Recensione
Lupin III - La prima serie
10.0/10
Recensione di Gabe the third
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C'è stata una persona che ha saputo dar vita ad uno dei personaggi per me più significativi e rappresentanti che era in grado di intraprendere ogni tipo di avventura. Quella persona era un tale Kazuhiko Katō, meglio conosciuto col nome d'arte di Monkey Punch, il "padre" del ladro gentiluomo più iconico, geniale, intraprendente (e donnaiolo) di sempre: Arsenio Lupin lll. Nata su una serie manga verso la fine degli anni '60, la popolarità del ladro gentiluomo dalle mille risorse crebbe di più debuttando per la prima volta in TV come serie anime nel '71. (Da noi in Italia dovemmo però attendere il '79)
La primissima serie TV, nonostante la seconda sia la più famosa, è comunque ancora oggi considerata la miglior versione di sempre e quella più vicina all'opera originale, raccontando delle gangster story sia avvincenti che drammatiche in modo ben equilibrato, senza dimenticare ovviamente la partecipazione di Hayao Miyazaki (assieme a Isao Takahata) nella regia di certi episodi. Qui Lupin è sì un ladro simpatico e donnaiolo, ma non in maniera esagerata, come verrà mostrato nelle serie successive, mostrando invece di essere anche molto più serio, maturo e delle volte anche cinico nel compiere i suoi colpi. Anche la sua caratteristica e simbolica giacca color verde acqua riesce in un certo modo a rappresentare il suo carattere più freddo e contenuto. Così come anche l'infallibile pistolero Jigen si dimostra sì sarcastico ed ironico, ma non in maniera troppo spinta o forzata, che lo porta spesso a lamentarsi di ogni cosa. E Goemon, da sempre il personaggio più rigido, qui sa essere anche più spietato e, se qualcuno osa sfidarlo, son guai. Anche il più grande rivale di sempre di Lupin, Zenigata, mostra la propria dignità, sapendo mostrare anche lui quanto sia geniale e furbo quanto il suo avversario, riuscendolo persino a catturare con stile in un paio di occasioni e a tratti anche stupirlo. Ciò porta anche a comprendere bene come tra i due, seppur contrapposti, ci sia anche un grande rispetto nelle rispettive professioni e abilità. Fujiko Mine, beh... è una grande e seducente truffatrice sempre pronta a mettere nei guai Lupin per salvare la propria vita, e qui non è da meno. E seppur continui a provare sempre e comunque antipatia verso di lei, non nascondo il fatto che qui sia anche la sua versione più sexy e femme fatale di sempre. La serie in Italia ha avuto ben due doppiaggi: uno storico e uno Mediaset. Lo storico ha come cast Roberto Del Giudice (Lupin), Germano Longo (Jigen), Enzo Consoli (Zenigata e Goemon) e Piera Vidale (Fujiko), e si mostra un doppiaggio fatto con classe, con voci e dialoghi piuttosto "adulti" che si addicono appieno alle atmosfere cupe e drammatiche. Quello Mediaset, ahimè, è invece stato reso più allegro e con varie censure nei dialoghi. Nel cast, a parte Del Giudice con Lupin e Consoli con Zenigata, gli altri sono Sandro Pellegrini (Jigen), Alessandra Korompay (Fujiko) e Vittorio Guerrieri (Goemon). Benché questo doppiaggio non sia all'altezza dell'originale, ha comunque contribuito ad alzare la popolarità dei doppiatori italiani, rendendoli di fatto iconici per quei rispettivi personaggi.
In conclusione, è una serie anime senza tempo e, riguardata ancora oggi, mantiene ancora la sua magia, con un Lupin ben implementato nel suo habitat naturale, affrontando avventure gangster e poliziesche con aggiunte di giallo e thriller. In seguito, ha poi affrontato diversi tipi di avventura, mostrando davvero di essere degno di farlo, ma questa è un'altra storia.
La primissima serie TV, nonostante la seconda sia la più famosa, è comunque ancora oggi considerata la miglior versione di sempre e quella più vicina all'opera originale, raccontando delle gangster story sia avvincenti che drammatiche in modo ben equilibrato, senza dimenticare ovviamente la partecipazione di Hayao Miyazaki (assieme a Isao Takahata) nella regia di certi episodi. Qui Lupin è sì un ladro simpatico e donnaiolo, ma non in maniera esagerata, come verrà mostrato nelle serie successive, mostrando invece di essere anche molto più serio, maturo e delle volte anche cinico nel compiere i suoi colpi. Anche la sua caratteristica e simbolica giacca color verde acqua riesce in un certo modo a rappresentare il suo carattere più freddo e contenuto. Così come anche l'infallibile pistolero Jigen si dimostra sì sarcastico ed ironico, ma non in maniera troppo spinta o forzata, che lo porta spesso a lamentarsi di ogni cosa. E Goemon, da sempre il personaggio più rigido, qui sa essere anche più spietato e, se qualcuno osa sfidarlo, son guai. Anche il più grande rivale di sempre di Lupin, Zenigata, mostra la propria dignità, sapendo mostrare anche lui quanto sia geniale e furbo quanto il suo avversario, riuscendolo persino a catturare con stile in un paio di occasioni e a tratti anche stupirlo. Ciò porta anche a comprendere bene come tra i due, seppur contrapposti, ci sia anche un grande rispetto nelle rispettive professioni e abilità. Fujiko Mine, beh... è una grande e seducente truffatrice sempre pronta a mettere nei guai Lupin per salvare la propria vita, e qui non è da meno. E seppur continui a provare sempre e comunque antipatia verso di lei, non nascondo il fatto che qui sia anche la sua versione più sexy e femme fatale di sempre. La serie in Italia ha avuto ben due doppiaggi: uno storico e uno Mediaset. Lo storico ha come cast Roberto Del Giudice (Lupin), Germano Longo (Jigen), Enzo Consoli (Zenigata e Goemon) e Piera Vidale (Fujiko), e si mostra un doppiaggio fatto con classe, con voci e dialoghi piuttosto "adulti" che si addicono appieno alle atmosfere cupe e drammatiche. Quello Mediaset, ahimè, è invece stato reso più allegro e con varie censure nei dialoghi. Nel cast, a parte Del Giudice con Lupin e Consoli con Zenigata, gli altri sono Sandro Pellegrini (Jigen), Alessandra Korompay (Fujiko) e Vittorio Guerrieri (Goemon). Benché questo doppiaggio non sia all'altezza dell'originale, ha comunque contribuito ad alzare la popolarità dei doppiatori italiani, rendendoli di fatto iconici per quei rispettivi personaggi.
In conclusione, è una serie anime senza tempo e, riguardata ancora oggi, mantiene ancora la sua magia, con un Lupin ben implementato nel suo habitat naturale, affrontando avventure gangster e poliziesche con aggiunte di giallo e thriller. In seguito, ha poi affrontato diversi tipi di avventura, mostrando davvero di essere degno di farlo, ma questa è un'altra storia.