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10.0/10
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I "Transformers" sono una serie nata dall'incontro dei produttori di giocattoli Hasbro e Takara, e animata dalla Toei e dalla AKOM. La AKOM è stata responsabile della maggior parte della stagione 3, quella con Captain/Hot Rod, della 4 e di pochi episodi della stagione 2. Lo stile AKOM ha disegni più semplici, ma con un numero maggiore di fotogrammi al secondo.
Per essere più precisi, la Hasbro ha preso i modelli Diaclone e Micronauti della Takara e li ha fusi in una unica serie con colorazioni diverse e i famosi simboli.
La creazione del background, della storia di partenza e dei personaggi è stata demandata alla Marvel, la cui divisione editoriale ha prodotto il fumetto. Mentre un'altra divisione Marvel, che si occupava dei prodotti video, ha preso quel materiale e l'ha rielaborato, per tirare fuori dal cilindro la magnifica serie che noi tutti conosciamo. Però, prima di arrivare al cartone animato, c'è un altro passaggio ancora. La Sunbow, la responsabile per la serie TV, ha preso le sceneggiature e le ha ritoccate. Se e dove serviva.
Se il fumetto si basa su una storia in evoluzione, il cartone animato ha avuto un approccio molto diverso, di natura episodica, autoconclusiva. Entrambe le scelte hanno i loro vantaggi e svantaggi. Non tutti gli episodi sono così, però. Alcuni sono collegati e sono storie doppie. Questi episodi sono in genere particolarmente belli.

Cosa ha comportato l'intervento americano? Si è creata una sorta di "G.I. Joe" robotico, due fazioni con armamento avanzatissimo in lotta fra loro e una rotazione dei personaggi ogni tot/gruppo di episodi.
Ma esistono anche delle differenze significative. Qui nei "Transformers", i due leader sono decisamente più carismatici, e gli apporti delle varie sotto-squadre sono più marcati, essendo tutti i transformers dotati di peculiarità e aspetti che sono unici o quasi. Nei "Transformers" i due capi costituiscono le colonne portanti della serie. Salvo pochi episodi. L'apporto americano è ben visibile nel profilo dei personaggi. Molto vario, molti caratteri diversi, e pure molte corporature diverse, da quelle standard a quelle cicciottelle. Insomma, non sono tutti "fichi". Ma non per questo anche questi non si impegnano meno degli altri. Ci sono i personaggi eroici, ma più spesso la vittoria viene ottenuta dagli Autorobot per qualche espediente piuttosto che per forza superiore. Ma ci sono pure questi ultimi. Ancora sui personaggi: mentre in Giappone è fortissima la concentrazione dell'attenzione sul singolo, qui è un mix più vario fra azioni del singolo e azioni collettive. Un altro vantaggio delle storie autoconclusive è che i vari registi si sono potuti sbizzarrire liberamente con tutte le idee che venivano loro in mente.
E per questo ci troviamo molti episodi in cui i Distructors danno la caccia all'energia e altri in cui tentano in tutti i modi di sconfiggere gli odiati Autorobot. Altre storie ci mostrano esperienze in posti lontani nello spazio, e c'è pure qualche episodio pazzo in cui i Distructors sono mossi dalla febbre del comando e fanno una gran baruffa fra di loro e, più nel dettaglio, qualche altro episodio in cui il vice di Megatron, Astrum, cerca di usurpare il suo posto al comando dei Distructors.
Anche dal lato personaggi, la libertà concessa dalle storie autoconclusive usata in questo modo si fa sentire.
Talvolta con un personaggio che fino a quel momento si era visto poco. Taluni dicono 'spottone', ma a me è sembrato solo di vedere storie molto interessanti che spaziano e danno spazio e tridimensionalità a tutti i personaggi che vediamo. Per me è solo un assoluto bonus che vengano valorizzati tutti i personaggi. Così da una parte si evita di focalizzarsi sempre sui soliti due o tre, dall'altra un personaggio approfondito diventa anche più liberamente spendibile negli episodi successivi.
I personaggi zavorra non fanno bene ad alcuno spettacolo.

Io sono abituato allo storico vecchio doppiaggio. Ce n'è uno nuovo, ma a me sembra nettamente inferiore e poco accattivante. Il vecchio si avvaleva di una meravigliosa effettistica per le voci e i doppiatori stessi caratterizzavano benissimo taluni personaggi grazie a degli ottimi timbri vocali. La voce di Megatron ad esempio risultava ampia, imponente, metallica e riverberante. Proprio come era poi il personaggio. Di contro il numero ridotto dei doppiatori comportava dei noti problemi, anche se io non me ne sono mai accorto. Perciò per me hanno gestito pure bene l'eventuale doppiezza dei ruoli. Un'altra caratteristica del doppiaggio storico è che molti transformers acquistano dei nomi italiani. Perlopiù di animali, nella stragrande maggioranza dei casi. In passato mi adirai parecchio per questi nomi, non sapendo che erano diversi dagli originali. Ma poi ho anche capito perché è stato fatto questo cambio. Che, se è vero che da una parte ci perde, dall'altra però ci guadagna. La prima nota riguarda l'assurdità dei nomi animali. Perché un transformers dovrebbe chiamarsi Tigre, quando i transformers nemmeno sanno cos'è una tigre, visto che è un animale terrestre che non esiste su Cybertron? In effetti, i nomi inglesi sono in genere (non sempre) o astratti, ma con richiami tecnologici più o meno evidenti, o si agganciano a una terminologia "meccanica". Il tutto è molto bello, ma quello che è bello, immediato, orecchiabile e riconoscibile per un americano non lo è affatto per un bambino italiano, che i riferimenti non li vede, e perciò fatica a ricordare e identificare un dato personaggio. Specie se la rotazione di questi episodi è rapida. Il problema è stato segnalato anche da un recensore prima di me. Perciò, se Cliffjumper è più consono alla natura meccanica di un transformers, e dovrebbe significare "saltatore da un dirupo", da noi è diventato Grillo (che in questo caso ha un richiamo simile all'originale sul tasto "salto"). Il problema non è nato solo col nuovo doppiaggio, infatti anche nel doppiaggio storico, da un certo punto in poi, per alcuni personaggi, tipicamente gli Areialbots, gli Stunticons, i Combacticons e i Protectorobots, che sono tutte squadre da cinque, si è optato per mantenere i nomi originali. Mentre la Gig nei giocattoli ha continuato con i nomi inventati. E puntualmente questi personaggi ho sempre fatto fatica a ricordarli e identificarli. Quindi, per i nomi localizzati, non si può parlare di un cambio irragionevole. Non il massimo sotto certi aspetti, ma molto efficace sotto altri.

L'apporto giapponese viene dai transformers stessi, dal loro design e dalle loro capacità di trasformarsi da oggetti "veri" a robot. Sembra un apporto da poco in confronto, ma non lo è, avendo costretto la Hasbro a produrre una serie con un sapore tecnologico che incontrasse quello che traspariva dai giocattoli.
Fosse roba tutta Usa pura, i "Transformers" sarebbero stati tutti una serie di Hulkbuster, sentinelle X-Men, ecc.
L'incontro Usa-Giappone viene anche dalle armi. I G.I. Joe usano armi da fuoco, i Giapponesi sono fissati con le spade e altre armi bianche o "poteri del corpo". Ma per gli originali Diaclone già questi giocattoli erano orientati in senso Usa, coi loro fucili piuttosto che le spade. L'acquisto della doppia "cittadinanza" perciò era un possibile sbocco "naturale".

Quanto ho scritto fin qui vale soprattutto pensando agli episodi delle prime due stagioni, quelle con Commander e Megatron.
Ho infatti messo un episodio in più per conteggiare anche il film animato, che non dovrebbe essere incluso. Questo film è doloroso, perché segna uno spartiacque con la seconda stagione. Qui muoiono un sacco di personaggi storici, compresi i leader (sto semplificando) e un nuovo cast emerge. La morte nel cartone animato non era affatto di casa. I "Transformers" erano un cartone animato sci-fi action avventuroso e fantastico. Non drammatico. Se non lo si vede, si resta spiazzati dalla stagione 3, che su quelli (il nuovo cast) si basa e parte. Qui cambia il cast, le storie tendono ad essere un po' più collegate, non c'entra più la Marvel Video, ma si sono dati da fare direttamente quelli della Sunbow. Qui la qualità delle storie varia moltissimo. Come pure la bellezza artistica. Molti episodi sono così così, ma alcuni sono disegnati splendidamente.
Alcune storie sono troppo, ma troppo ridicole, tipo il pianeta degli uomini gatto che attacca quello degli uomini cane. Altre sono ottime, come quella in cui si scopre che i Quintessenziani (esseri che sembrano uova rovesciate con tentacoli, gambo di energia e cinque facce) vendevano le armi ad entrambe le fazioni in lotta, fra un altro paio di pianeti belligeranti fra loro. In questo caso il cartone animato è pure istruttivo sui cattivi esempi, se uno li vuole cogliere. Questa serie ha anche la chicca di contenere personaggi appartenenti a squadre differenti camminare assieme. Rompendo il rigido schema che quelli di una squadra si muovono solo con quella. Se non c'è da combinarsi, si può anche stare per i fatti propri o con un compagno di fazione qualsiasi. Altra chiccha, qui Capten ogni tanto compie dei "viaggi" sciamanici, mentali, all'interno della matrice.
Infine, c'è la quarta stagione, compressa in soli tre episodi dei cinque previsti inizialmente. Questa avrebbe dovuto essere quella conclusiva. Una volta inedita, mi sembra sia stata doppiata in occasione del ri-doppiaggio. Ma, proprio onestamente, nonostante dietro ci fosse un bravo sceneggiatore, è venuta una schifezza. Stavolta non ha fatto bene, forse si è rifatto al comic, e poi ci sono troppi personaggi, e animati malissimo.

In sostanza, abbiamo le prime eccezionali due stagioni, cui segue un tragico film, e poi abbiamo una terza stagione, di qualità isterica, con puntate tonfo, puntate sopraffine e due leader non all'altezza dei precedenti. Galvatron sarebbe Megatron, in realtà. "Rinnovato", in teoria. Ma, a seguito di un incidente del personaggio, è diventato irriconoscibile. Adesso è solo un toro che attacca sempre a testa bassa.
Infine c'è la quarta, la cosiddetta "Rebirth", che chiude malissimo la saga. Che poi sono sempre finali chiusi-aperti. Diciamo che il bene vince, ma il male è solo accantonato, al momento.
Cioè, il solito finale, ma più monumentale.

Non ho visto tutte le serie successive, se uno volesse saggiarle, ma sono comunque diverse, e dei suggerimenti posso darli. Di quarte stagioni ne esistono due. Quella, come detto, "Rebirth", che è la conclusiva americana, e la serie "Headmasters", che invece è giapponese. E infatti è ricca dello spirito giapponese e del loro modo di operare. Però, quello peggiore. Seguono "Masterforce" e poi "Victory" e l'OAV "Transformers: Zone".
Non ho visto "Zone", ma, visto che segue "Victory", che è una schifezza bambinesca ridicola, non dubito della non qualità. In "Victory" ritorna come arma d'elezione la spada, e pure le trasformazioni sembrano proprio quelle dei vari super-robot. Ma perché?
Insomma, i Giapponesi i "Transformers" non li sanno fare! Si salva solo "Masterforce", che è una serie mediocre, ma ancora guardabile e divertente e con un paio di episodi ottimi. Per sfortuna, proprio prima di quelli si interruppe il doppiaggio italiano.

E così si conclude il materiale storico.

Discreto anche il reboot giapponese "Car Robot 2000/Robots in Disguise".
La trilogia di "Unicron" non la conosco (transformers energon e fratelli). Ne vidi solo uno scampolo e non mi piacque per nulla, ma è troppo poco. Posso dire che i personaggi e la storia non mi attirano.
"Beast Wars", questo è acclamatissimo. E proprio non mi spiego il perché. Ho fatto una fatica estrema per arrivare in fondo al primo episodio. Poi ho provato anche il secondo e il terzo. Basta. È diversamente schifoso rispetto a "Victory", ma ancora più indigesto. Questi non sono nemmeno transformers. Semplificando, i transformers sono "macchine da strada che si trasformano in robot". Qui invece abbiamo che si trasformano in animali. Ma non di apparenza meccanica, proprio biologica. Sembrano gli animali nostrani. Con pelliccia e tutto. E la cosa peggiore è che passano un sacco di tempo a parlare in forma animale. Praticamente, è una cosa con gli animaletti parlanti Disney che ogni tanto si trasformano. Orribile. E, per essere onesti, sono pure orridi i design, le animazioni inesistenti, la stupidità degli scontri, condotti come quelli di un bambino che giuoca coi pupazzetti. Una roba immonda.
"Robots in Disguise 2014" nasce come sequel di "Transformers Prime". Dicono, è molto diversa. I primi episodi non mi hanno detto granché e l'avevo accantonata. Conto di riprendere prima o poi.
La trilogia Netflix è discreta. Tanti difetti, ma sicuramente è un prodotto sufficientemente riuscito.
"Transformers Animated" e "Transformers Prime", senza girarci intorno, sono fantastiche. "Animated" è proprio integralmente stupenda. "Transformers Prime"è mediamente di ottima qualità, ma si perde un po' man mano che procede. Ma anche così non è mai meno che discreta.