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"Kimi ga Nozomu Eien: Next Season" è una serie composta da quattro episodi, di genere romantico, ed è la seconda stagione di "Kimi ga Nozomu Eien", da cui non erediterà il genere drammatico, avendo tinte narrative ben più da commedia romantica.

Nonostante il titolo, che definirei fuorviante, tali episodi sono da considerarsi un "what if", dislocati temporalmente immediatamente dopo il termine della stagione precedente.
Inoltre, malgrado il titolo ondivago, teoricamente si potrebbe fruire di tale opera anche senza aver visionato la precedente, riuscendo in quattro episodi a dare un recap degli avvenimenti passati, apportando e riportando solamente degli stralci utili per permettere di tirare le fila dell'intera narrazione, nella maniera più coerente possibile, per raggiungere l'intento finale della serie in questione.

Nonostante ci sia la possibilità di farlo, sconsiglio di vederla in maniera "stand alone", perché si perderebbe gran parte della caratterizzazione nativa della precedente serie, fattore senza il quale alcuni avvenimenti e personaggi potrebbero risultare distorti, rispetto alle intenzioni di taluni personaggi.

Nonostante la trama possa essere basilarmente un prosieguo degli avvenimenti della precedente, le basi di fondo sono diametralmente opposte, essendo che la scelta del protagonista, riguardo al proprio amore, sarà all'antitesi della precedente.
Lo sviluppo, essendo condensato in soli quatto episodi, in cui sarà presente un recap, non permetterà un approfondimento totale delle scelte e degli avvenimenti che saranno presentati su schermo, cercando inoltre di dare spazio alle varie parti in causa.
Fortunatamente, la tematica di fondo, per quanto mi riguarda, risulterà abbastanza interessante, trovandola veritiera e lampante nell'innesto narrativo della serie, quel problema di fondo che non era stato ben approfondito e anzi solamente parzialmente lambito, cioè la codipendenza fra i vari personaggi, e di come ognuno di essi prenda strade diverse, cercando di superarla o accettarla, per portare avanti la propria vita.

I personaggi, nonostante siano i medesimi, nominalmente, caratterialmente risulteranno abbastanza dissonanti rispetto alla precedente serie. Sarà per diversi avvenimenti, non mostrati a schermo, ma dati per scontati, per chi avrà eventualmente visionato l'opera originale, oppure per fini di trama, ma tale evoluzione, o meglio involuzione, dei personaggi rafforza l'idea di essere di fronte a un prodotto staccato, e a sé, rispetto alla precedente serie. Ribadisco che la durata effimera non aiuterà a far sviluppare appieno i vari comprimari, dando lo spazio necessario per poter dire la loro solo ai due personaggi principali, e alla sorella della protagonista, lasciano nel limbo il resto del cast, che già in precedenza non era totalmente sviluppato, ma almeno aveva ben più spazio rispetto a qualche fotogramma su schermo, e che sarà solamente utilizzato come espediente, per permettere di sviluppare ulteriormente il punto di vista dei precedenti tre personaggi principali.

Tale scelta credo che sia stata fatta per dare un contentino a chi nell'opera nativa voleva vedere su schermo l'evolversi delle route delle due sorelle, fattore che ha generato perlopiù confusione, essendo che spesso le due narrazioni si ruberanno spazio a vicenda, non permettendo di svilupparsi egregiamente a nessuna delle due. Però ritengo apprezzabili molti rimandi a scene e passaggi visti nella precedente serie, che daranno nuova linfa a entrambe le narrazioni.

L'aspetto grafico sarà più curato, denotando un miglioramento nell'attenzione della fisiognomica dei personaggi, con le loro espressioni e movenze; il character design sarà totalmente rispettato, per tutti i personaggi, tranne per il protagonista principale, che risulterà abbastanza stravolto, con una capigliatura diversa, un colorito dei capelli e la carnagione diversi, e anche un vestiario diverso, che, unito alla caratterizzazione divergente, ai miei occhi risulta un personaggio quasi totalmente nuovo, se non fosse per l'ambientazione, che gli permette di rimanere ancorato al suo ruolo.

Per l'aspetto sonoro, non c'è molto da dire: orecchiabili le sigle, ma si perde gran parte della coralità delle OST e dei vari effetti, che ricalcavano varie situazioni più d'impatto nella serie.

Tirando le somme, se si prende questa serie come un prodotto singolo, sicuramente si dovrebbe giudicarla in maniera ben più negativa, perdendo quel quid in più che davano i drammi e gli struggimenti emotivi dei nostri comprimari, ma portandosi dietro tutto il carico emotivo della precedente stagione, e vedendolo come un corpus unicum, quindi un'unica grande serie da sedici episodi, e che con questi quattro episodi si implementa e sviluppa il tema di fondo della precedente narrativa, si può chiudere qualche occhio, e prenderla per quello che è, un blando e semplice "what if".