Recensione
Ooku - Le stanze proibite
9.0/10
Proprio oggi ho finito di leggere il volume 17 di Ooku - Le stanze proibite di Fumi Yoshinaga, portandomi in pari con le uscite e sono contenta di aver recuperato questo titolo che secondo me meriterebbe molta più attenzione e risonanza data l'originalità della storia, lo sviluppo di trama e il tratto dell'autrice.
Sebbene il titolo porti a reminiscenze alla Christian Grey, vi assicuro che non possa esserci impressione più sbagliata.
La trama in pillole è che a causa di una malattia chiamata vaiolo dalla faccia rossa che colpisce esclusivamente gli uomini, nell'antico Giappone dell'era Tokugawa la popolazione maschile viene ridotta ad un numero strettamente esiguo, tanto da portare ad un capovolgimento dei ruoli tra maschi e femmine e ad un conseguente stravolgimento politico.
L'inizio è assolutamente allettante per una tematica di disparità di genere che tocca le mie corde: il punto di vista si rovescia, dove le discriminazioni subite per anni dal mondo femminile, con tutti i limiti, le fragilità e il controllo che a lungo ha esercitato la società patriarcale, vengono proiettate adesso sui portatori di cromosoma y, con un'ironia sapiente e ben mirata. Le donne lavorano, portano i soldi a casa, si ingegnano per sopravvivere, mentre gli uomini vengono considerati preziosi non in base alle loro qualità, ma soltanto come portatori di seme.
Si va a così a ricostruire la storia nipponica, dallo splendore dei Tokugawa fino all'arrivo delle navi nere, ripercorrendo quasi fedelmente la storia del Giappone secondo i canoni però di questa distopia: donne al potere.
E questa ricostruzione è sapientemente costruita perché ogni tassello, ogni decisione storica trova perfettamente il proprio posto all'interno di eventi accaduti. Molti eventi vengono perciò revisitati, manipolati alla luce di questa finzione di questa malattia, senza però stravolgere la storia effettiva, ma trovando sempre un senso e una logica per incastrare il tutto.
Sebbene sia un elogio prettamente femminile, non mancano grandi protagonisti, maschili e non, nel corso di questi 17 numeri che costituiscono diversi archi narrativi ( come già detto, si traccia la storia del governo, per cui vi sono parecchie successioni).
Ho forse compreso il perché molta gente si sia fermata ai primi otto numeri, in quanto chi non conosce la storia nipponica, può essere stato frenato da questo excursus storico per spiegare la situazione di governo, con molti nomi, cariche, luoghi che possono confondere. Io sono riuscita ad orientarmi grazie ad una conoscenza pregressa, nonché avevo limpida nella mia mente la linea temporale, ma vi assicuro che non è un mero racconto con un rovesciamento di genere, ci sono intrighi, tradimenti, giochi di potere, assassini, ma anche storie d'amore affascinanti, gesti di solidarietà, profonda lealtà e stima che mi hanno conquistato. A partire dal nono volume si capisce che gli ingranaggi hanno iniziato a ruotare, portando ad un meccanismo che la storia del Giappone ha già tracciato e che si manifesta nella grandi navi con le vele nere di Perry. Ciò non sta a significare che la trama ingrana dopo otto volumi, ma che si entra nel vivo della questione.
Io ve lo consiglio assolutamente, spero di avervi un minimo incuriosito e che possiate dargli una possibilità perché merita davvero. Manca pochissimo alla fine, il prossimo numero uscirà a marzo e credo che sia il penultimo in quanto in patria è terminato pochi mesi fa.
Il tratto dell'autrice è molto bello, calibra bene i momenti ironici e quelli più seri, l'espressività dei volti è qualcosa che ho apprezzato in particolare, nonché le ampie scene con dei primi piani dove la mangaka si prende tutto lo spazio necessario per scandire la solennità del momento.
Sebbene il titolo porti a reminiscenze alla Christian Grey, vi assicuro che non possa esserci impressione più sbagliata.
La trama in pillole è che a causa di una malattia chiamata vaiolo dalla faccia rossa che colpisce esclusivamente gli uomini, nell'antico Giappone dell'era Tokugawa la popolazione maschile viene ridotta ad un numero strettamente esiguo, tanto da portare ad un capovolgimento dei ruoli tra maschi e femmine e ad un conseguente stravolgimento politico.
L'inizio è assolutamente allettante per una tematica di disparità di genere che tocca le mie corde: il punto di vista si rovescia, dove le discriminazioni subite per anni dal mondo femminile, con tutti i limiti, le fragilità e il controllo che a lungo ha esercitato la società patriarcale, vengono proiettate adesso sui portatori di cromosoma y, con un'ironia sapiente e ben mirata. Le donne lavorano, portano i soldi a casa, si ingegnano per sopravvivere, mentre gli uomini vengono considerati preziosi non in base alle loro qualità, ma soltanto come portatori di seme.
Si va a così a ricostruire la storia nipponica, dallo splendore dei Tokugawa fino all'arrivo delle navi nere, ripercorrendo quasi fedelmente la storia del Giappone secondo i canoni però di questa distopia: donne al potere.
E questa ricostruzione è sapientemente costruita perché ogni tassello, ogni decisione storica trova perfettamente il proprio posto all'interno di eventi accaduti. Molti eventi vengono perciò revisitati, manipolati alla luce di questa finzione di questa malattia, senza però stravolgere la storia effettiva, ma trovando sempre un senso e una logica per incastrare il tutto.
Sebbene sia un elogio prettamente femminile, non mancano grandi protagonisti, maschili e non, nel corso di questi 17 numeri che costituiscono diversi archi narrativi ( come già detto, si traccia la storia del governo, per cui vi sono parecchie successioni).
Ho forse compreso il perché molta gente si sia fermata ai primi otto numeri, in quanto chi non conosce la storia nipponica, può essere stato frenato da questo excursus storico per spiegare la situazione di governo, con molti nomi, cariche, luoghi che possono confondere. Io sono riuscita ad orientarmi grazie ad una conoscenza pregressa, nonché avevo limpida nella mia mente la linea temporale, ma vi assicuro che non è un mero racconto con un rovesciamento di genere, ci sono intrighi, tradimenti, giochi di potere, assassini, ma anche storie d'amore affascinanti, gesti di solidarietà, profonda lealtà e stima che mi hanno conquistato. A partire dal nono volume si capisce che gli ingranaggi hanno iniziato a ruotare, portando ad un meccanismo che la storia del Giappone ha già tracciato e che si manifesta nella grandi navi con le vele nere di Perry. Ciò non sta a significare che la trama ingrana dopo otto volumi, ma che si entra nel vivo della questione.
Io ve lo consiglio assolutamente, spero di avervi un minimo incuriosito e che possiate dargli una possibilità perché merita davvero. Manca pochissimo alla fine, il prossimo numero uscirà a marzo e credo che sia il penultimo in quanto in patria è terminato pochi mesi fa.
Il tratto dell'autrice è molto bello, calibra bene i momenti ironici e quelli più seri, l'espressività dei volti è qualcosa che ho apprezzato in particolare, nonché le ampie scene con dei primi piani dove la mangaka si prende tutto lo spazio necessario per scandire la solennità del momento.