Recensione
Recensione di Gerry021007
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Hideaki Anno è un genio.
Questo, per me, è stato confermato anche la “terza volta” con «Evangelion 3.0+1.01 Thrice Upon a Time», il quarto e ultimo rebuild di «Evangelion».
Il film uscito a nove anni e mezzo dopo il terzo si è dimostrato all’altezza dell’attesa. A livello grafico è un vero capolavoro. A livello sonoro è un vero capolavoro. A livello di personaggi è un vero capolavoro. Insomma è un capolavoro su tutti i punti. Il film inizia in modo abbastanza tranquillo (apparentemente) per poi culminare piano piano in un crescendo di eventi surreali e simbolici come solo Anno sa fare. Ammetto che a tratti si è rivelato meno confusionario dell’originale, ma con un messaggio dello stesso identico valore: il continuo fuggire non porterà mai a nulla. Il mondo non funziona come noi vogliamo, ma bisogna tenerselo così perché nessuno ha la forza di cambiarlo. Ci basta impegnarci un po’ per viverci bene.
Attenzione: la recensione contiene spoiler su tutta la saga!
La teoria del loop ciclico viene confermata esplicitamente in questo finale. Infatti il film si chiama “Terza Volta”, per indicare la terza volta che «Evangelion» finisce. Il primo finale in «Neon Genesis Evangelion» , dove Shinji ha la vittoria su se stesso, e capisce che il mondo non funzionerà mai come vuole lui, ma allo stesso tempo capisce che può viverci benissimo. Il secondo invece è quella in «The End of Evangelion», dove a causa della scelta di Shinji il mondo rinasce, lasciando soli lui e Asuka. Infine il terzo a causa della scelta di Shinji, il mondo diventa un “Neon Genesis”, che richiama il ciclo dell’originale, che non è nient’altro che un mondo privo di Eva.
I finali sono tutti ben distinti ovviamente: il finale originale della serie è una vittoria di Shinji su se stesso, un “neutral ending”; quello di «The End of Evangelion» in cui Shinji non presenta una vittoria su se stesso, ma solo l’oblio, un vuoto cosmico, è un “bad ending”; infine quello dei Rebuild mostra un dialogo tra Shinji e Gendo per la prima volta, in cui entrambi per la prima volta capiscono l’altro, la cui causa è l’accettazione di Shinji del mondo, il suo diventare adulto e la nascita di un mondo complementare, senza Evangelion, un “good ending” in poche parole. Gli ultimi minuti del film inoltre ci mostrano questo Neon Genesis, che non è altro che il nostro mondo in tutta la sua normalità. Personalmente mi sono sentito molto soddisfatto da questo quarto Rebuild, ma in questo momento sto avvertendo una forte nostalgia. Vorrei vedere la vita tranquilla e serena di tutti i personaggi in questo mondo complementare privo di Eva. Inoltre la prima parte del film, quella del villaggio, è stata una fantastica riflessione sull'essere di Rei che capisce cos'è il significato di vita.
C’è chi definisce questi Rebuild inutili, buoni solo per far conoscere l’opera alla nuova generazione, ed essenzialmente lo scopo di Anno era questo, creare dei remake. Tuttavia Anno non è riuscito a starsene con le mani in mano, e quindi con il 2.0 (che a causa delle varie modifiche apportate da Anno, è diventato 2.02 e poi 2.22) decide di cambiare la storia con un finale folle, arrivando così al 3.33 che presenta nuovi personaggi e una nuova storia. Nei Rebuild la caratterizzazione di alcuni personaggi è approfondita meglio rispetto a quella superficiale dell’originale, basti pensare a Asuka, a Rei, a Gendo e Misato. E’ inutile poi aggiungere che il comparto grafico e sonoro è stato impeccabile (chiudete un occhio sulla CGI). Secondo me questo finale non è apprezzato da molti per il fatto di essere “buono”, di dare una speranza a tutti, mentre in «The End of Evangelion» rimane solo la disperazione e il risentimento. In conclusione questi Rebuild li ho adorati quanto la serie originale, proprio perché hanno dato un finale "piacevole", piuttosto che uno "deprimente".
Questo, per me, è stato confermato anche la “terza volta” con «Evangelion 3.0+1.01 Thrice Upon a Time», il quarto e ultimo rebuild di «Evangelion».
Il film uscito a nove anni e mezzo dopo il terzo si è dimostrato all’altezza dell’attesa. A livello grafico è un vero capolavoro. A livello sonoro è un vero capolavoro. A livello di personaggi è un vero capolavoro. Insomma è un capolavoro su tutti i punti. Il film inizia in modo abbastanza tranquillo (apparentemente) per poi culminare piano piano in un crescendo di eventi surreali e simbolici come solo Anno sa fare. Ammetto che a tratti si è rivelato meno confusionario dell’originale, ma con un messaggio dello stesso identico valore: il continuo fuggire non porterà mai a nulla. Il mondo non funziona come noi vogliamo, ma bisogna tenerselo così perché nessuno ha la forza di cambiarlo. Ci basta impegnarci un po’ per viverci bene.
Attenzione: la recensione contiene spoiler su tutta la saga!
La teoria del loop ciclico viene confermata esplicitamente in questo finale. Infatti il film si chiama “Terza Volta”, per indicare la terza volta che «Evangelion» finisce. Il primo finale in «Neon Genesis Evangelion» , dove Shinji ha la vittoria su se stesso, e capisce che il mondo non funzionerà mai come vuole lui, ma allo stesso tempo capisce che può viverci benissimo. Il secondo invece è quella in «The End of Evangelion», dove a causa della scelta di Shinji il mondo rinasce, lasciando soli lui e Asuka. Infine il terzo a causa della scelta di Shinji, il mondo diventa un “Neon Genesis”, che richiama il ciclo dell’originale, che non è nient’altro che un mondo privo di Eva.
I finali sono tutti ben distinti ovviamente: il finale originale della serie è una vittoria di Shinji su se stesso, un “neutral ending”; quello di «The End of Evangelion» in cui Shinji non presenta una vittoria su se stesso, ma solo l’oblio, un vuoto cosmico, è un “bad ending”; infine quello dei Rebuild mostra un dialogo tra Shinji e Gendo per la prima volta, in cui entrambi per la prima volta capiscono l’altro, la cui causa è l’accettazione di Shinji del mondo, il suo diventare adulto e la nascita di un mondo complementare, senza Evangelion, un “good ending” in poche parole. Gli ultimi minuti del film inoltre ci mostrano questo Neon Genesis, che non è altro che il nostro mondo in tutta la sua normalità. Personalmente mi sono sentito molto soddisfatto da questo quarto Rebuild, ma in questo momento sto avvertendo una forte nostalgia. Vorrei vedere la vita tranquilla e serena di tutti i personaggi in questo mondo complementare privo di Eva. Inoltre la prima parte del film, quella del villaggio, è stata una fantastica riflessione sull'essere di Rei che capisce cos'è il significato di vita.
C’è chi definisce questi Rebuild inutili, buoni solo per far conoscere l’opera alla nuova generazione, ed essenzialmente lo scopo di Anno era questo, creare dei remake. Tuttavia Anno non è riuscito a starsene con le mani in mano, e quindi con il 2.0 (che a causa delle varie modifiche apportate da Anno, è diventato 2.02 e poi 2.22) decide di cambiare la storia con un finale folle, arrivando così al 3.33 che presenta nuovi personaggi e una nuova storia. Nei Rebuild la caratterizzazione di alcuni personaggi è approfondita meglio rispetto a quella superficiale dell’originale, basti pensare a Asuka, a Rei, a Gendo e Misato. E’ inutile poi aggiungere che il comparto grafico e sonoro è stato impeccabile (chiudete un occhio sulla CGI). Secondo me questo finale non è apprezzato da molti per il fatto di essere “buono”, di dare una speranza a tutti, mentre in «The End of Evangelion» rimane solo la disperazione e il risentimento. In conclusione questi Rebuild li ho adorati quanto la serie originale, proprio perché hanno dato un finale "piacevole", piuttosto che uno "deprimente".