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Nord e Sud in perenne conflitto, sempre e ovunque. Così anche come la ragione e il sentimento.
Così è cresciuta la protagonista di questo anime, Violet Evergarden. Tutto il suo viaggio inizia nella speranza e nella volontà di capire le parole "Ti amo" che il maggiore Gilbert le pronuncia in punta di morte durante una dura battaglia. Un personaggio "vergine", un foglio bianco su cui scrivere la nuova storia della sua vita, dopo che la fine della guerra le porta via una persona, che intuisce sia stata importante, e un cruento passato.

A Violet tocca vivere tra la gente che si relaziona nella quotidianità, e giorno dopo giorno le tocca vedere più a fondo nelle cose, nelle relazioni, tra i sentimenti. Dalla sua parte ha la pura innocenza che le fa scoprire in primis il fascino della scrittura delle lettere come mezzo per trasmettere i sentimenti delle persone (e non solo le parole).
Lei il suo viaggio l'affronta con tutta la caparbietà che il maggiore Gilbert le ha trasmesso, e lettera dopo lettera comincia ad impregnarsi dei colori delle emozioni della gente che incontra. Alla fine comprende l'importanza che ha avuto l'uomo che le ha dato sia la libertà dalla guerra che la libertà per agire con la propria volontà: la capacità di fare una scelta dopo aver provato "qualcosa".

È un anime con una tecnica di alto livello; oltre al comparto grafico mi hanno stupito molto i colori. Ho avuto la sensazione che puntata dopo puntata diventassero sempre più brillanti e che il loro miscelarsi fosse sempre più ricercato man mano che Violet comprendeva le emozioni.

I personaggi sono molto ben definiti e con una funzione drammaturgica che aiuta Violet nel suo viaggio nella vita.

Il comparto sonoro poi è di una delicatezza unica, nei momenti fortemente emotivi riusciva a rendere palpabile il tutto senza sembrare invadente: la scelta degli archi è stata azzeccata. La ciliegina sulla torta è data dalla fantastica opening che già dalle prime note ti introduce nella tipologia delle atmosfere di quest'anime.

Tuttavia pecca a livello drammaturgico. È un misto di puntate autoconclusive intervallate da una narrazione "principale" che tarda ad arrivare e zoppica nell'incedere. Un peccato, perché isolatamente gli episodi si lasciano vedere, emozionano... solo che mettono a dura prova la voglia dello spettatore di scoprire fatti e avvenimenti, del perché delle cose, del passato, e i nodi importanti degli eventi.

Un peccato, perché con una storia più curata avrebbero fatto di questo buon anime un capolavoro.
Comunque sia, mi sento di consigliare la visione di questo più che buono "Violet Evergarden".