Recensione
Godeath
6.5/10
Manga davvero molto interessante, ma stroncato sul nascere dal numero esiguo di capitoli: veramente un peccato perché potenzialmente si sarebbero potute sviscerare notevoli sotto-trame.
Il tratto e il disegno sono davvero degni di nota, così come l'introspezione di taluni dei personaggi, bloccati in un miscuglio di paure, terrore e disgusto verso l'umanità; cosa inusuale, visto che anche le più alte sfere della chiesa sono invischiate in qualcosa di terrificante e certamente ben lontana dalla luce del bene. A tal proposito, l'autore riesce sapientemente a tratteggiare taluni temi, non riprendendoli più, ma utilizzandoli (al più) come presupposti narrativi per mandare avanti la trama: ragion per cui, la fluidità narrativa ne risente notevolmente.
In generale, sebbene si tratti di soli 3 volumi, alcuni temi sono sviscerati in maniera precisa e attenta, come quello della creazione della vita o della valorizzazione della figura della donna, in un mondo meschino e maschilista, dove sacro e profano si confondono in un pericoloso e nauseabondo mix di violenza e sangue. In conclusione, l'opera per quanto valida, risulta essere approssimativa in alcuni punti e prolissa in altri: ma tutto sommato, una godibile messa in scena, in stile anni '70, con tutti gli annessi e connessi del caso: disegni crudi, nudi, sporchi e violenti, propri di una narrativa confusa e vanamente rivoluzionaria; in ogni caso, apprezzabile il tentativo di Shiozaki di miscelare fonti storico- culturali molto diverse tra di loro e credo sia proprio questo il vero punto forte dell'opera.
Il tratto e il disegno sono davvero degni di nota, così come l'introspezione di taluni dei personaggi, bloccati in un miscuglio di paure, terrore e disgusto verso l'umanità; cosa inusuale, visto che anche le più alte sfere della chiesa sono invischiate in qualcosa di terrificante e certamente ben lontana dalla luce del bene. A tal proposito, l'autore riesce sapientemente a tratteggiare taluni temi, non riprendendoli più, ma utilizzandoli (al più) come presupposti narrativi per mandare avanti la trama: ragion per cui, la fluidità narrativa ne risente notevolmente.
In generale, sebbene si tratti di soli 3 volumi, alcuni temi sono sviscerati in maniera precisa e attenta, come quello della creazione della vita o della valorizzazione della figura della donna, in un mondo meschino e maschilista, dove sacro e profano si confondono in un pericoloso e nauseabondo mix di violenza e sangue. In conclusione, l'opera per quanto valida, risulta essere approssimativa in alcuni punti e prolissa in altri: ma tutto sommato, una godibile messa in scena, in stile anni '70, con tutti gli annessi e connessi del caso: disegni crudi, nudi, sporchi e violenti, propri di una narrativa confusa e vanamente rivoluzionaria; in ogni caso, apprezzabile il tentativo di Shiozaki di miscelare fonti storico- culturali molto diverse tra di loro e credo sia proprio questo il vero punto forte dell'opera.