Recensione
Bakemonogatari
10.0/10
Recensione di AleLawliet
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Se una persona che non conosce l'oro trovasse una pepita a terra, ignorante del suo valore, la scambierebbe per una comune pietra, perdendo l'occasione di arricchirsi.
Potrei riassumere così l'inizio della mia avventura con "Bakemonogatari", caratterizzato da un'umiliante incapacità del sottoscritto di riconoscere la levatura di quest'opera d'arte.
Seppur stupito dall'originalità registica, dai dialoghi suggestivi e le varie curiosità linguistiche-culturali, proseguivo la visione sempre più mosso dall'inerzia, con una leggera, ma continua, sensazione di crescente annebbiamento: non riuscivo ad individuare la struttura essenziale dell'opera.
Arrivato alla conclusione di questo primo arco narrativo, non avvertendo alcun desiderio di procedere ulteriormente, ho abbandonato la serie.
Dopo un anno dalla prima visione di "Bakemonogatari" ho ripreso per caso "Nisemonogatari", guardando infine tutta la serie fino a "Zoku Owarimonogatari", l'ultima uscita. Ancor prima delle stagioni conclusive, cominciava ad emergere la consapevolezza di quale grande errore di valutazione avessi commesso inizialmente, avevo senza dubbio frainteso la pepita d'oro per una pietra comune, rischiando di perdere definitivamente la ricchezza che mi era capitata sotto gli occhi.
La "Monogatari" series, nella sua interezza, è infatti un anime veramente meraviglioso. Sotto il velo di una comicità ed un intrattenimento a dir poco distintivi, vi è una storia raccontata con scrupolosa attenzione e tanta, tantissima cura. I temi, dal vuoto interiore all'accettazione del sé, si propagano in maniera fine e delicata durante tutto il corso della visione, lasciando infine allo spettatore una sensazione di piacevole e malinconica nostalgia, nonché una profonda ispirazione personale.
Se dovessi condensare un commento in una sola frase, questa potrebbe essere che la "Monogatari" series sia una specie di nipotino stravagante di "Evangelion". Una serie esistenziale colma di domande, dubbi, ma sorprendentemente anche di risposte, di estremo valore sia per chi ancora le cerca, sia per chi le ha già trovate.
(Recensione No.1)
Spero vivamente di aver incuriosito qualcuno ad approcciarsi a questo gioiello dell'animazione, perché merita moltissimo e ripaga abbondantemente tutto il tempo che richiede.
Se hai deciso di provare ad avventurarti in questo viaggio, sono sicuro che non te ne pentirai, ti auguro buona visione.
Potrei riassumere così l'inizio della mia avventura con "Bakemonogatari", caratterizzato da un'umiliante incapacità del sottoscritto di riconoscere la levatura di quest'opera d'arte.
Seppur stupito dall'originalità registica, dai dialoghi suggestivi e le varie curiosità linguistiche-culturali, proseguivo la visione sempre più mosso dall'inerzia, con una leggera, ma continua, sensazione di crescente annebbiamento: non riuscivo ad individuare la struttura essenziale dell'opera.
Arrivato alla conclusione di questo primo arco narrativo, non avvertendo alcun desiderio di procedere ulteriormente, ho abbandonato la serie.
Dopo un anno dalla prima visione di "Bakemonogatari" ho ripreso per caso "Nisemonogatari", guardando infine tutta la serie fino a "Zoku Owarimonogatari", l'ultima uscita. Ancor prima delle stagioni conclusive, cominciava ad emergere la consapevolezza di quale grande errore di valutazione avessi commesso inizialmente, avevo senza dubbio frainteso la pepita d'oro per una pietra comune, rischiando di perdere definitivamente la ricchezza che mi era capitata sotto gli occhi.
La "Monogatari" series, nella sua interezza, è infatti un anime veramente meraviglioso. Sotto il velo di una comicità ed un intrattenimento a dir poco distintivi, vi è una storia raccontata con scrupolosa attenzione e tanta, tantissima cura. I temi, dal vuoto interiore all'accettazione del sé, si propagano in maniera fine e delicata durante tutto il corso della visione, lasciando infine allo spettatore una sensazione di piacevole e malinconica nostalgia, nonché una profonda ispirazione personale.
Se dovessi condensare un commento in una sola frase, questa potrebbe essere che la "Monogatari" series sia una specie di nipotino stravagante di "Evangelion". Una serie esistenziale colma di domande, dubbi, ma sorprendentemente anche di risposte, di estremo valore sia per chi ancora le cerca, sia per chi le ha già trovate.
(Recensione No.1)
Spero vivamente di aver incuriosito qualcuno ad approcciarsi a questo gioiello dell'animazione, perché merita moltissimo e ripaga abbondantemente tutto il tempo che richiede.
Se hai deciso di provare ad avventurarti in questo viaggio, sono sicuro che non te ne pentirai, ti auguro buona visione.