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8.0/10
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"Ryuko" è un manga scritto ed illustrato Eldo Yoshimizu e serializzato sulla rivista Afternoon, famosa per i suoi seinen. In Italia è edito da Bao Publishing e già questo fa capire molte cose sull’opera. Il fatto che questo manga non sia stato portato da noi da una delle maggiori case editrici specializzate, ma sia stato scelto dall'editore milanese denota come Ryuko sia un fumetto "sui generis" in oriente.

La storia è incentrata sulla protagonista Ryuko, boss di uno dei clan della yakuza, che ritorna in Giappone dopo aver passato parte della sua vita in un paese fittizio localizzato nell'area del Mar Nero. Al suo ritorno nella terra natia gli eventi si svilupperanno in modo frenetico rivelando complotti e segreti che affondano le proprie radici nel passato della protagonista.

La trama certamente non è delle più complesse data la brevità dell'opera e ogni tanto potrebbe infastidire qualche scivolone sui clichè, ma il giudizio sarebbe condizionato se usiamo come metro di paragone i manga che potremmo definire "classici". Eldo Yoshimizu non è un mangaka di professione e questo gli permette di rimanere libero dai canoni del genere. Tutta la sua opera è un omaggio al cinema d'azione, siamo di fronte al Kill Bill orientale e pertanto è più adatto leggere il tutto in termini cinematografici.

Il ritmo sempre sostenuto e i colpi di scena sono quelli che si cercano in un action movie perciò si trovano la mafia cinese, l'invasione sovietica dell'Afghanistan, i servizi segreti statunitensi, colpi di stato. Cose che come ho già detto sono dei clichè, ma funzionano benissimo e avremmo pure sentito la loro mancanza in loro assenza.

Lo svilupparsi frenetico viene reso anche graficamente con delle inquadrature improbabili in un'opera stampata, ma di chiaro stampo hollywoodiano, come potrebbero essere delle riprese dal basso estreme. I riquadri delle vignette spariscono completamente, sono i corpi o gli oggetti a definire le scene e facendo così viene sovvertito anche il normale ordine di lettura perchè il lettore viene trascinato dal flusso dell'azione trovandosi a seguire un pugno o la canna di una pistola. I contorni dei personaggi si dilatano e sfumano per il costante moto che contraddistingue le scene, trovando in ciò anche la spiegazione per il design dei personaggi protagonisti che si può definire retrò data la semplicità dettata dal non rendere troppo complicato il lavoro del mangaka sulle tavole.

In conclusione non ritengo che sia un’opera che debba essere per forza sugli scaffali delle collezioni a qualsiasi costo, ma se si ha l’occasione dell’acquisto sicuramente non stonerebbe anche solo per “risciacquarsi” dalla lettura di tante opere canoniche. Personalmente ho comprato i due volumi perché mi sono innamorato della scena dell’irruzione di Ryuko sulla metro con la sua moto.