Recensione
Uramichi Onii-san
9.0/10
"Uramichi Onii-san" è una serie composta da tredici episodi, trasposizione dell'omonimo manga, di genere slice of life, pervasa da uno pseudo dark humor e con molti ottimi spunti psicologici.
La storia ci presenta le vicissitudini di un trentunenne, ormai disilluso, abbattuto e stremato dalle vicissitudini della vita, per svariati motivi che, man mano, nel prosieguo della storia, ci verranno presentati e chiariti.
La particolarità dell'intera visione è il perfetto mix tra comicità nera e serietà, uno pseudo-spudaiogeloion che unisce il serio-faceto, in cui molti di noi ci si potranno ritrovare. Tale contrasto sarà ancor più accentuato dall'ambito lavorativo del protagonista, che lo porta a stretto contatto con dei bambini, in età prescolare, fattore che contraddistingue spesso molte gag e riflessioni nel nostro protagonista, sia per il lato comico che per le considerazioni più mature e amare.
Tale impostazione, personalmente e di primo acchito, mi aveva perplesso e disorientato, rendendomi in parte la visione disturbante, pensando a come un soggetto con tali tendenze, oserei dire depressive, potesse essere a contatto con dei minori. Fortunatamente, il sentore di disagio è andato rapidamente a svanire, essendo che dopo il primo episodio la "comicità depressiva" del protagonista verrà accompagnata e suffragata da una caratterizzazione sempre più preponderante, e che episodio dopo episodio non si potrà che empatizzare e prendere a cuore il nostro protagonista, comprendendo molti dei suoi atteggiamenti, che personalmente condivido.
Nonostante la serie proseguirà tramite tanti piccoli spezzoni, in gran parte autoconclusivi, con uno sfondo, cioè l'ambito lavorativo, abbastanza inflazionato, man mano che gli episodi si susseguiranno, le gag e le scenette non annoieranno mai, essendo che si basano come perno sul contrasto tra aspettative, sogni e speranze per il futuro, che si scontrano, spesso amaramente, con la quotidiana vita effettiva, di tutti i giorni.
Tale fattore sarà un generatore pressoché infinito di momenti tragicomici, inoltre l'apparente punto debole riguardo l'abuso dello sfondo lavorativo al contrario si dimostrerà uno dei suoi punti forti, potendo creare delle mini-saghe con gag spesso collegate le une alle altre, che genereranno, man mano, sempre maggior comicità e disperazione, in un connubio perfetto.
Nella serie sarà presente un cast abbastanza variegato, che presenterà diverse varietà di persone, con i propri problemi, obbiettivi di vita, momenti di sconforto e parti comiche, inerenti a esse.
Essendo che ogni personaggio ha le proprie storie e piccoli approfondimenti, tali fattori li rendono molto sfaccettati e assortiti, anche se in generale con ben poca evoluzione, e in parte ai fini della trama: dovendo portare avanti le proprie scenette comiche, non possono essere particolarmente snaturati. D'altro canto però, ad un certo punto della nostra vita, è veramente difficile cambiare l'atteggiamento con cui affrontiamo il nostro percorso, fattore che li rende, in alcuni momenti, molto realistici e a fuoco rispetto al racconto in sé. Inoltre, man mano che la storia proseguirà, si aggiungeranno sempre più comprimari, che non andranno a sovrapporsi, ma anzi decuplicheranno l'assortimento di peculiarità emotive, ricalcando varie tipologie di persone, innesco che incentiva l'intreccio di reazioni, spesso molto diverse, mettendo a confronto persone con caratteri e caratteristiche delle più disparate.
Graficamente, non è nulla di esaltante, giocando principalmente sullo charme dei propri personaggi, che risulteranno ben differenziati fra loro, e giocando con le loro espressioni e movenze, unite ad effetti ad hoc, per poter esaltare il loro stato emotivo, e cercare di mettere in scena, nel miglior modo possibile, i continui contrasti tra lo stato interiore e le esigenze e gli obblighi che la società, esterna a noi, spesso ci impone, specialmente in ambito lavorativo.
Oltre a ciò, gli sfondi e gli scenari risulteranno abbastanza ripetitivi, essendo che le varie gag sono prevalentemente strutturate negli stessi luoghi; nonostante ciò, non ci saranno particolari errori o imprecisioni di sorta, da dover segnalare.
Infine, per il lato grafico, faccio un plauso al lavoro svolto per entrambe le sigle, che visivamente ben accompagnano il lato sonoro, riuscendo a riassumere e a rappresentare le due anime di questa serie.
Per l'aspetto sonoro, personalmente ho adorato entrambe le sigle: l'opening molto frizzante, caotica e allegra, che ricalca a dovere il lato più giocoso, comico e in parte infantile che fa da sfondo alla serie; e la sigla finale, quella che ho apprezzato maggiormente, più lenta, eppure ritmata, risultando ammaliante, avvolgente e che riflette il lato più profondo e intimista dell'anime, che riguarda il nostro protagonista e la sua storia di vita.
I seiyuu svolgeranno un lavoro magistrale, con l'intonazione e l'umore che trasparirà dai loro dialoghi, trasmettendo e restituendo tantissime sensazioni, a volte banali, altre celate, quali la frustrazione, la superficialità e in generale l'emotività che si nasconde in vari gesti e modulazioni diverse della voce; quindi un'ottima interpretazione, che farà particolarmente entrare in sintonia lo spettatore sia con il lato più comico, che con quello più introspettivo, nelle varie scenette messe in atto.
Infine, piccola citazione alle OST, che saranno ben centrate e bilanciate nel sostenere i vari momenti della serie, facendo sia da contrasto, che da amplificatore a tutti quei piccoli momenti disseminati qua e là, abbastanza ambigui, tra il comico/surreale e il serio/decadente, cosa non da poco.
In conclusione, penso di non essere riuscito a portare esaustivamente quanto questa serie mi abbia colpito positivamente, essendo un impatto prevalentemente emotivo e di stretta immedesimazione e identificazione con quanto raccontato; posso solo dire che, per me, il principale difetto di questa serie è di essersi conclusa senza un particolare exploit, che potesse renderla indimenticabile, mantenendo il tutto in un canonico sentore di generale circolarità e indefinitezza, rispetto a eventuali sviluppi sulla vita dei nostri protagonisti. Però, al netto di ciò, lo considero un ottimo prodotto, per poter ridere, riflettere e stupirsi, rispetto a quanto sia difficile prendere coscienza di star crescendo, e scontrarsi con questa dura realtà.
La storia ci presenta le vicissitudini di un trentunenne, ormai disilluso, abbattuto e stremato dalle vicissitudini della vita, per svariati motivi che, man mano, nel prosieguo della storia, ci verranno presentati e chiariti.
La particolarità dell'intera visione è il perfetto mix tra comicità nera e serietà, uno pseudo-spudaiogeloion che unisce il serio-faceto, in cui molti di noi ci si potranno ritrovare. Tale contrasto sarà ancor più accentuato dall'ambito lavorativo del protagonista, che lo porta a stretto contatto con dei bambini, in età prescolare, fattore che contraddistingue spesso molte gag e riflessioni nel nostro protagonista, sia per il lato comico che per le considerazioni più mature e amare.
Tale impostazione, personalmente e di primo acchito, mi aveva perplesso e disorientato, rendendomi in parte la visione disturbante, pensando a come un soggetto con tali tendenze, oserei dire depressive, potesse essere a contatto con dei minori. Fortunatamente, il sentore di disagio è andato rapidamente a svanire, essendo che dopo il primo episodio la "comicità depressiva" del protagonista verrà accompagnata e suffragata da una caratterizzazione sempre più preponderante, e che episodio dopo episodio non si potrà che empatizzare e prendere a cuore il nostro protagonista, comprendendo molti dei suoi atteggiamenti, che personalmente condivido.
Nonostante la serie proseguirà tramite tanti piccoli spezzoni, in gran parte autoconclusivi, con uno sfondo, cioè l'ambito lavorativo, abbastanza inflazionato, man mano che gli episodi si susseguiranno, le gag e le scenette non annoieranno mai, essendo che si basano come perno sul contrasto tra aspettative, sogni e speranze per il futuro, che si scontrano, spesso amaramente, con la quotidiana vita effettiva, di tutti i giorni.
Tale fattore sarà un generatore pressoché infinito di momenti tragicomici, inoltre l'apparente punto debole riguardo l'abuso dello sfondo lavorativo al contrario si dimostrerà uno dei suoi punti forti, potendo creare delle mini-saghe con gag spesso collegate le une alle altre, che genereranno, man mano, sempre maggior comicità e disperazione, in un connubio perfetto.
Nella serie sarà presente un cast abbastanza variegato, che presenterà diverse varietà di persone, con i propri problemi, obbiettivi di vita, momenti di sconforto e parti comiche, inerenti a esse.
Essendo che ogni personaggio ha le proprie storie e piccoli approfondimenti, tali fattori li rendono molto sfaccettati e assortiti, anche se in generale con ben poca evoluzione, e in parte ai fini della trama: dovendo portare avanti le proprie scenette comiche, non possono essere particolarmente snaturati. D'altro canto però, ad un certo punto della nostra vita, è veramente difficile cambiare l'atteggiamento con cui affrontiamo il nostro percorso, fattore che li rende, in alcuni momenti, molto realistici e a fuoco rispetto al racconto in sé. Inoltre, man mano che la storia proseguirà, si aggiungeranno sempre più comprimari, che non andranno a sovrapporsi, ma anzi decuplicheranno l'assortimento di peculiarità emotive, ricalcando varie tipologie di persone, innesco che incentiva l'intreccio di reazioni, spesso molto diverse, mettendo a confronto persone con caratteri e caratteristiche delle più disparate.
Graficamente, non è nulla di esaltante, giocando principalmente sullo charme dei propri personaggi, che risulteranno ben differenziati fra loro, e giocando con le loro espressioni e movenze, unite ad effetti ad hoc, per poter esaltare il loro stato emotivo, e cercare di mettere in scena, nel miglior modo possibile, i continui contrasti tra lo stato interiore e le esigenze e gli obblighi che la società, esterna a noi, spesso ci impone, specialmente in ambito lavorativo.
Oltre a ciò, gli sfondi e gli scenari risulteranno abbastanza ripetitivi, essendo che le varie gag sono prevalentemente strutturate negli stessi luoghi; nonostante ciò, non ci saranno particolari errori o imprecisioni di sorta, da dover segnalare.
Infine, per il lato grafico, faccio un plauso al lavoro svolto per entrambe le sigle, che visivamente ben accompagnano il lato sonoro, riuscendo a riassumere e a rappresentare le due anime di questa serie.
Per l'aspetto sonoro, personalmente ho adorato entrambe le sigle: l'opening molto frizzante, caotica e allegra, che ricalca a dovere il lato più giocoso, comico e in parte infantile che fa da sfondo alla serie; e la sigla finale, quella che ho apprezzato maggiormente, più lenta, eppure ritmata, risultando ammaliante, avvolgente e che riflette il lato più profondo e intimista dell'anime, che riguarda il nostro protagonista e la sua storia di vita.
I seiyuu svolgeranno un lavoro magistrale, con l'intonazione e l'umore che trasparirà dai loro dialoghi, trasmettendo e restituendo tantissime sensazioni, a volte banali, altre celate, quali la frustrazione, la superficialità e in generale l'emotività che si nasconde in vari gesti e modulazioni diverse della voce; quindi un'ottima interpretazione, che farà particolarmente entrare in sintonia lo spettatore sia con il lato più comico, che con quello più introspettivo, nelle varie scenette messe in atto.
Infine, piccola citazione alle OST, che saranno ben centrate e bilanciate nel sostenere i vari momenti della serie, facendo sia da contrasto, che da amplificatore a tutti quei piccoli momenti disseminati qua e là, abbastanza ambigui, tra il comico/surreale e il serio/decadente, cosa non da poco.
In conclusione, penso di non essere riuscito a portare esaustivamente quanto questa serie mi abbia colpito positivamente, essendo un impatto prevalentemente emotivo e di stretta immedesimazione e identificazione con quanto raccontato; posso solo dire che, per me, il principale difetto di questa serie è di essersi conclusa senza un particolare exploit, che potesse renderla indimenticabile, mantenendo il tutto in un canonico sentore di generale circolarità e indefinitezza, rispetto a eventuali sviluppi sulla vita dei nostri protagonisti. Però, al netto di ciò, lo considero un ottimo prodotto, per poter ridere, riflettere e stupirsi, rispetto a quanto sia difficile prendere coscienza di star crescendo, e scontrarsi con questa dura realtà.