Recensione
Akatsuki no Yona
6.0/10
Recensione di PersonaCasuale
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Prodotto nel 2014 dallo studio Pierrot e tratto dall'omonimo manga di Mizuho Kusanagi, l'anime "Akatsuki no yona" sa svolgere bene il suo compito, ossia fungere da pubblicità per il fumetto, incuriosendo lo spettatore riguardo il proseguo della storia e il futuro dei personaggi. Questa infatti è stata probabilmente l'intenzione con cui è stata prodotta la serie, che non sarebbe altrimenti rimasta tronca per oltre nove anni nonostante sia presente un materiale di partenza sufficiente per almeno altre tre stagioni.
Adattamento senza infamia e senza lode, l'anime riesce a mantenere vivo l'interesse per tutte le 24 puntate, senza però fare colpo nello spettatore. La trama parte interessante, i primi due episodi incuriosiscono sicuramente, ma è innegabile che poi soffra a causa della porzione di storia adattata, probabilmente la più noiosa del fumetto. Anche i personaggi non riescono a fare centro, rimanendo, senza una crescita o un approfondimento vero e proprio: pure in questo caso il fatto che sia stato adattato solo l'antefatto della storia vera e propria lascia lo spettatore con un senso di incompletezza e superficialità riguardo il cast di personaggi principali, la maggior parte dei quali compaiono per altro solo per una piccola parte dello show, non dando loro tempo di inserirsi adeguatamente e di farsi conoscere. Un altro grosso problema di cui soffre quest'anime è il modo in cui vengono raccontati i fatti, ossia non narrati, bensì solamente mostrati: non si sente un vero coinvolgimento, le vicende si susseguono perché così deve essere e basta. Lo sviluppo della stessa protagonista, unica a ricevere una qualche forma di evoluzione, lo spettatore lo sente distante, come accaduto perché necessario fosse così.
Il comparto tecnico è normale, non di alta qualità ma neppure inguardabile: ho trovato che i colori scelti fossero troppo accesi, stonassero con alcune atmosfere e le ambientazioni, le animazioni sono buone mentre le musiche semplicemente non si amalgamano bene alle scene in cui vengono proposte, non riuscendo a restituire la giusta atmosfera e di fatto scomparendo.
In conclusione, si tratta sicuramente di un adattamento fedele che può funzionare e che non presenta grossi difetti alla trama o al comparto tecnico, ma senza riuscire a coinvolgere emotivamente raggiunge nel complesso solo la sufficienza.
Adattamento senza infamia e senza lode, l'anime riesce a mantenere vivo l'interesse per tutte le 24 puntate, senza però fare colpo nello spettatore. La trama parte interessante, i primi due episodi incuriosiscono sicuramente, ma è innegabile che poi soffra a causa della porzione di storia adattata, probabilmente la più noiosa del fumetto. Anche i personaggi non riescono a fare centro, rimanendo, senza una crescita o un approfondimento vero e proprio: pure in questo caso il fatto che sia stato adattato solo l'antefatto della storia vera e propria lascia lo spettatore con un senso di incompletezza e superficialità riguardo il cast di personaggi principali, la maggior parte dei quali compaiono per altro solo per una piccola parte dello show, non dando loro tempo di inserirsi adeguatamente e di farsi conoscere. Un altro grosso problema di cui soffre quest'anime è il modo in cui vengono raccontati i fatti, ossia non narrati, bensì solamente mostrati: non si sente un vero coinvolgimento, le vicende si susseguono perché così deve essere e basta. Lo sviluppo della stessa protagonista, unica a ricevere una qualche forma di evoluzione, lo spettatore lo sente distante, come accaduto perché necessario fosse così.
Il comparto tecnico è normale, non di alta qualità ma neppure inguardabile: ho trovato che i colori scelti fossero troppo accesi, stonassero con alcune atmosfere e le ambientazioni, le animazioni sono buone mentre le musiche semplicemente non si amalgamano bene alle scene in cui vengono proposte, non riuscendo a restituire la giusta atmosfera e di fatto scomparendo.
In conclusione, si tratta sicuramente di un adattamento fedele che può funzionare e che non presenta grossi difetti alla trama o al comparto tecnico, ma senza riuscire a coinvolgere emotivamente raggiunge nel complesso solo la sufficienza.