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6.5/10
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Ho iniziato la terza stagione di DanMachi senza alcuna aspettativa, dato che la seconda mi aveva enormemente deluso prendendo una strada assai banale e piatta (premetto che non ho mai letto la novel). Purtroppo anche questa stagione in parte mi ha deluso molto: molti episodi sono stati lenti, le scelte di trama non mi hanno entusiasmato e anche Bell non è stato convincente.
Fortunatamente per noi fan però, ci sono state due cose molto positive.
La prima è il cambiamento di Hestia, che è finalmente maturata. Non è più in mezzo ai cosiddetti, ha assunto il ruolo di dea, cioè veglia sul suo "figlio" Bell, protegge con le sue tattiche divine la sua famiglia e professa saggezza in ogni sua parola. Questo mi ha stupido in modo molto positivo, considerando che nella seconda stagione era veramente nauseante il ruolo che le avevano dato.
La seconda cosa positiva sono gli ultimi due episodi, che di fatto salvano tutta la serie promuovendola con la sufficienza. Ridanno infatti finalmente un po' di spazio ad Aiz (seppur ancora non abbastanza), ma soprattutto, fanno ritornare a Bell quella voglia di diventare più forte che tanto mi è mancata fino ad ora. Anche se è stato tutto un po' troppo veloce e molte parti sembrano state tagliate sul finale, l'idea che finalmente gli siano tornati "gli occhi della tigre" ad un personaggio che è stato per più di una stagione di un piattume imbarazzante, mi entusiasma parecchio. Inoltre il dialogo finale tra Aiz e Bell fa intendere che si rialleneranno insieme, dando così spazio anche a loro due insieme (finalmente).
Però attenzione che per le potenzialità di trama che ha DanMachi, la sufficienza è per me una bocciatura. Se solo penso all'epicità che avrebbero potuto produrre seguendo le orme della prima stagione... rabbrividisco. Ma ahimè, ormai ci ho fatto l'abitudine e ho accettato DanMachi per quello che è, e cioè non un capolavoro, ma una serie nel suo piccolo originale che si lascia guardare, a volte con estremo piacere (l'ultimo scontro contro il Minotauro dimostra le vere potenzialità di questa serie), altre volte storcendo un po' il naso.
Rimango in attesa di una quarta stagione, con la consapevolezza del prodotto che è ma che magari chissà, ha ancora qualcosa da dire, qualcosa di entusiasmante ed epico, capace di far venire la pelle d'oca e il sorriso compiaciuto nell'animo di ogni avventuriero.