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Pertini ha detto "È meglio la peggiore delle democrazie della migliore di tutte le dittature", ma Yoshiki Tanaka scrivendo "Legend of the Galactic Heroes" sembra proprio volere mettere alla prova questa massima.
Questa lunga serie OAV è ambientata 1000 anni avanti nel futuro e vede metà della galassia sotto il controllo di un assolutismo imperiale, e l'altra metà sotto il controllo dell'alleanza dei pianeti liberi.
Mentre l'impero intravede davanti a sé una svolta riformista grazie alla leadership naturale e alle grandi imprese militari del geniale quanto ambizioso ammiraglio Reinhard Von Lohengramm, la democrazia nell'alleanza dei pianeti liberi si fa sempre più corrotta e degenerata, i suoi politici diventano sempre più affaristi e i suoi militari sempre più guerrafondai, fra questi vi è però un eccezione: il pigro Commodoro Yang Weng-Li il cui sogno è smettere di combattere il prima possibile per godersi una pensione anticipata e studiare la Storia.
La galassia sarà destinata ad essere profondamente cambiata da questi due uomini, opposti fra loro come il giorno e la notte: il bellicoso stratega imperiale e l'anticonformista tattico repubblicano.

Non è una fantascienza futuribile quella di "Legend Of The Galactic Heores", al secolo detto LoGH. Se escludiamo le astronavi da guerra, l'alleanza è ferma agli anni'80 del novecento mentre l'impero appare per moda e per mentalità come una copia sputata della Prussia ottocentesca. Ciò in cui l'autore manca in fatto di nuove tecnologie ed immaginazione del futuro, lo compensa però ampiamente con una abnorme conoscenza storica da cui trae spunto per le sue battaglie e le situazioni politiche che non lesinerà di analizzare e discutere. Questi elementi uniti fra loro mi hanno fatto subito accostare durante i primi episodi, il famoso LoGH all'ancora più noto "Guerra & Pace".
Nulla di più sbagliato, poiché la struttura di LoGH è del tutto differente da quella di un'opera narrativa incentrata sul punto di vista dei personaggi e strutturata secondo gli stilemi del protagonista, l'antagonista, la prova da superare e via dicendo. Approfondendo la serie OAV e il suo world building sempre più dettagliato, la storia risulterà narrata come fosse la guerra civile romana o il periodo napoleonico. Non intendo un romanzo su quelle vicende, ma proprio quelle storie stesse. L'approccio unico di LoGH è infatti quello di trattare la trama in modo storiografico. Gli imprevisti sempre dietro l'angolo, i grandi piani rimandati o resi inutili da vicende casuali, gli "effetti butterfly", le vite e le morti anticlimatiche donano infatti a questa serie una veridicità complessiva unica nel suo genere.
Se la trama orizzontale è di tipo storiografico, i singoli episodi avranno invece un piglio più narrativo, facendoci apprezzare e conoscere i personaggi, ma contribuendo ogni volta a costruire la grande storia principale. LoGH è infatti a dispetto dei suoi 110 episodi quasi privo di filler e se il diavolo è nei dettagli, lo è anche il genio dell'autore e del regista che inseriscono e richiamano spesso una marea di dettagli rinforzando sia la verosomiglianza delle vicende, sia la caratterizzazione dei personaggi.

L'anime è piuttosto vecchio essendo stato animato fra il 1988 ed il 1997 tuttavia, sebbene le parti action all'arma bianca siano notevolmente invecchiate, la parte più corposa e brillante, quella dei dialoghi, può avvalersi di un chara design che è ancora oggi fra i più ricercati, ogni personaggio è infatti perfettamente riconoscibile e unico. L'età dell'opera ha anche reso possibile che alla regia ci fosse uno dei più grandi esperti di animazione fantascientifica, Noboru Ishiguro, già regista dei blasonati "Macross" e "Corazzata Yamato".
L'età dell'opera ha però impedito la partecipazione del compositore Sawano come è invece successo nel suo recente remake, ed è un peccato perché le opening ed ending sono qui purtroppo quasi tutte dimenticabili, unico difetto veniale che viene però ampiamente compensato con una selezione OST di musica classica tedesca, e quando migliaia di navi spaziali si scontrano simultaneamente per decidere se l'universo deve essere governato dall'autocrazia o dalla repubblica, in sottofondo non c'è nulla più adatto di Wagner!