Recensione
La gabbianella e il gatto
8.0/10
"La Gabbianella e il gatto" è un film d'animazione del 1998, made in Italy, una storia che ha in sé temi profondi e interessanti.
Un film senza troppi fronzoli, una storia semplice e lineare, adatta a un pubblico molto piccolo, ma leggibile su più livelli interpretativi. La durata è di un'ora e quindici minuti, e il tempo vola, non c'è un grande climax, ma tutto risulta al proprio posto, armonioso ed efficace, nel posto giusto e al momento giusto. Una favola moderna dove i protagonisti sono appunto animali: gatti, topi e... gabbiani.
Le animazioni non sono sofisticate e le musiche sono state fatte ad hoc, e vedono la partecipazione di ottimi autori della canzone italiana.
Il suo punto di forza è sicuramente la storia e i temi che porta con sé: la diversità, tu sei un gabbiamo e noi dei gatti, ma ti vogliamo bene, tanto più perché sei diversa da noi e sentiamo dei sentimenti per tutte le creature esistenti; il rispetto, in quanto l'ambiente e la natura sono i luoghi che il creatore ci ha donato, affinché tutti gli esseri possano vivere seguendo la propria natura; l'auto-conoscenza, la gabbianella dovrà imparare a conoscersi e capire di non essere un gatto, pur vivendo tra gatti.
Alla fine la natura farà il suo corso e, nonostante la gabbianella sia felice e desideri vivere come loro, il gatto Zorba riesce a farle capire che, essendo un gabbiano, deve comunque imparare a vivere come un gabbiano e a volare per essere libera.
Quest'ultimo tema mi ricorda il libro di A. de Mello "Messaggio per un'aquila che si crede un pollo": conoscere sé stessi, scoprendo cosa siamo davvero portati a essere per natura, e che la libertà è l’accettazione di quello che siamo.
"Molte persone non sono felici, perché impongono condizioni alla propria felicità." - Anthony de Mello
Nota di merito a tutte le belle citazioni culturali sparse qui e là, come la biblioteca del gatto Diderot, lo studio del volo di Leonardo da Vinci, e l'assalto ai topi col mega-formaggio in stile Cavallo di Troia.
Consigliato!
Un film senza troppi fronzoli, una storia semplice e lineare, adatta a un pubblico molto piccolo, ma leggibile su più livelli interpretativi. La durata è di un'ora e quindici minuti, e il tempo vola, non c'è un grande climax, ma tutto risulta al proprio posto, armonioso ed efficace, nel posto giusto e al momento giusto. Una favola moderna dove i protagonisti sono appunto animali: gatti, topi e... gabbiani.
Le animazioni non sono sofisticate e le musiche sono state fatte ad hoc, e vedono la partecipazione di ottimi autori della canzone italiana.
Il suo punto di forza è sicuramente la storia e i temi che porta con sé: la diversità, tu sei un gabbiamo e noi dei gatti, ma ti vogliamo bene, tanto più perché sei diversa da noi e sentiamo dei sentimenti per tutte le creature esistenti; il rispetto, in quanto l'ambiente e la natura sono i luoghi che il creatore ci ha donato, affinché tutti gli esseri possano vivere seguendo la propria natura; l'auto-conoscenza, la gabbianella dovrà imparare a conoscersi e capire di non essere un gatto, pur vivendo tra gatti.
Alla fine la natura farà il suo corso e, nonostante la gabbianella sia felice e desideri vivere come loro, il gatto Zorba riesce a farle capire che, essendo un gabbiano, deve comunque imparare a vivere come un gabbiano e a volare per essere libera.
Quest'ultimo tema mi ricorda il libro di A. de Mello "Messaggio per un'aquila che si crede un pollo": conoscere sé stessi, scoprendo cosa siamo davvero portati a essere per natura, e che la libertà è l’accettazione di quello che siamo.
"Molte persone non sono felici, perché impongono condizioni alla propria felicità." - Anthony de Mello
Nota di merito a tutte le belle citazioni culturali sparse qui e là, come la biblioteca del gatto Diderot, lo studio del volo di Leonardo da Vinci, e l'assalto ai topi col mega-formaggio in stile Cavallo di Troia.
Consigliato!