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"Amazing Stranger", anime uscito nella primavera del 2019, è per certi versi sottovalutato. Dico “per certi versi” perché è palese che certe scene, fra citazioni di altre opere e momenti umoristici, siano state inserite al solo scopo di dimostrare che l’anime stesso non si prende sul serio; ma, dall’altro lato, non si può dire che questo accada sempre, in quanto purtroppo si continua a ricadere nel solito trash da anime harem.

La trama è più semplice che mai. Un ragazzo otaku compra una action figure della sua eroina preferita, e questa improvvisamente inizia a muoversi. Fine. I dodici episodi, che intelligentemente durano soltanto la metà di un episodio canonico, raccontano la vita quotidiana di Haruto e Nona, e fino a qui non ci sarebbe nessun problema, se non fosse che non si capisce dove voglia andare a parare la storia: vuole essere comica? Vuole essere pseudo-romantica? Vuole mostrare l’harem del protagonista? Vengono introdotti diversi filoni ma non ci si focalizza mai su nessuno di essi.

E dire che all’inizio sembrava comunque un anime carino: perdonata la classica scena fanservice piazzata già nei primissimi minuti, per quanto fosse evidente che non si trattasse di un capolavoro, lo sviluppo pareva essere un minimo interessante. In fondo, con delle premesse simili (ovvero giocattoli e statuine che si muovono) esiste già "Toy Story", e quello sì che è stato bello da vedere; dunque, anche "Amazing Stranger", seppur su un livello più basso, poteva regalarci dei momenti piacevoli… ecco, appunto, poteva. Perché alla fine si è rivelato di una noia mortale. Ci prova anche a risollevarsi ogni tanto, inserendo quasi in ogni episodio dei nuovi personaggi o delle scene emozionanti, ma rimane tutto fermo lì. Non c’è un minimo di approfondimento, e in più i momenti migliori vengono sempre rovinati da un leggero fanservice inserito a caso, o comunque da scenette comiche che rompono l’atmosfera.

I personaggi sono inconsistenti, e stereotipati al massimo. Abbiamo l’otaku, l’amico dell’otaku, l’harem composto dalla ragazza tenera che si rivela ipergelosa del protagonista (sì, purtroppo neanche Nona riesce a sfuggire a questo destino), dalla tsundere, dalla combattente che indossa abiti tipicamente orientali… c’è tutto. Nessuno viene sviluppato caratterialmente nel corso dell’opera, e l’unico cambiamento che avviene sul finale riguardo un certo personaggio è totalmente privo di senso. Scena comica anche questa? Può darsi, ma non c’è stato nessun approfondimento, quindi non è chiaro.

Positivi invece l’uso della CGI e le sigle. Il primo viene sfruttato per rappresentare le varie statuine in movimento. Scelta interessante, a volte queste stonano un po’ con l’ambiente circostante, ma in generale la CGI è realizzata abbastanza bene. Le sigle non sono niente di che, ma almeno sono piacevoli da ascoltare.

In conclusione, consiglio questo anime solo a chi vuole guardare qualcosa di molto leggero e, perché no, a chi vuole tentare di cogliere tutte le citazioni presenti (minispoiler: sì, c’è una JoJo reference anche qui).