Recensione
Plastic Memories
9.0/10
Bene, finalmente sono riuscito a guardarmi quest'anime, definito da moltissimi come estremamente triste, deprimente, ecc. quindi sono pronto a dare una mia valutazione.
Bene, partendo dal complesso, comincio col dire che quest'anime è stato sì molto triste, eppure, da come ne parlavano tutti, mi aspettavo di peggio. Non fraintendetemi: la storia mi è molto piaciuta e ammetto che ha uno sviluppo che diventa man mano sempre più triste, solo che l'ho comunque trovato meno triste di altri anime. Probabilmente il fatto è che, essendo solamente tredici episodi, non ho avuto troppo tempo per affezionarmi ai personaggi principali (o meglio, ad affezionarmi sì, ma non allo stesso modo in cui mi è successo con altri anime da oltre trenta episodi). In poche parole, mi ha intristito molto, ma pensavo che mi avrebbe intristito di più.
Passando ad altro oltre al fattore tristezza, la storia è semplice ma allo stesso tempo interessante, e a tratti anche spassosa (il che per me è un pregio, dato che apprezzo molto la comicità per spezzare i momenti drammatici). Anche se prevedibile, ho apprezzato molto quest'anime dall'inizio fino alla fine. Parlando dei personaggi, Isla e Tsukasa sono senza dubbio i più approfonditi, com'è giusto che sia, essendo protagonisti, ma oltre a loro anche Kazuki e Michiru hanno un po' di spazio in cui ci viene mostrato brevemente parte del loro passato. Per quanto riguarda gli altri, non se ne sa quasi nulla, e il massimo che si può evincere da loro sono le loro "caratteristiche": c'è il dongiovanni nullafacente, l'uomo di mezz'età non proprio molto fortunato, il tizio infantile e bambinesco ecc. In un certo senso si può dire che siano personaggi leggermente stereotipati, cosa che però non ha influito negativamente a mio parere (sono personaggi secondari che fanno da sfondo all'ambiente di lavoro, ma che anche nella loro semplicità a volte si rivelano utili, per questo ritengo che lo spazio che viene dato loro sia giusto per il loro ruolo).
Passando invece alle cose "negative", direi che ce ne sono ben due. Non si tratta di cose eccessivamente influenti sul mio parere, ma più dei piccoli "difetti" su cui posso passare tranquillamente sopra. Il primo è senza dubbio la mancanza di risposte a varie domande che ogni spettatore potrebbe farsi, come il funzionamento dei Giftia, il sistema che gestisce i ritiri, e altre spiegazioni tecniche: su questo ne sappiamo ben poco. So che non sono informazioni importanti ai fini della storia, ma comunque sarebbero state delle curiosità in più (domande come: "Da cosa dipende la loro personalità?", per farne una). La seconda è appunto il finale aperto (che per uno come me che vuole sapere tutto è quasi una tortura vedere che viene fermato tutto sul punto cruciale, prima di poter avere delle informazioni a dir poco interessanti).
Ultima cosa di cui vorrei parlare è proprio il fatto che i Giftia hanno una durata di vita limitata. Secondo molti si tratta di un'inconsistenza, e forse in minima parte potrebbe esserlo, ma non me ne lamento, appunto perché tutta la storia si basa su questa premessa. Comunque, secondo me, riflettendoci a fondo, non è così strano che molte persone richiedano i Giftia pur sapendo che dovranno separarsene nel giro di circa nove anni, questo per un motivo ben preciso: infatti, pur sapendo che ogni cosa ha una fine, noi umani nella maggior parte dei casi ci concentriamo sul presente, pensando quindi a goderci i momenti felici attuali e a continuare a rimandare le nostre preoccupazioni fino all'ultimo. Se ci pensate, non è troppo diverso dall'adottare un animale domestico (tranne per il fatto che i Giftia sono molto più simili a noi umani, resta il fatto che sappiamo che prima o poi dovremmo separarcene, eppure scegliamo lo stesso di affezionarci a lui e goderci insieme i momenti felici, finché durano). Un'altra cosa su cui questo ci fa riflettere è il significato della vita, e il fatto se valga la pena creare ricordi felici che rendano l'addio più doloroso o se sia meglio andare avanti passivamente. Su questo avrei molto da dire in realtà, ma mi fermo qui, perché ho terminato la mia recensione, e quel che tirerei fuori sarebbero solamente riflessioni filosofiche che andrebbero ad allontanarsi troppo dall'anime.
Ultima cosa al volo: animazione e comparto sonoro. Non sono troppo esigente con lo stile grafico, ma comunque anche su quello tendo a dare dei giudizi: lo stile dei disegni mi ha colpito positivamente nella sua semplicità. Infine, parlando dell'opening e dell'ending, devo dire che non mi sono dispiaciute, e senza dubbio le ho trovate perfette per quest'anime. Voto finale: 9.
Bene, partendo dal complesso, comincio col dire che quest'anime è stato sì molto triste, eppure, da come ne parlavano tutti, mi aspettavo di peggio. Non fraintendetemi: la storia mi è molto piaciuta e ammetto che ha uno sviluppo che diventa man mano sempre più triste, solo che l'ho comunque trovato meno triste di altri anime. Probabilmente il fatto è che, essendo solamente tredici episodi, non ho avuto troppo tempo per affezionarmi ai personaggi principali (o meglio, ad affezionarmi sì, ma non allo stesso modo in cui mi è successo con altri anime da oltre trenta episodi). In poche parole, mi ha intristito molto, ma pensavo che mi avrebbe intristito di più.
Passando ad altro oltre al fattore tristezza, la storia è semplice ma allo stesso tempo interessante, e a tratti anche spassosa (il che per me è un pregio, dato che apprezzo molto la comicità per spezzare i momenti drammatici). Anche se prevedibile, ho apprezzato molto quest'anime dall'inizio fino alla fine. Parlando dei personaggi, Isla e Tsukasa sono senza dubbio i più approfonditi, com'è giusto che sia, essendo protagonisti, ma oltre a loro anche Kazuki e Michiru hanno un po' di spazio in cui ci viene mostrato brevemente parte del loro passato. Per quanto riguarda gli altri, non se ne sa quasi nulla, e il massimo che si può evincere da loro sono le loro "caratteristiche": c'è il dongiovanni nullafacente, l'uomo di mezz'età non proprio molto fortunato, il tizio infantile e bambinesco ecc. In un certo senso si può dire che siano personaggi leggermente stereotipati, cosa che però non ha influito negativamente a mio parere (sono personaggi secondari che fanno da sfondo all'ambiente di lavoro, ma che anche nella loro semplicità a volte si rivelano utili, per questo ritengo che lo spazio che viene dato loro sia giusto per il loro ruolo).
Passando invece alle cose "negative", direi che ce ne sono ben due. Non si tratta di cose eccessivamente influenti sul mio parere, ma più dei piccoli "difetti" su cui posso passare tranquillamente sopra. Il primo è senza dubbio la mancanza di risposte a varie domande che ogni spettatore potrebbe farsi, come il funzionamento dei Giftia, il sistema che gestisce i ritiri, e altre spiegazioni tecniche: su questo ne sappiamo ben poco. So che non sono informazioni importanti ai fini della storia, ma comunque sarebbero state delle curiosità in più (domande come: "Da cosa dipende la loro personalità?", per farne una). La seconda è appunto il finale aperto (che per uno come me che vuole sapere tutto è quasi una tortura vedere che viene fermato tutto sul punto cruciale, prima di poter avere delle informazioni a dir poco interessanti).
Ultima cosa di cui vorrei parlare è proprio il fatto che i Giftia hanno una durata di vita limitata. Secondo molti si tratta di un'inconsistenza, e forse in minima parte potrebbe esserlo, ma non me ne lamento, appunto perché tutta la storia si basa su questa premessa. Comunque, secondo me, riflettendoci a fondo, non è così strano che molte persone richiedano i Giftia pur sapendo che dovranno separarsene nel giro di circa nove anni, questo per un motivo ben preciso: infatti, pur sapendo che ogni cosa ha una fine, noi umani nella maggior parte dei casi ci concentriamo sul presente, pensando quindi a goderci i momenti felici attuali e a continuare a rimandare le nostre preoccupazioni fino all'ultimo. Se ci pensate, non è troppo diverso dall'adottare un animale domestico (tranne per il fatto che i Giftia sono molto più simili a noi umani, resta il fatto che sappiamo che prima o poi dovremmo separarcene, eppure scegliamo lo stesso di affezionarci a lui e goderci insieme i momenti felici, finché durano). Un'altra cosa su cui questo ci fa riflettere è il significato della vita, e il fatto se valga la pena creare ricordi felici che rendano l'addio più doloroso o se sia meglio andare avanti passivamente. Su questo avrei molto da dire in realtà, ma mi fermo qui, perché ho terminato la mia recensione, e quel che tirerei fuori sarebbero solamente riflessioni filosofiche che andrebbero ad allontanarsi troppo dall'anime.
Ultima cosa al volo: animazione e comparto sonoro. Non sono troppo esigente con lo stile grafico, ma comunque anche su quello tendo a dare dei giudizi: lo stile dei disegni mi ha colpito positivamente nella sua semplicità. Infine, parlando dell'opening e dell'ending, devo dire che non mi sono dispiaciute, e senza dubbio le ho trovate perfette per quest'anime. Voto finale: 9.