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9.0/10
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Death Note è indubbiamente un capolavoro del suo genere, con intrecci psicologici complicati e ragionamenti ancora più contorti.
La caratterizzazione dei personaggi è impeccabile così come lo sono le musiche. I disegni sono ben realizzati e piacevoli alla vista e le animazioni molto fluide.
Finita l'analisi tecnica passiamo alla storia vera e propria. Light è un liceale annoiato della vita che trova un Death Note, uno speciale quaderno dove se si scrive il nome di una persona di cui si sa anche il volto, essa muore di infarto 45 secondi dopo. Light decide quindi di utilizzare questo quaderno a fin di bene, ripulendo il mondo dal marciume di cui è pieno. Inizialmente inizierà ad uccidere i criminali, ma pian pianino perderà la cognizione di giudizio e arriverà a pensare di uccidere persino la sua famiglia pur di avere il passaggio libero per essere il dio del nuovo mondo. Poi ci sarà L, un detective bravissimo ed impeccabile che cercherà di smascherarlo ed arrestarlo. Al seguito di L rimarranno pochissimi agenti, tutti gli altri scapperanno impauriti per paura di morire nell'affrondare Kira (soprannome dato a Light dai suoi "seguaci"). Ad affiancare i nostri protagonisti ci saranno anche altri personaggi, come Ryuk (Shinigami di Light), Misa, Rem, Matsuda, e via dicendo.
Una particolarità di Death Note è il fatto che il protagonista (Light) è un anti-eroe, che non si fa alcuno scrupolo nell'ammazzare qualcuno, mentre il cosiddetto personaggio che dovrebbe ricoprire il ruolo di antagonista (L) si rivela più "buono" di lui.
L'anime è appassionante fino all'episodio 25, dove succede "il fattaccio" di cui non scrivo nulla perché sarebbe uno spoiler enorme, comunque.. dal 26 in poi ha un calo ma si mantiene lo stesso su buoni livelli e quindi non mi sento di penalizzarlo più di tanto.
In conclusione un bel 9 pieno se lo merita, ormai è diventato un must da vedere, che piaccia o no.