uno shonen ma,

Attenzione: questa parte contiene spoiler

il flashback del padre di Senkū, Byakuya, questa parte non ha senso.
Il gruppo di astronauti della ISS (tra cui il padre di Senkū) atterra su un’isola deserta e lì danno vita a una piccola tribù con tanto di prole; il padre di Senkū ha la lungimiranza di creare cento storie che istruiscano i figli a sopravvivere nello Stone World anche dopo la loro morte, che avverrà, per quasi tutti, per colpa della polmonite e lasciando un messaggio per Senkū che è sicuro che un giorno si risveglierà e salverà l’umanità. Questa cosa non ha senso! Ok voler ripopolare il pianeta, ok essere sicuri che Senkū tornerà e salverà tutti ma perché farlo su un’isola deserta? Senkū si sveglia 3700 anni dopo cataclisma, per Byakuya il mondo si è pietrificato da “5 minuti”, perché perdere tempo su un’isola, con poco cibo e senza medicine quando a pochi chilometri c’è il Giappone? Senkū con nozioni da piccolo chimico riesce ricreare l’elettricità, loro sono in sei, tra cui due ingegneri, e hanno a disposizione la navicella Soyuz ancora intera, era veramente così difficile costruire con quei pezzi un motore per una barca (e una vignetta mostra anche degli attrezzi)? Non regge nemmeno il fatto che il Giappone sia troppo lontano e il mare troppo pericoloso d’affrontare perché poi i successori di Byakuya ci arrivano anni dopo e comunque senza motore e loro invece che fanno? Usano quel poco di tecnologia che gli è rimasto per fare un LP per Senkū? E vedono i loro amici ammalarsi e morire quando a pochi chilometri ci sono le farmacie ancora intatte?
Questa cosa qua mi ha sconvolto, va bene voler dare una motivazione all'esistenza di un villaggio umano non troppo avanzato dopo la pietrificazione (altrimenti Senkū la scienza che cosa la usa a fare?) e va bene anche creare un momento davvero toccante di come l’amore, anche se non legato dal sangue, travalichi il tempo, però così è stupido, rompe la credibilità di questo mondo convincente e ti fa dire: “vabbè, è il classico shonen” invece di: “wow, che bello che è ” ed è un peccato perché questo fumetto bello lo è, per davvero.

Fine parte contenente spoiler

Comunque sia, «Dr. Stone» ha ancora molto da raccontare e far emozionare, non credo che Tsukasa rimarrà ancora per molto il villain della serie, visto che i nostri ancora devono iniziare ad indagare sul grande mistero dietro la pietrificazione; quindi sediamoci sulla poltrona e continuiamo a seguire le storie di Senku &Co.