Recensione
Eccoci qui con un nuovo esemplare del filone Isekai, altro adattamento di una novel di genere, portato sullo schermo in una serie anime.
Questa volta il protagonista è un tale di nome Arc, o almeno del nome che costui aveva in un gioco in VR (realtà virtuale) in cui aveva creato un bizzarro avatar e con cui all’improvviso si trova catapultato in un mondo fantasy diverso e sconosciuto. Perché ciò accada non è dato saperlo e in fin dei conti non ha neanche molta importanza, fatto sta che il nostro amico non si perde d’animo, e con le sembianze di un grosso omone scheletrico (tipo Brook in One Piece), protetto da una pesante armatura bianca inizierà a esplorare il mondo. Ovviamente troverà dei compagni d’avventura nella bella elfa oscura Ariane e nella felina ninja Chiyome senza dimenticare la magica bestiolina mascotte Ponta.
Tra le particolarità che fanno distinguere Skeleton Knight dalla massa ormai consistente delle opere Isekai c’è sicuramente il protagonista Arc che praticamente traspone la figura di un gamer incallito che si approccia alla nuova situazione come farebbe all’interno del suo gioco preferito. Egli cerca così di cavarsela con un fare abbastanza fracassone e, insieme a un umorismo tipico della sua categoria, dà vita a molte situazioni divertenti almeno nella prima parte. Col passare degli episodi l’umorismo e le citazioni videoludiche si fanno più rarefatte e l’avventura assume connotati da un fantasy più classico mantenendo comunque sempre un tono abbastanza leggero. Nei primi episodi c’è addirittura l’avviso verso il pubblico sensibile per scene forti, ma forse non ce n’era neanche il bisogno di inserirlo.
Quanto alla composizione del cast, merita senza dubbio una menzione la bella e fiera elfa Ariane, ottima controparte per il massiccio. Un personaggio apprezzabile soprattutto per l’estetica (ponytail semplicemente sontuosa) ma anche per il nobile carattere da orgogliosa guerriera elfica, con quello spunto da tsundere che non guasta e che offre l’assist a qualche gag, magari classica e scontata, ma comunque divertente.
Poco da dire su Chiyome che sembra simpatica, e immagino che nella parte non adattata farà parte permanente del gruppo, ma nella serie rimane comunque nelle fila dei secondari.
L’anime offre un comparto tecnico discreto sia sotto profilo di disegni e animazioni. Buono anche l’assortimento di colori in generale, anche se le ambientazioni non sono molto varie, alla fine siamo sempre in mezzo alla natura tra boschi prima e deserti poi, con qualche insediamento assortito nel mezzo. Discreto anche il comparto musicale in cui va segnalata l’opening, cantata dal musicista e youtuber norvegese PelleK.
"Skeleton Knight in Another World" è un gradevole anime fantasy isekai che ha sia il suo punto di forza che il suo principale limite proprio nel suo protagonista Arc, se lui gira bene o male la serie va di conseguenza e quindi diventa più convenzionale. Oltretutto si adatta solo la prima parte della storia e molto rimane in sospeso. Se piace il genere, la definirei comunque come degna di visione anche se con priorità solo moderata.
Questa volta il protagonista è un tale di nome Arc, o almeno del nome che costui aveva in un gioco in VR (realtà virtuale) in cui aveva creato un bizzarro avatar e con cui all’improvviso si trova catapultato in un mondo fantasy diverso e sconosciuto. Perché ciò accada non è dato saperlo e in fin dei conti non ha neanche molta importanza, fatto sta che il nostro amico non si perde d’animo, e con le sembianze di un grosso omone scheletrico (tipo Brook in One Piece), protetto da una pesante armatura bianca inizierà a esplorare il mondo. Ovviamente troverà dei compagni d’avventura nella bella elfa oscura Ariane e nella felina ninja Chiyome senza dimenticare la magica bestiolina mascotte Ponta.
Tra le particolarità che fanno distinguere Skeleton Knight dalla massa ormai consistente delle opere Isekai c’è sicuramente il protagonista Arc che praticamente traspone la figura di un gamer incallito che si approccia alla nuova situazione come farebbe all’interno del suo gioco preferito. Egli cerca così di cavarsela con un fare abbastanza fracassone e, insieme a un umorismo tipico della sua categoria, dà vita a molte situazioni divertenti almeno nella prima parte. Col passare degli episodi l’umorismo e le citazioni videoludiche si fanno più rarefatte e l’avventura assume connotati da un fantasy più classico mantenendo comunque sempre un tono abbastanza leggero. Nei primi episodi c’è addirittura l’avviso verso il pubblico sensibile per scene forti, ma forse non ce n’era neanche il bisogno di inserirlo.
Quanto alla composizione del cast, merita senza dubbio una menzione la bella e fiera elfa Ariane, ottima controparte per il massiccio. Un personaggio apprezzabile soprattutto per l’estetica (ponytail semplicemente sontuosa) ma anche per il nobile carattere da orgogliosa guerriera elfica, con quello spunto da tsundere che non guasta e che offre l’assist a qualche gag, magari classica e scontata, ma comunque divertente.
Poco da dire su Chiyome che sembra simpatica, e immagino che nella parte non adattata farà parte permanente del gruppo, ma nella serie rimane comunque nelle fila dei secondari.
L’anime offre un comparto tecnico discreto sia sotto profilo di disegni e animazioni. Buono anche l’assortimento di colori in generale, anche se le ambientazioni non sono molto varie, alla fine siamo sempre in mezzo alla natura tra boschi prima e deserti poi, con qualche insediamento assortito nel mezzo. Discreto anche il comparto musicale in cui va segnalata l’opening, cantata dal musicista e youtuber norvegese PelleK.
"Skeleton Knight in Another World" è un gradevole anime fantasy isekai che ha sia il suo punto di forza che il suo principale limite proprio nel suo protagonista Arc, se lui gira bene o male la serie va di conseguenza e quindi diventa più convenzionale. Oltretutto si adatta solo la prima parte della storia e molto rimane in sospeso. Se piace il genere, la definirei comunque come degna di visione anche se con priorità solo moderata.