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"Spice and Wolf" è un anime tratto da una light novel ed è composto da tredici episodi, che compongono la prima serie, più altri dodici che compongono la seconda serie (episodio "0" escluso).

Faccio questa recensione in riferimento a entrambe le stagioni, poiché, anche se divisa in due, la linea temporale non è che un prosieguo della prima.

L'opera è ambientata in pieno Medioevo e ci racconta delle avventure di Lawrence Kraft, un mercante itinerante, e dell'incontro di quest'ultimo con la divinità lupo protettrice del raccolto, Horo.
La storia narra di come i due si incontrino e intraprendano un viaggio, al fine di riportare Horo nel suo villaggio natio, Yoitsu, verso nord. Attraverso il viaggio avremo il piacere di scoprire e conoscere i due personaggi, e di vedere il loro rapporto evolversi, attraverso le avventure e le situazioni difficili che affronteranno. L'opera, in piena coerenza con il periodo storico in cui è ambientata, ci presenta varie circostanze e situazioni che possiamo riconoscere in quel determinato tempo, dall'introduzione di nuove tecniche agricole alla continua espansione della Chiesa in termini di potere, avvenuto effettivamente in quegli anni.
La storia è un alternarsi, episodio dopo episodio, di contrattazioni e affari, più o meno redditizi, che danno all'opera quel tocco di avventura in più che porta a chiedersi se in quella data occasione riusciranno veramente a tirarsi fuori dai guai e a pareggiare i conti; l'aspetto economico aggiunge quella "marcia in più" all'opera, che tra svalutazioni improvvise della merce e cambi monetari fa sì che l'immedesimazione sia inevitabile, al fine di credere veramente di vivere nel Medioevo per quei venticinque minuti ad episodio.

Naturalmente il tutto non è limitatamente basato solo sul commercio, infatti avremo, ad avvalorare ancora di più la trama, un continuo incontro con nuovi personaggi, amici o meno, che porteranno i nostri protagonisti a dover scegliere se prendere una strada o l'altra, conducendoli inevitabilmente a una perdita o a un guadagno (come spesso sottolineato nell'opera), ma potremmo dire non tanto da un punto di vista economico, quanto di una più profonda esperienza di vita e crescita personale.
Il tutto arricchito, anche in maniera abbastanza divertente, con quella che poi alla fine è la vera trama che ti fa appassionare all'opera... il rapporto tra Horo e Lawrence che, tra un boccale di vino e l'altro, e un "battibecco" e l'altro, procedono lungo il loro viaggio verso Yoitsu, approfondendo la loro conoscenza. In più, durante il viaggio, Horo sarà capace di alternare la propria forma da lupo a donna - quando lupo, dovrà nascondere coda e orecchie, affinché nessuno si accorga della sua vera natura divina, e questo già ci offrirà molti spunti di grande divertimento.

Le ambientazioni, le case, così come gli sfondi, i villaggi e le città stesse, con taverne e palazzi vari, vengono presentati fedelmente al periodo in cui è ambientato l'anime, con quella particolare attenzione per il dettaglio che fa ricondurre con estrema facilità e naturalezza a quella determinata epoca, e a quegli usi e costumi; in più, anche gli abiti sono piacevolmente in linea con gli sfondi e attenti al dettaglio.
L'anime è ben fatto, calcolando che ad oggi è passato un decennio dalla sua creazione, e devo dire che regge tranquillamente il confronto con altri colleghi più recenti.
Opening ed ending sono molto belle, rimangono in testa con estrema facilità, e in più il risultato che viene fuori tra l'unione di musica e animazione è semplicemente ottimo, un punto in più.

Arrivando alla conclusione della mia analisi, voglio soffermarmi ancora una volta sulla vera trama che l'anime ci offre, soprattutto dando particolare attenzione a tutti quei "silenzi" e scene quasi lasciati lì per caso, che ci raccontano veramente tanto, soprattutto per quanto riguarda Horo e le emozioni che prova. Non potendo portare troppi esempi, per non far diventare un riassunto questa recensione, mi limiterò a suggerire in particolare le situazioni in cui Horo parla e racconta in prima persona della sua esperienza di vita, che poi è il motivo che l'ha portata a decidere di intraprendere il viaggio verso casa.

Concludo probabilmente con un po' di tristezza nel sapere che ad oggi una terza trasposizione, forse, non avverrà, ma assolutamente contento e soddisfatto di aver recuperato una così bella storia che, anche nel finale, ha lasciato allo spettatore un guadagno degno del miglior affare.
Finale più che soddisfacente, che si conclude con quella naturale semplicità, quasi coronando tutto quello che ci ha conquistato e affascinato negli episodi precedenti fino alla... Fine.