Recensione
Gangsta.
7.0/10
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Gangsta.
Chiamarlo "Figo e +Figo" era troppo lungo.
Anche chiamarlo "Maporc*ca***" era troppo lungo.
Sì, perché ti lascia lì, sospeso nei tuoi interrogativi: ma è morto davvero? a lui quanto resta da vivere? ma lei chi vuole farsi? e il tipo la uccide sua sorella? e così via.
Ma andiamo per ordine.
"Gangsta." è la storia di una piccola organizzazione criminale di due (talmente piccola e versatile da essere chiamata "I Tuttofare") che combatte contro altre organizzazioni criminali capeggiate da famiglie di criminali (chissà perché le famiglie mafiose hanno cognomi italiani; cosa leggermente offensiva ma tranquilli, non lo fanno pesare molto), in una città criminale che non si capisce se sia un quartiere o una vera e propria prigione a cielo aperto (chiamarla Ergastulum non aiuta, fa pensare più ad un esperimento finito male per una prigione innovativa che ad una città).
I due Tuttofare all'inizio vi sembreranno due amiconi, in realtà non sono proprio amici-amici, è più quel rapporto "sono costretto a stare con te" "ti seppellirò insieme al mio segreto", una cosa del genere.
In più uno dei due, Nicolas (Figo o +Figo, sceglietelo voi), è un Twilight drogato che combatte contro altri Twilight meno drogati di lui e finisce in ospedale un episodio sì e uno no (Twilight: essere umano al quali gli scienziati somministrarono uno speciale cocktail di farmaci in grado di amplificare le proprie abilità fisiche). Ad aggiungersi al duo (che non diventerà mai un Trio, magari un threesome forse, ma questa è una cosa che non succede nell'anime, e nemmeno nel manga, purtroppo) c'è l'avvenente prostituta Alecchan (Alex di Benedetto), bella, con forme esagerate e gli occhi più tristi di un cane basset hound. Salvata da una vita di violenza dai Tuttofare finisce per vivere con loro innamorandosi... ma di chi? Nicolas il Twilight o Worick il Normal (Normal= non Twilight)?
Worick, il vero protagonista della serie. Talmente bello e ben equipaggiato di tutto che un po' tifi per lui e un po' speri gli arrivino quattro pugni in faccia. Bravo, Bello, Buono, Intelligente, Fisicato, Affascinante, Fuoriclasse, Bambino prodigio, Infanzia infelice, insomma una vera Rockstar. Ha talmente tutto ed è talmente umile che speri gli arrivi un destro, ma ti vergogni di questo pensiero e lo tieni segreto, sepolto sotto tutti i complimenti che si sprecano su Worick perchè "lui è troppo Giusto".
Finchè arriva Stricker, il vero Figo, quello ++Figo (scusatemi, ma io ho sempre avuto un debole per i Villan), che riesce finalmente a dare filo da torcere al nostro protagonista.
Ma azz, è l'ultimo episodio, e ... Maporc*ca***!!
La trama è ben condita, con colpi di scena che vi terranno incollati alla narrazione e non vi faranno annoiare. C'è abbastanza violenza per accontentare un pubblico maschile e ci sono personaggi abbastanza fighi per poter essere apprezzato anche dalle donne (onestamente ci ho trovato anche una vena femminista molto interessante).
Devo ammettere che mi dispiace molto per le sorti dello studio di produzione perché la grafica è davvero bella. I disegni sono spettacolari, le animazione buone e gli intermezzi statici di un livello talmente sublime da sembrare opere d'arte.
Infine vorrei spendere due parole per i temi un po' più profondi dell'opera, che riaffiorano velati nel contesto della trama.
Innanzitutto la disabilità. Nicolas è sordomuto ma questo non gli impedisce di essere il più forte. Credo sia lodevole il modo in cui viene mostrata la disabilità: non è come qualcosa che limita, non ci rende diversi dagli altri. Una persona disabile come Nicolas può fare tutto quello che fanno le altre persone ed essere trattato come loro pari perché la disabilità non deve diventare un handicap.
Nicolas non è diverso perché è sordomuto, è diverso perché è un Twilight. E qui l'altro grande tema dell'emarginazione sociale. i Twilight sono visti come mostri e per questo contrassegnati con le piastrine al collo (un po'come gli Eldiani a Marley nell'Attacco dei Giganti per capirci). I Twilight sono obbligati ad indossare le piastrine perché devono essere riconoscibili a tutti e sono obbligati a sottostare alle Tre Leggi, tra cui quella di "obbedire al padrone". Una condizione di disparità sociale presente in qualsiasi società e che, come dice Nicolas più volte nel corso dell'opera, "non cambierà mai".
Gangsta.
Chiamarlo "Figo e +Figo" era troppo lungo.
Anche chiamarlo "Maporc*ca***" era troppo lungo.
Sì, perché ti lascia lì, sospeso nei tuoi interrogativi: ma è morto davvero? a lui quanto resta da vivere? ma lei chi vuole farsi? e il tipo la uccide sua sorella? e così via.
Ma andiamo per ordine.
"Gangsta." è la storia di una piccola organizzazione criminale di due (talmente piccola e versatile da essere chiamata "I Tuttofare") che combatte contro altre organizzazioni criminali capeggiate da famiglie di criminali (chissà perché le famiglie mafiose hanno cognomi italiani; cosa leggermente offensiva ma tranquilli, non lo fanno pesare molto), in una città criminale che non si capisce se sia un quartiere o una vera e propria prigione a cielo aperto (chiamarla Ergastulum non aiuta, fa pensare più ad un esperimento finito male per una prigione innovativa che ad una città).
I due Tuttofare all'inizio vi sembreranno due amiconi, in realtà non sono proprio amici-amici, è più quel rapporto "sono costretto a stare con te" "ti seppellirò insieme al mio segreto", una cosa del genere.
In più uno dei due, Nicolas (Figo o +Figo, sceglietelo voi), è un Twilight drogato che combatte contro altri Twilight meno drogati di lui e finisce in ospedale un episodio sì e uno no (Twilight: essere umano al quali gli scienziati somministrarono uno speciale cocktail di farmaci in grado di amplificare le proprie abilità fisiche). Ad aggiungersi al duo (che non diventerà mai un Trio, magari un threesome forse, ma questa è una cosa che non succede nell'anime, e nemmeno nel manga, purtroppo) c'è l'avvenente prostituta Alecchan (Alex di Benedetto), bella, con forme esagerate e gli occhi più tristi di un cane basset hound. Salvata da una vita di violenza dai Tuttofare finisce per vivere con loro innamorandosi... ma di chi? Nicolas il Twilight o Worick il Normal (Normal= non Twilight)?
Worick, il vero protagonista della serie. Talmente bello e ben equipaggiato di tutto che un po' tifi per lui e un po' speri gli arrivino quattro pugni in faccia. Bravo, Bello, Buono, Intelligente, Fisicato, Affascinante, Fuoriclasse, Bambino prodigio, Infanzia infelice, insomma una vera Rockstar. Ha talmente tutto ed è talmente umile che speri gli arrivi un destro, ma ti vergogni di questo pensiero e lo tieni segreto, sepolto sotto tutti i complimenti che si sprecano su Worick perchè "lui è troppo Giusto".
Finchè arriva Stricker, il vero Figo, quello ++Figo (scusatemi, ma io ho sempre avuto un debole per i Villan), che riesce finalmente a dare filo da torcere al nostro protagonista.
Ma azz, è l'ultimo episodio, e ... Maporc*ca***!!
La trama è ben condita, con colpi di scena che vi terranno incollati alla narrazione e non vi faranno annoiare. C'è abbastanza violenza per accontentare un pubblico maschile e ci sono personaggi abbastanza fighi per poter essere apprezzato anche dalle donne (onestamente ci ho trovato anche una vena femminista molto interessante).
Devo ammettere che mi dispiace molto per le sorti dello studio di produzione perché la grafica è davvero bella. I disegni sono spettacolari, le animazione buone e gli intermezzi statici di un livello talmente sublime da sembrare opere d'arte.
Infine vorrei spendere due parole per i temi un po' più profondi dell'opera, che riaffiorano velati nel contesto della trama.
Innanzitutto la disabilità. Nicolas è sordomuto ma questo non gli impedisce di essere il più forte. Credo sia lodevole il modo in cui viene mostrata la disabilità: non è come qualcosa che limita, non ci rende diversi dagli altri. Una persona disabile come Nicolas può fare tutto quello che fanno le altre persone ed essere trattato come loro pari perché la disabilità non deve diventare un handicap.
Nicolas non è diverso perché è sordomuto, è diverso perché è un Twilight. E qui l'altro grande tema dell'emarginazione sociale. i Twilight sono visti come mostri e per questo contrassegnati con le piastrine al collo (un po'come gli Eldiani a Marley nell'Attacco dei Giganti per capirci). I Twilight sono obbligati ad indossare le piastrine perché devono essere riconoscibili a tutti e sono obbligati a sottostare alle Tre Leggi, tra cui quella di "obbedire al padrone". Una condizione di disparità sociale presente in qualsiasi società e che, come dice Nicolas più volte nel corso dell'opera, "non cambierà mai".