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8.0/10
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Il drago è l’unica figura che può affiancare la tigre.
Comincio la recensione con questa citazione, arrivata in una delle primissime puntate dell’anime, ma che in fondo sintetizza bene ciò che è “Toradora!”.
Parliamo di uno dei totem delle romcom anni 2000, stra-citato e con cui molte opere successive si sono dovute confrontare. Ne ho rimandato per tanto tempo la visione, perché volevo trovare il momento giusto per vederla, e devo dire che, una volta arrivato, non ne sono rimasto deluso, ho ritrovato esattamente quello che mi immaginavo.

Storia
La trama racconta il particolare rapporto di amicizia tra Takasu Ryuji (ragazzo dall’aspetto da duro ma in realtà gentile e generoso) e Aisaka Taiga (una teppista indomabile ma in realtà dall’animo molto sensibile). I due scoprono di essere dirimpettai a casa e di essere ciascuno il migliore amico del grande amore dell’altro. Decidono dunque di darsi manforte e aiutarsi a vicenda. Chiaramente, stando sempre insieme, il rapporto cambierà, maturando verso altre direzioni.
La storia è molto leggera e divertente. Mi sono piaciute molto soprattutto certe dinamiche tra Taiga e Ami (quinta incomoda nel quadrilatero, personaggio inizialmente odioso, ma probabilmente più maturo di tutti gli altri). Le svolte a volte seguono dei classici cliché, ma altre volte riescono a stupire, in quanto i personaggi, principali e comprimari, sono tutti un po’ matti. Per goderne appieno, bisogna rinunciare al realismo e prenderla così come viene.
La cosa che mi è piaciuta un po’ meno sono certi episodi eccessivamente melodrammatici, in cui i personaggi hanno reazioni onestamente esagerate, mentre ho trovato un po’ troppo accelerata e a tratti confusa la fase finale.

Personaggi
Il punto forte del cartone animato sono certamente i personaggi.
Taiga è una ragazza volubile e a tratti indecifrabile. È ritenuta una teppista a scuola (chiamata “la tigre palmare”... mi ha sempre fatto morire questo epiteto), temuta persino dai professori, ma nonostante il suo atteggiamento aggressivo e violento è una ragazza intimamente molto sensibile e in grado di fare gesti estremamente dolci e altruistici, specialmente quando di mezzo c’è Ryuji, rispetto al quale è iperprotettiva.
Ryuji dal canto suo è un ragazzo d’oro, premuroso, generoso ma anche immaturo e insicuro. Il rapporto che instaura con quel tornado di Taiga è davvero speciale, a tratti sembra quasi tra padre e figlia. Nonostante sia innamorato di Minori, quando si tratta di Taiga, mette da parte chiunque e qualunque cosa per aiutarla.
I due protagonisti si troveranno a confrontarsi con dei personaggi che solo apparentemente possono essere considerati secondari, in quanto in realtà hanno tantissimo spazio e sono loro stessi a smuovere la situazione, portando alle svolte più importanti.
Abbiamo Kitamura, ragazzo modello del consiglio studentesco, dal comportamento imprevedibile; Minori, stella dei club sportivi, ragazza apparentemente solare e alla mano, ma che nasconde tante ombre; Ami (detta “chiwawa scema” da Taiga), professione modella, la ‘gnocca’ della scuola, antagonista di Taiga e inizialmente odiosa, ma che risulta essere il personaggio più lucido e maturo del gruppo.
Una cosa che ho apprezzato tanto è proprio l’importanza data ai personaggi comprimari, cosa che manca in tante produzioni moderne, che lasciano i protagonisti in una bolla e riducono tutti gli altri a semplici macchiette e generatori di situazioni.

Conclusione: come detto, ho ritrovato in questo cartone animato quello che mi aspettavo. Non un capolavoro, ma una serie molto piacevole, divertente senza essere idiota, con personaggi ben caratterizzati e che non si riducono solamente ai due protagonisti, e anche la giusta dose di emozione.
Sicuramente consigliato, e anzi direi quasi un passaggio obbligato, a tutti gli amanti delle romcom.