Recensione
"Mushoku Tensei", versione breve di "Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu", nasce come light novel in formato digitale nel 2012 ad opera di Rifujin na Magonote, approdando solo successivamente in fumetteria, nel 2014, con un manga adattato da Yuka Fujikawa.
L'opera inizia col protagonista, il solito NEET di turno, che in questo caso ha trentaquattro anni. Egli, dopo essere stato sfrattato di casa, cammina faticosamente per strada e si imbatte in "Truck-kun" che sta per investire un gruppetto di liceali. Decide di rendersi utile per una volta, gettandosi in mezzo e salvando loro la vita e perdendo la propria. Ma, a differenza di altri isekai, egli si reincarna nel corpo di un bambino in un mondo magico dove può vivere senza rimpianti, rifiutando il suo passato e accettando la sua nuova vita.
Il ritmo è pressoché perfetto: consta infatti di battaglie, avventure, condite con qualche piccolo rallentamento che riguarda avvenimenti quotidiani e momenti in famiglia che non stancheranno mai. Per quanto concerne il lato tecnico, è insigne, le animazioni sono esorbitanti e si tengono alte nel corso di tutta l'opera con una quantità di dettagli immane. I personaggi sono tutti caratterizzati perfettamente e le ambientazioni sono molto minuziose e variegate.
Una cosa che mi ha colpito molto sono le opening, esse infatti non sono le classiche opening che presentano sempre le stesse visual in tutti gli episodi, ma in ogni singolo episodio l'opening funge da introduzione, offrendo così un'immersione al nuovo episodio. Le musiche composte da Yoshiaki Fujisawa sono raffinate, distinte, ricercate e idonee alle circostanze.
Consiglio a tutti la visione.
L'opera inizia col protagonista, il solito NEET di turno, che in questo caso ha trentaquattro anni. Egli, dopo essere stato sfrattato di casa, cammina faticosamente per strada e si imbatte in "Truck-kun" che sta per investire un gruppetto di liceali. Decide di rendersi utile per una volta, gettandosi in mezzo e salvando loro la vita e perdendo la propria. Ma, a differenza di altri isekai, egli si reincarna nel corpo di un bambino in un mondo magico dove può vivere senza rimpianti, rifiutando il suo passato e accettando la sua nuova vita.
Il ritmo è pressoché perfetto: consta infatti di battaglie, avventure, condite con qualche piccolo rallentamento che riguarda avvenimenti quotidiani e momenti in famiglia che non stancheranno mai. Per quanto concerne il lato tecnico, è insigne, le animazioni sono esorbitanti e si tengono alte nel corso di tutta l'opera con una quantità di dettagli immane. I personaggi sono tutti caratterizzati perfettamente e le ambientazioni sono molto minuziose e variegate.
Una cosa che mi ha colpito molto sono le opening, esse infatti non sono le classiche opening che presentano sempre le stesse visual in tutti gli episodi, ma in ogni singolo episodio l'opening funge da introduzione, offrendo così un'immersione al nuovo episodio. Le musiche composte da Yoshiaki Fujisawa sono raffinate, distinte, ricercate e idonee alle circostanze.
Consiglio a tutti la visione.