Recensione
Devil & Love Song
4.0/10
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Ho scoperto "Devil & Love Song" quando andavo al liceo.
Ai tempi mi aveva colpita molto il character design della protagonista. Ricordo che la trovavo estremamente bella e affascinante tanto da volerne fare pure il cosplay.
A distanza di quasi dieci anni ammetto che non ricordavo assolutamente nulla della trama, se non che avesse una protagonista dal carattere difficile e con l'abitudine di cantare inni sacri con la voce di un angelo. Nonostante questo, ricordo che ai tempi questo manga mi aveva colpita molto e che, se non fosse stato per il prezzo proibitivo dell'intera serie, mi sarebbe piaciuto poter leggere anche i volumi successivi al primo.
Beh, eccoci qui, una decade dopo: per quanto mi dispiaccia ammetterlo, questo manga è mediocre sotto qualsiasi aspetto. La mia esperienza con la lettura di questo shoujo rientra a pieno nella situazione riassumibile come: "se una cosa te la ricordi con affetto faresti meglio a non riprenderla in mano anni dopo, altrimenti il rischio è quello di mandare in frantumi quel piacevole ricordo".
Storia
La storia di questo manga è terribilmente inconsistente. Proprio come accade in "Magi: The Labyrinth of Magic" e in "To Your Eternity", leggendo questo manga si ha l'impressione che la mangaka non avesse un idea ben chiara della storia che avesse in mente di raccontare. Più volte sembrerà di star leggendo un manga completamente diverso da quello che si stava leggendo in precedenza, sia per quanto riguarda un continuo repentino cambio di tono delle vicende narrate (inclusi cambi estremi di setting o del cast principale dei personaggi), sia per quanto riguarda il cambio di stile disegno o addirittura in alcuni casi del character design stesso di alcuni personaggi, primo tra questi Kurosu Shintarou. Quest'ultimo infatti viene disegnato in tre modi completamente diversi lungo il corso della storia, tanto da renderlo a dir poco irriconoscibile se non fosse per il fatto che gli altri personaggi lo chiamano per nome.
L'arco del bullismo scolastico
La storia di "Devil & Love Song" fa acqua da tutte le parti. Nei primi volumi avremo la nostra protagonista, Maria Kawai, che dopo essere stata espulsa da un prestigioso liceo femminile gestito dalla chiesa dovrà ambientarsi in un comune liceo giapponese, cosa che non sarà per niente facile dato il difficile carattere della protagonista: non ha affatto peli sulla lingua, è estremamente (troppo) sincera e pertanto tende a dire spesso verità scomode in faccia alla gente.
Ah! Finalmente una protagonista diversa dalle altre! Direte voi... Nei primi volumi questa sua caratteristica potrebbe affascinare e risultare a dir poco interessante, ma col passare dei capitoli, fidatevi di me, diventa noioso, ripetitivo e persino insopportabile questo suo modo di agire e ragionare. Per non parlare del fatto che da un certo punto in poi della storia...puff...resterà pochissimo di questa sua marcata peculiarità a dir poco fondamentale nei primi capitoli della storia. Come sarebbe da aspettarsi da una premessa del genere, all'inizio Maria Kawai farà fatica a conquistare i cuori dei suoi compagni di classe e si verranno a creare numerose incomprensioni tra loro... prevedibile no? Ecco, sì, ma, diciamo che questa situazione verrà sviluppata in modo un po' eccessivo e a dir poco surreale. Non so quanto possa essere diffuso in Giappone il problema del bullismo scolastico (sia da parte degli studenti che dei professori), ma in questo manga questo tocca picchi così alti ed è così normalizzato da risultare poco credibile e a tratti snervante.
I personaggi sembrano essere tutti estremamente deficienti, soprattutto le ragazze della classe dei protagonisti, le quali continuano a chiamare Maria "demone" per... motivi futilissimi. Persino il professore della classe, un inetto che è cattivo solo perché gli piace esserlo senza nessun motivo particolare, non perde occasione per trattare male la nostra protagonista... così... a caso. Il carattere e l'atteggiamento della protagonista non aiutano ma... dai... non ha senso che la definiscano demone! Non è cattiva, non fa niente di cattivo o contro le regole... insomma... non ha senso!
Nell'arco di una trentina di capitoli tutta questa situazione a grandi linee si risolve. La protagonista più o meno si integra nella classe, il professore continua ad essere uno stronzo così tanto per, ma hey!
Siamo solo al quarto/quinto volume: la trama deve andare avanti! La "telenovela colombiana" ha inizio! Da questo punto in poi, quello che sembrava essere un manga sul bullismo scolastico si trasforma in una sorta di telenovela adattata a fumetto nipponico.
Una nota importante è che, a causa dell'assurdità degli eventi che si susseguiranno da qui in avanti i già inconsistenti personaggi di questo manga finiranno per snaturarsi sempre di più man mano che proseguono i capitoli.
In un primo momento ci viene dato un triangolo amoroso tra Maria, il tipico finto "ribelle" della sua classe, e la sua "amica", ormai muta, di quanto frequentava il prestigioso liceo religioso. In questo arco narrativo avrete solo drammoni innecessari e i già anonimi, a causa del pessimo character design a loro riservato, compagni di classe dei protagonisti, puff... spariranno nel niente. In particolare Hana Ibuki, la "main villain" dell'arco precedente, la quale ci viene inizialmente venduta come un personaggio fondamentale della classe dei tre protagonisti principali, scompare per non riapparire mai più. Persino alcuni anonimi compagni di classe secondari di supporto faranno qualche breve cameo ogni tanto, quando la mangaka si ricorderà che i nostri protagonisti frequentano un liceo, ma lei che è stata importantissima e che ha pure un character design leggermente più curato viene invece completamente eliminata dalla trama senza che ci venga fornita alcuna informazione in merito a questa sua improvvisa scomparsa.
Una situazione simile capiterà pure con la "main villain" dell'arco di questo triangolo amoroso, dato che pure Anna Soma, l' "amica" muta della protagonista, una volta concluso questo arco narrativo, uscirà di scena con un'assurda motivazione tipica da telenovela, per poi venire sono menzionata sporadicamente e in modo alquanto idiota nei capitoli successivi (soprattutto verso il finale). Giusto per allungare la trama, per almeno un volume, dopo aver avuto dei capitoli dalla drammaticità così caricata da risultare quasi comici, verrà introdotto il personaggio di Kurosu Shintarou. Questi non è altro che un ragazzo del primo anno che si è iscritto allo stesso liceo dei nostri protagonisti soltanto perché si è invaghito della protagonista dopo averla vista cantare nel programma televisivo citato nei primi capitoli del manga. La sua funzione? Fare ingelosire il male lead della storia (povero Kanda Yuusuke, è così palesemente dentro la friendzone che la mangaka ha sentito il bisogno di inserire a forza un nuovo rivale), il quale alla fine dell'arco narrativo precedente aveva stupidamente rifiutato la dichiarazione d'amore della protagonista a causa di una ragione così idiota e poco credibile da sembrare essere frutto al 100% del copione di una telenovela di bassa qualità.
Pertanto, per qualche capitolo passeremo da dei toni iperdrammatici da telenovela a qualcosa di spensierato perfettamente in linea con i più scontati shoujo manga di triangoli amorosi ambientati al liceo, con tanto di episodio della spiaggia! Eh, non poteva mica mancare!
Probabilmente a causa dell'immensa noiosità di questi banali capitoli in perfetta linea con i più convenzionali shoujo manga, finiremo per tornare a immergerci nella lettura di un susseguirsi di colpi di scena inutilmente iperdrammatici, che ci accompagneranno quasi fino all'ultimo volume della serie. Se credete che io stia esagerando vi elenco alcune tra le cose più assurde che capiteranno :
- La protagonista perderà la voce per un tot di capitoli. Il modo per riottenerla sarà fare luce sul suo iperdrammatico passato.
- La protagonista scoprirà di essere nata a causa di uno stupro della madre
- La madre della protagonista, la quale è sorprendentemente identica alla sua insopportabile "amica" muta (ditemi quante possibilità c'erano che una cosa del genere accadesse), è morta suicida. Nel momento del suo suicidio aveva cercato di portare con se pure Maria, ma alla fine non ce l'ha fatta a ucciderla.
- Il male lead della storia esita a iniziare una relazione romantica con la nostra eroina perché teme che abbracciandola lei possa ricordare il momento del suicidio di sua madre, e che così finisca per volersi suicidare lei stessa (la cosa più assurda è che questa stronzata...poi succede davvero!)
- I nonni di Maria si sentono tremendamente in colpa per aver accettato un ingente somma di denaro per insabbiare quanto successo alla figlia, e rifiutano di avere a che fare con Maria dicendo che è andata a trovarli solo perché vuole la loro l'eredità.
- Si scoprirà che lo stupratore della madre è diventato un prete e che dopo quello che definiscono "l'incidente" si è perdutamente innamorato della sua vittima (esatto, viene romanticizzato pure lo stupro). Ah, come se non bastasse, lui è in un certo senso pure il padre adottivo di Kurosu dato che è diventato così buono da gestire pure un orfanotrofio.
- Il nome dell'orfanotrofio è ANNAMARIA, Anna come la madre della protagonista (che è pure convenientemente il nome della sua "amica" diventata muta, la quale ricordiamoci è identica a sua madre) e Maria, la nostra eroina da telenovela. Questo ovviamente perché lui vuole estremamente bene sia alla ragazza che ha stuprato in passato che alla bambina nata da quello stupro.
- In mezzo a un momento iperdrammatico Maria proverà a schiaffeggiare questo disgraziato di prete ma dato che era un ex soldato lui schiverà per istinto ogni suo schiaffo creando un imbarazzante gag comica mal riuscita.
- I nonni della protagonista, il prete ex stupratore e la protagonista inizieranno a considerarsi famiglia e a volersi bene (roba decisamente assurda).
- L'interesse romantico della protagonista, dato che ormai non ha più alcuna scusa per non stare felicemente con lei... deciderà di lasciarla per operarsi alla mano negli USA. Tutto questo verrà iperdrammaticizzato perché il suo sogno è di diventare pianista come suo padre (un famosissimo pianista di fama mondiale) ma a causa di un incidente avuto per colpa di Maria è rimasto gravemente ferito alla mano ed è probabile che non potrà mai più suonare il piano. In mezzo ai capitoli telenovela ha istintivamente protetto la sua mano invece di usarla senza pensarci per letteralmente salvare la vita di lei in un paio di occasioni, quindi non si sente più all'altezza di starle accanto.
Dopo averci fatto vivere tutte queste montagne russe di emozioni al limite dell'assurdo, il manga calmerà di nuovo i toni, regalandoci alcuni noiosissimi capitoli slice of life in un certo senso anche a tema musicale (a quanto pare la mangaka voleva che la musica fosse importante in questo manga, ma per tutta la durata della storia questa sua insistenza si è sentita soltanto inutile e forzata) dei pochi personaggi in teoria principali di questa storia.
L'intento di questi capitoli sembrerebbe essere quello di chiudere gli archi narrativi dei principali personaggi di supporto, ma, dato che questi personaggi non hanno avuto la minima rilevanza per l'intera storia, questi capitoli in un certo senso a loro dedicati risultano essere inutili e tediosi da leggere.
L'unico tra questi personaggi che meriterebbe avere uno o più capitoli incentrati su di lui prima della fine del manga è Kanda Yuusuke, l'unico vero amico della protagonista, il quale le è sempre stato accanto fin dai primi capitoli (tranne quando la mangaka si dimenticava improvvisamente della sua esistenza), non curante del fatto che non riuscisse mai a fare nemmeno mezzo passo fuori dalla friendzone. Alla "chiusura" della sua storyline ci penseranno pochissime insulse e imbarazzanti tavole del capitolo finale di questo assolutamente dimenticabile manga. Come avrete ben potuto intuire, questo manga inutilmente lungo ha pure il coraggio di concludersi con un insoddisfacente finale aperto che una volta raggiunta l'ultima tavola vi farà subito rimpiangere tutto il tempo che avrete speso per leggerlo.
In breve, se volete immergervi nella lettura di un insensata iperdrammatica soap opera a fumetti degna della più scadente telenovela, potete benissimo saltarvi la prima trentina di capitoli e cominciare subito dopo il capitolo conclusivo dell'evento di canto del liceo.
Disegni
Quanto ero adolescente ricordo che li avevo trovati molto belli, soprattutto ero innamorata di come era disegnata la protagonista. Adesso, a distanza di circa dieci anni invece devo confessarvi che i disegni di questo manga non mi fanno affatto impazzire (negli ultimi capitoli peggiorano pure, diventando ancora più anonimi!). Persino Maria Kawaii non mi affascina più come una volta.
Gli occhi enormi e pieni di ciglia in maniera esagerata della protagonista più che affascinarmi mi irritano non poco, e non sono molto fan della sua caricatura chibi con i labbroni a papera. Nemmeno i due protagonisti maschili mi piacciono molto, e soprattutto trovo alquanto ridicolo il modo in cui portano i pantaloni della divisa (probabilmente negli anni 90 o nei primi anni 2000 andava di moda indossarli in quel modo ma diamine, quella scelta estetica è invecchiata malissimo! Più che sembrare fighi adesso fanno ridere!). Ho trovato sia Meguro che Yuusuke alquanto anonimi, benché fossero volutamente disegnati in modo da essere i personaggi maschili più attraenti del manga insieme a Kurosu. E quando dico ciò non esagero.
Meguro, Yuusuke e Maria (e pochissimi altri personaggi secondari come Kurosu e Anna) spiccano in bellezza, in particolare la nostra protagonista, la quale viene continuamente descritta come estremamente attraente dai personaggi secondari di questa storia; questo però non perché abbiano un character design effettivamente memorabile, bensì perché tutto il resto del cast dei personaggi viene volutamente disegnato bruttino e/o con evidenti "difetti estetici".
Questo quindi porterà a non avere il disturbante effetto della "sindrome della stessa faccia" tipico di molti shoujo manga, ma allo stesso tempo abbasserà la qualità estetica generale delle tavole del manga.
Occhio, non sono contro alla scelta di inserire dei personaggi non "convenzionalmente belli".
Anzi, spesso trovo ridicolo vedere quando dei personaggi disegnati in modo da apparire al lettore come effettivamente "belli" fanno osservazioni sull'aspetto "estremamente affascinante" di un altro personaggio che però non è esteticamente troppo diverso da loro, tuttavia trovo che in "Devil & Love Song" questo espediente estetico viene utilizzato così male da rendere anonimi la maggior parte dei personaggi della storia, inclusi molti dei principali.
Si può disegnare dei personaggi "non convenzionalmente belli" senza renderli esteticamente noiosi e facilmente dimenticabili.
Personaggi
Come avrete già capito i personaggi di questo manga non sono affatto memorabili. I loro character design sono scialbi e persino a livello caratteriale sono abbastanza vuoti.
Prima tra tutti : Kousaka Tomoyo. Ci viene presentata come una ragazza insicura, che sorride sempre e che fa sempre quello che gli dicono gli altri anche se non è d'accordo con loro, man mano che proseguono i capitoli diventa all'improvviso il personaggio di supporto "amica" della protagonista. Tra parentesi non perché in realtà sia una stronza con dei doppi fini (coff,coff, come praticamente quasi tutti i personaggi femminili in qualche modo importanti di questo manga), ma perché è così anonima e inutile da essere messa lì come amica della protagonista solo per fare numero e per fare qualche battutina insensata nello sfondo. L'unica cosa che più o meno potrebbe definirla come personaggio è la sua passione per l'estetica dark, punk o simili, come il fatto che adori il nero, gli oggetti con i teschi e in teoria tutto ciò che si associa con questo tipo di sottoculture. Il problema è che questa sua caratteristica è gestita così male che ricade proprio nel problema del "show, don't tell!". Ogni tanto nello sfondo fa delle battutine sceme del tipo "oh, potremmo vestirci come idol punk!" oppure appare nelle illustrazioni di inizio capitolo, o in qualche tavola indossando dei vestiti vagamente alternativi, ma niente di più. Insomma, questa caratteristica ci viene detta ma non viene mai sfruttata a pieno per sviluppare il suo personaggio.
In più, personalmente non la sopporto. Sorride sempre in modo sciocco e esteticamente la trovo così anonima da non riuscire a piacermi in nessun modo. Nonostante questo, a differenza degli altri personaggi del cast principale, si potrebbe dire che l'anonima Kousaka Tomoyo rimane in un certo senso fedele a se stessa dall'inizio alla fine.
Persino la protagonista risulta essere tremendamente inconsistente come personaggio. Difatti non è esagerato dire che la Maria Kawai dei primi capitoli risulta essere un personaggio totalmente distinto da quello degli ultimi volumi del manga. Questo suo cambio non è dovuto alla maturazione del personaggio ma bensì a una completa snaturazione dello stesso avvenuta col tempo man mano che la trama si faceva sempre più insensatamente drammatica. Un altro personaggio che ho notato aver subito una depersonalizzazione simile a quella della nostra protagonista è Kanda Yuusuke, l'unico personaggio di supporto degno di nota di questa storia, il quale oltre a subire un continuo tremendo reedesign passa dall'avere un accenno di personalità propria all'essere il tipico biondino frienzonato e dal cuore puro degli shoujo manga.
Considerazioni finali
L'unica cosa bella di questo manga è la cura dell'edizione italiana. La Flashbook non si smentisce mai. Ha la doppia copertina e le pagine sono piacevoli al tatto. Purtroppo però questo manga manca di sostanza.
Onestamente non lo consiglio nemmeno a chi è ancora alle prime armi con gli shoujo perché, almeno secondo me, oltre ad avere dei personaggi anonimi e una storia inconsistente che non è niente di speciale, non sa nemmeno intrattenere, per non parlare del finale aperto che non conclude niente. "Devil & Love Song" non reputo nemmeno che rientri tra quei manga che consiglierei soltanto per collezionarne i disegni perché anche quelli non sono niente degno di nota.
L'unico modo per godervi effettivamente in qualche modo la lettura di questo assurdo shoujo manga è andare a leggere a fine volume le esilaranti opinioni di chi l'ha letto prima di voi.
Ho scoperto "Devil & Love Song" quando andavo al liceo.
Ai tempi mi aveva colpita molto il character design della protagonista. Ricordo che la trovavo estremamente bella e affascinante tanto da volerne fare pure il cosplay.
A distanza di quasi dieci anni ammetto che non ricordavo assolutamente nulla della trama, se non che avesse una protagonista dal carattere difficile e con l'abitudine di cantare inni sacri con la voce di un angelo. Nonostante questo, ricordo che ai tempi questo manga mi aveva colpita molto e che, se non fosse stato per il prezzo proibitivo dell'intera serie, mi sarebbe piaciuto poter leggere anche i volumi successivi al primo.
Beh, eccoci qui, una decade dopo: per quanto mi dispiaccia ammetterlo, questo manga è mediocre sotto qualsiasi aspetto. La mia esperienza con la lettura di questo shoujo rientra a pieno nella situazione riassumibile come: "se una cosa te la ricordi con affetto faresti meglio a non riprenderla in mano anni dopo, altrimenti il rischio è quello di mandare in frantumi quel piacevole ricordo".
Storia
La storia di questo manga è terribilmente inconsistente. Proprio come accade in "Magi: The Labyrinth of Magic" e in "To Your Eternity", leggendo questo manga si ha l'impressione che la mangaka non avesse un idea ben chiara della storia che avesse in mente di raccontare. Più volte sembrerà di star leggendo un manga completamente diverso da quello che si stava leggendo in precedenza, sia per quanto riguarda un continuo repentino cambio di tono delle vicende narrate (inclusi cambi estremi di setting o del cast principale dei personaggi), sia per quanto riguarda il cambio di stile disegno o addirittura in alcuni casi del character design stesso di alcuni personaggi, primo tra questi Kurosu Shintarou. Quest'ultimo infatti viene disegnato in tre modi completamente diversi lungo il corso della storia, tanto da renderlo a dir poco irriconoscibile se non fosse per il fatto che gli altri personaggi lo chiamano per nome.
L'arco del bullismo scolastico
La storia di "Devil & Love Song" fa acqua da tutte le parti. Nei primi volumi avremo la nostra protagonista, Maria Kawai, che dopo essere stata espulsa da un prestigioso liceo femminile gestito dalla chiesa dovrà ambientarsi in un comune liceo giapponese, cosa che non sarà per niente facile dato il difficile carattere della protagonista: non ha affatto peli sulla lingua, è estremamente (troppo) sincera e pertanto tende a dire spesso verità scomode in faccia alla gente.
Ah! Finalmente una protagonista diversa dalle altre! Direte voi... Nei primi volumi questa sua caratteristica potrebbe affascinare e risultare a dir poco interessante, ma col passare dei capitoli, fidatevi di me, diventa noioso, ripetitivo e persino insopportabile questo suo modo di agire e ragionare. Per non parlare del fatto che da un certo punto in poi della storia...puff...resterà pochissimo di questa sua marcata peculiarità a dir poco fondamentale nei primi capitoli della storia. Come sarebbe da aspettarsi da una premessa del genere, all'inizio Maria Kawai farà fatica a conquistare i cuori dei suoi compagni di classe e si verranno a creare numerose incomprensioni tra loro... prevedibile no? Ecco, sì, ma, diciamo che questa situazione verrà sviluppata in modo un po' eccessivo e a dir poco surreale. Non so quanto possa essere diffuso in Giappone il problema del bullismo scolastico (sia da parte degli studenti che dei professori), ma in questo manga questo tocca picchi così alti ed è così normalizzato da risultare poco credibile e a tratti snervante.
I personaggi sembrano essere tutti estremamente deficienti, soprattutto le ragazze della classe dei protagonisti, le quali continuano a chiamare Maria "demone" per... motivi futilissimi. Persino il professore della classe, un inetto che è cattivo solo perché gli piace esserlo senza nessun motivo particolare, non perde occasione per trattare male la nostra protagonista... così... a caso. Il carattere e l'atteggiamento della protagonista non aiutano ma... dai... non ha senso che la definiscano demone! Non è cattiva, non fa niente di cattivo o contro le regole... insomma... non ha senso!
Nell'arco di una trentina di capitoli tutta questa situazione a grandi linee si risolve. La protagonista più o meno si integra nella classe, il professore continua ad essere uno stronzo così tanto per, ma hey!
Siamo solo al quarto/quinto volume: la trama deve andare avanti! La "telenovela colombiana" ha inizio! Da questo punto in poi, quello che sembrava essere un manga sul bullismo scolastico si trasforma in una sorta di telenovela adattata a fumetto nipponico.
Una nota importante è che, a causa dell'assurdità degli eventi che si susseguiranno da qui in avanti i già inconsistenti personaggi di questo manga finiranno per snaturarsi sempre di più man mano che proseguono i capitoli.
In un primo momento ci viene dato un triangolo amoroso tra Maria, il tipico finto "ribelle" della sua classe, e la sua "amica", ormai muta, di quanto frequentava il prestigioso liceo religioso. In questo arco narrativo avrete solo drammoni innecessari e i già anonimi, a causa del pessimo character design a loro riservato, compagni di classe dei protagonisti, puff... spariranno nel niente. In particolare Hana Ibuki, la "main villain" dell'arco precedente, la quale ci viene inizialmente venduta come un personaggio fondamentale della classe dei tre protagonisti principali, scompare per non riapparire mai più. Persino alcuni anonimi compagni di classe secondari di supporto faranno qualche breve cameo ogni tanto, quando la mangaka si ricorderà che i nostri protagonisti frequentano un liceo, ma lei che è stata importantissima e che ha pure un character design leggermente più curato viene invece completamente eliminata dalla trama senza che ci venga fornita alcuna informazione in merito a questa sua improvvisa scomparsa.
Una situazione simile capiterà pure con la "main villain" dell'arco di questo triangolo amoroso, dato che pure Anna Soma, l' "amica" muta della protagonista, una volta concluso questo arco narrativo, uscirà di scena con un'assurda motivazione tipica da telenovela, per poi venire sono menzionata sporadicamente e in modo alquanto idiota nei capitoli successivi (soprattutto verso il finale). Giusto per allungare la trama, per almeno un volume, dopo aver avuto dei capitoli dalla drammaticità così caricata da risultare quasi comici, verrà introdotto il personaggio di Kurosu Shintarou. Questi non è altro che un ragazzo del primo anno che si è iscritto allo stesso liceo dei nostri protagonisti soltanto perché si è invaghito della protagonista dopo averla vista cantare nel programma televisivo citato nei primi capitoli del manga. La sua funzione? Fare ingelosire il male lead della storia (povero Kanda Yuusuke, è così palesemente dentro la friendzone che la mangaka ha sentito il bisogno di inserire a forza un nuovo rivale), il quale alla fine dell'arco narrativo precedente aveva stupidamente rifiutato la dichiarazione d'amore della protagonista a causa di una ragione così idiota e poco credibile da sembrare essere frutto al 100% del copione di una telenovela di bassa qualità.
Pertanto, per qualche capitolo passeremo da dei toni iperdrammatici da telenovela a qualcosa di spensierato perfettamente in linea con i più scontati shoujo manga di triangoli amorosi ambientati al liceo, con tanto di episodio della spiaggia! Eh, non poteva mica mancare!
Probabilmente a causa dell'immensa noiosità di questi banali capitoli in perfetta linea con i più convenzionali shoujo manga, finiremo per tornare a immergerci nella lettura di un susseguirsi di colpi di scena inutilmente iperdrammatici, che ci accompagneranno quasi fino all'ultimo volume della serie. Se credete che io stia esagerando vi elenco alcune tra le cose più assurde che capiteranno :
- La protagonista perderà la voce per un tot di capitoli. Il modo per riottenerla sarà fare luce sul suo iperdrammatico passato.
- La protagonista scoprirà di essere nata a causa di uno stupro della madre
- La madre della protagonista, la quale è sorprendentemente identica alla sua insopportabile "amica" muta (ditemi quante possibilità c'erano che una cosa del genere accadesse), è morta suicida. Nel momento del suo suicidio aveva cercato di portare con se pure Maria, ma alla fine non ce l'ha fatta a ucciderla.
- Il male lead della storia esita a iniziare una relazione romantica con la nostra eroina perché teme che abbracciandola lei possa ricordare il momento del suicidio di sua madre, e che così finisca per volersi suicidare lei stessa (la cosa più assurda è che questa stronzata...poi succede davvero!)
- I nonni di Maria si sentono tremendamente in colpa per aver accettato un ingente somma di denaro per insabbiare quanto successo alla figlia, e rifiutano di avere a che fare con Maria dicendo che è andata a trovarli solo perché vuole la loro l'eredità.
- Si scoprirà che lo stupratore della madre è diventato un prete e che dopo quello che definiscono "l'incidente" si è perdutamente innamorato della sua vittima (esatto, viene romanticizzato pure lo stupro). Ah, come se non bastasse, lui è in un certo senso pure il padre adottivo di Kurosu dato che è diventato così buono da gestire pure un orfanotrofio.
- Il nome dell'orfanotrofio è ANNAMARIA, Anna come la madre della protagonista (che è pure convenientemente il nome della sua "amica" diventata muta, la quale ricordiamoci è identica a sua madre) e Maria, la nostra eroina da telenovela. Questo ovviamente perché lui vuole estremamente bene sia alla ragazza che ha stuprato in passato che alla bambina nata da quello stupro.
- In mezzo a un momento iperdrammatico Maria proverà a schiaffeggiare questo disgraziato di prete ma dato che era un ex soldato lui schiverà per istinto ogni suo schiaffo creando un imbarazzante gag comica mal riuscita.
- I nonni della protagonista, il prete ex stupratore e la protagonista inizieranno a considerarsi famiglia e a volersi bene (roba decisamente assurda).
- L'interesse romantico della protagonista, dato che ormai non ha più alcuna scusa per non stare felicemente con lei... deciderà di lasciarla per operarsi alla mano negli USA. Tutto questo verrà iperdrammaticizzato perché il suo sogno è di diventare pianista come suo padre (un famosissimo pianista di fama mondiale) ma a causa di un incidente avuto per colpa di Maria è rimasto gravemente ferito alla mano ed è probabile che non potrà mai più suonare il piano. In mezzo ai capitoli telenovela ha istintivamente protetto la sua mano invece di usarla senza pensarci per letteralmente salvare la vita di lei in un paio di occasioni, quindi non si sente più all'altezza di starle accanto.
Dopo averci fatto vivere tutte queste montagne russe di emozioni al limite dell'assurdo, il manga calmerà di nuovo i toni, regalandoci alcuni noiosissimi capitoli slice of life in un certo senso anche a tema musicale (a quanto pare la mangaka voleva che la musica fosse importante in questo manga, ma per tutta la durata della storia questa sua insistenza si è sentita soltanto inutile e forzata) dei pochi personaggi in teoria principali di questa storia.
L'intento di questi capitoli sembrerebbe essere quello di chiudere gli archi narrativi dei principali personaggi di supporto, ma, dato che questi personaggi non hanno avuto la minima rilevanza per l'intera storia, questi capitoli in un certo senso a loro dedicati risultano essere inutili e tediosi da leggere.
L'unico tra questi personaggi che meriterebbe avere uno o più capitoli incentrati su di lui prima della fine del manga è Kanda Yuusuke, l'unico vero amico della protagonista, il quale le è sempre stato accanto fin dai primi capitoli (tranne quando la mangaka si dimenticava improvvisamente della sua esistenza), non curante del fatto che non riuscisse mai a fare nemmeno mezzo passo fuori dalla friendzone. Alla "chiusura" della sua storyline ci penseranno pochissime insulse e imbarazzanti tavole del capitolo finale di questo assolutamente dimenticabile manga. Come avrete ben potuto intuire, questo manga inutilmente lungo ha pure il coraggio di concludersi con un insoddisfacente finale aperto che una volta raggiunta l'ultima tavola vi farà subito rimpiangere tutto il tempo che avrete speso per leggerlo.
In breve, se volete immergervi nella lettura di un insensata iperdrammatica soap opera a fumetti degna della più scadente telenovela, potete benissimo saltarvi la prima trentina di capitoli e cominciare subito dopo il capitolo conclusivo dell'evento di canto del liceo.
Disegni
Quanto ero adolescente ricordo che li avevo trovati molto belli, soprattutto ero innamorata di come era disegnata la protagonista. Adesso, a distanza di circa dieci anni invece devo confessarvi che i disegni di questo manga non mi fanno affatto impazzire (negli ultimi capitoli peggiorano pure, diventando ancora più anonimi!). Persino Maria Kawaii non mi affascina più come una volta.
Gli occhi enormi e pieni di ciglia in maniera esagerata della protagonista più che affascinarmi mi irritano non poco, e non sono molto fan della sua caricatura chibi con i labbroni a papera. Nemmeno i due protagonisti maschili mi piacciono molto, e soprattutto trovo alquanto ridicolo il modo in cui portano i pantaloni della divisa (probabilmente negli anni 90 o nei primi anni 2000 andava di moda indossarli in quel modo ma diamine, quella scelta estetica è invecchiata malissimo! Più che sembrare fighi adesso fanno ridere!). Ho trovato sia Meguro che Yuusuke alquanto anonimi, benché fossero volutamente disegnati in modo da essere i personaggi maschili più attraenti del manga insieme a Kurosu. E quando dico ciò non esagero.
Meguro, Yuusuke e Maria (e pochissimi altri personaggi secondari come Kurosu e Anna) spiccano in bellezza, in particolare la nostra protagonista, la quale viene continuamente descritta come estremamente attraente dai personaggi secondari di questa storia; questo però non perché abbiano un character design effettivamente memorabile, bensì perché tutto il resto del cast dei personaggi viene volutamente disegnato bruttino e/o con evidenti "difetti estetici".
Questo quindi porterà a non avere il disturbante effetto della "sindrome della stessa faccia" tipico di molti shoujo manga, ma allo stesso tempo abbasserà la qualità estetica generale delle tavole del manga.
Occhio, non sono contro alla scelta di inserire dei personaggi non "convenzionalmente belli".
Anzi, spesso trovo ridicolo vedere quando dei personaggi disegnati in modo da apparire al lettore come effettivamente "belli" fanno osservazioni sull'aspetto "estremamente affascinante" di un altro personaggio che però non è esteticamente troppo diverso da loro, tuttavia trovo che in "Devil & Love Song" questo espediente estetico viene utilizzato così male da rendere anonimi la maggior parte dei personaggi della storia, inclusi molti dei principali.
Si può disegnare dei personaggi "non convenzionalmente belli" senza renderli esteticamente noiosi e facilmente dimenticabili.
Personaggi
Come avrete già capito i personaggi di questo manga non sono affatto memorabili. I loro character design sono scialbi e persino a livello caratteriale sono abbastanza vuoti.
Prima tra tutti : Kousaka Tomoyo. Ci viene presentata come una ragazza insicura, che sorride sempre e che fa sempre quello che gli dicono gli altri anche se non è d'accordo con loro, man mano che proseguono i capitoli diventa all'improvviso il personaggio di supporto "amica" della protagonista. Tra parentesi non perché in realtà sia una stronza con dei doppi fini (coff,coff, come praticamente quasi tutti i personaggi femminili in qualche modo importanti di questo manga), ma perché è così anonima e inutile da essere messa lì come amica della protagonista solo per fare numero e per fare qualche battutina insensata nello sfondo. L'unica cosa che più o meno potrebbe definirla come personaggio è la sua passione per l'estetica dark, punk o simili, come il fatto che adori il nero, gli oggetti con i teschi e in teoria tutto ciò che si associa con questo tipo di sottoculture. Il problema è che questa sua caratteristica è gestita così male che ricade proprio nel problema del "show, don't tell!". Ogni tanto nello sfondo fa delle battutine sceme del tipo "oh, potremmo vestirci come idol punk!" oppure appare nelle illustrazioni di inizio capitolo, o in qualche tavola indossando dei vestiti vagamente alternativi, ma niente di più. Insomma, questa caratteristica ci viene detta ma non viene mai sfruttata a pieno per sviluppare il suo personaggio.
In più, personalmente non la sopporto. Sorride sempre in modo sciocco e esteticamente la trovo così anonima da non riuscire a piacermi in nessun modo. Nonostante questo, a differenza degli altri personaggi del cast principale, si potrebbe dire che l'anonima Kousaka Tomoyo rimane in un certo senso fedele a se stessa dall'inizio alla fine.
Persino la protagonista risulta essere tremendamente inconsistente come personaggio. Difatti non è esagerato dire che la Maria Kawai dei primi capitoli risulta essere un personaggio totalmente distinto da quello degli ultimi volumi del manga. Questo suo cambio non è dovuto alla maturazione del personaggio ma bensì a una completa snaturazione dello stesso avvenuta col tempo man mano che la trama si faceva sempre più insensatamente drammatica. Un altro personaggio che ho notato aver subito una depersonalizzazione simile a quella della nostra protagonista è Kanda Yuusuke, l'unico personaggio di supporto degno di nota di questa storia, il quale oltre a subire un continuo tremendo reedesign passa dall'avere un accenno di personalità propria all'essere il tipico biondino frienzonato e dal cuore puro degli shoujo manga.
Considerazioni finali
L'unica cosa bella di questo manga è la cura dell'edizione italiana. La Flashbook non si smentisce mai. Ha la doppia copertina e le pagine sono piacevoli al tatto. Purtroppo però questo manga manca di sostanza.
Onestamente non lo consiglio nemmeno a chi è ancora alle prime armi con gli shoujo perché, almeno secondo me, oltre ad avere dei personaggi anonimi e una storia inconsistente che non è niente di speciale, non sa nemmeno intrattenere, per non parlare del finale aperto che non conclude niente. "Devil & Love Song" non reputo nemmeno che rientri tra quei manga che consiglierei soltanto per collezionarne i disegni perché anche quelli non sono niente degno di nota.
L'unico modo per godervi effettivamente in qualche modo la lettura di questo assurdo shoujo manga è andare a leggere a fine volume le esilaranti opinioni di chi l'ha letto prima di voi.