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10.0/10
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Attenzione: la recensione contiene spoiler

"Alice Academy" narra le vicende di Mikan Sakura, una ragazzina di 10 anni che decide di seguire la sua migliore amica in una prestigiosa accademia di Tokyo. Ben presto scoprirà che tale scuola è riservata ai possessori di poteri denominati “alice” e che lei stessa ne ha uno: l’alice dell’annullamento in grado di rendere inefficaci i poteri altrui.

Sebbene la trama possa sembrare semplice e infantile, soprattutto vista la tenera età dei personaggi, "Alice Academy" si rivelerà essere una lettura molto più impegnativa e tragica. Sin dal primo volume infatti non viene nascosto che i protagonisti, ragazzi dai 10 ai 20 anni, sono di fatto prigionieri del governo, isolati dalle proprie famiglie e dal mondo esterno. Questa situazione porterà inevitabilmente a delle conseguenze, aggravate da figure autoritarie della scuola che non si faranno scrupoli ad utilizzare dei bambini per i loro scopi.

A mio parere i grandi punti a favore dell’opera sono due: i personaggi e l’accademia stessa.
La storia parte alla grande presentandoci dei protagonisti davvero ben inquadrati. Mikan, definita bonariamente “scema” da tutti, è molto realistica nei suoi 10 anni e anche tutti i suoi compagni di classe sono ben gestiti. Le emozioni che provano, i primi amori e la salda amicizia sono a mio parere raccontati davvero bene, soprattutto ricordando che sono bambini strappati alle famiglie e messi insieme in un’aula scolastica isolata dal mondo. Anche i personaggi comprimari sono interessanti e ad ognuno viene riservato uno spazio tale che il lettore finirà seriamente per affezionarvisi, nonostante le loro vicende non vadano mai a sovrastare quelle di Mikan (difetto di molte opere corali).
Per quanto concerne l’accademia è stato fatto invece un egregio lavoro di world building. Ogni evento di una normale scuola viene qui riportato in versione “alice”, presentando quindi le tradizioni di questo particolare istituto e dei suoi studenti. Anche i vari alice sono fantastici, sempre diversi e usati con tanta fantasia.
I siparietti comici che l’autrice riesce a creare grazie ai suoi personaggi e l’ambientazione particolarissima mi hanno fatto crepare dalle risate, non nascondo che il mio personaggio preferito è probabilmente Lettore del pensiero (amo il fatto che non ne abbiano mai rivelato il nome).

Descritti i pregi, parliamo però dei difetti, in particolare del cambio di registro e come questo viene gestito. Immaginate di star leggendo Harry Potter e che dal quarto libro in poi la storia si concentri solamente sulle vicende del settimo, quindi azione continua e assenza di Hogwarts. Alice Academy fa esattamente questo. A metà dell’opera, intorno al volume 15, la storia mette l’acceleratore, le vicende si susseguono una dopo l’altra senza lasciare respiro al lettore e la presenza stessa della scuola, nonostante sia il luogo in cui tutto si svolge, viene meno. Il finale, che riporta Mikan all’Alice Academy dopo un salto temporale, è altrettanto deludente proprio in quanto non mostra l’effettivo ritorno nell’istituto.
Anche i personaggi subiscono negativamente questo cambio di registro. Quelli che fino al volume prima erano realistici undicenni, adesso dimostrano almeno 16/17 anni sia mentalmente che graficamente in quanto lo stile dell’autrice migliora ma allo stesso tempo “invecchia” i suoi personaggi (io adoravo quel tratto goffo e tondeggiante dei primi volumi). Il cambiamento che meno ho sopportato è stato quello di Hotaru, coerente col suo percorso ma forse troppo repentino.

In generale posso dire che tutti i difetti della storia sarebbero potuti essere salvati da un finale migliore. La fine dell’ultima saga, quella che vede la disfatta del villain principale, è la fiera del "mai una gioia" in quanto, nell'ordine, la madre di Mikan muore male, Hotaru è dispersa, Natsume moribondo, Mikan esaurisce il suo alice, è allontanata dalla scuola e le viene cancellata la memoria. Fortunatamente l’autrice decide di evitare il linciaggio tramite un ultimo volume in cui, dopo circa tre anni, una Mikan sedicenne viene rintracciata da tutti i suoi amici che le fanno ritrovare i ricordi (e una scintilla di alice) promettendole che torneranno insieme all’accademia e salveranno Hotaru. Fine.
A mio parere questo non è un finale aperto ma monco. Non solo non rivediamo l’accademia ma nemmeno Hotaru, nonostante alcune immagini bonus facciano intendere alcuni avvenimenti futuri tra cui, appunto, il ritrovamento della ragazza. Avremo qualche guizzo di tutto ciò nel sequel/spinoff di tre volumi, in cui cambiano i protagonisti ma appaiono occasionalmente vecchie conoscenze (tra le quali Mikan e Natsume in versione liceali innamorati).

Devo dire che la mia prima lettura di Alice Academy mi lasciò molto più depressa. A causa della pessima serializzazione GOEN avevo interrotto l’acquisto dei volumetti al numero 24, leggendo il resto molto velocemente per altre vie. Quando finalmente a inizio 2021 ho deciso di recuperare i rimanenti e rileggere la storia per intero me ne sono nuovamente innamorata. La saga finale, della quale non ricordavo assolutamente nulla, sebbene non mi sia piaciuta particolarmente l’ho apprezzata sicuramente di più e sono riuscita a gradire maggiormente anche il finale.

In conclusione, Alice Academy è una lettura consigliatissima e della quale comprerei immediatamente anche lo spinoff se solo venisse portato in Italia. Una di quelle storie che non avrei mai voluto veder conclusa e che vorrei dimenticare solamente per poterla rileggere nuovamente.