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6.0/10
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Un'atmosfera onirica e inquietante

Fujimoto, come al solito, dimostra una grande maestria nel creare atmosfere dense e inquietanti. La storia, che si muove tra realtà e finzione, è avvolta in un'aura di mistero e ambiguità che cattura il lettore fin dalle prime pagine. I disegni, sebbene presentino qualche incertezza, riescono a trasmettere alla perfezione le emozioni dei personaggi e l'atmosfera surreale dell'opera.

Una trama affascinante ma incompleta

La trama di "Goodbye, Eri" è sicuramente affascinante e originale, ma a tratti risulta un po' troppo ambiziosa. L'intreccio tra realtà e finzione, tra sogno e veglia, è complesso e sfuggevole, e alcuni elementi rimangono poco chiari. Inoltre, il finale, pur aperto a diverse interpretazioni, potrebbe lasciare alcuni lettori insoddisfatti.

Personaggi interessanti ma poco approfonditi

I personaggi di "Goodbye, Eri" sono interessanti e ben caratterizzati, ma avrebbero potuto essere approfonditi maggiormente. In particolare, il rapporto tra Yuta ed Eri rimane un po' in superficie, e non si ha mai la sensazione di conoscerli veramente.

Un'esperienza visiva unica

Uno degli aspetti più interessanti di "Goodbye, Eri" è sicuramente la sua componente visiva. Fujimoto sperimenta con diverse tecniche narrative e stilistiche, creando un'esperienza di lettura unica e coinvolgente. Tuttavia, alcune sequenze possono risultare un po' confusionarie e difficili da interpretare.

In conclusione

"Goodbye, Eri" è un'opera ambiziosa e originale che merita di essere letta, ma che non è esente da difetti. L'atmosfera inquietante, i personaggi interessanti e lo stile visivo innovativo sono indubbiamente dei punti di forza, ma la trama incompleta e l'approfondimento psicologico dei personaggi lasciano a desiderare. Un'opera che sicuramente farà discutere e che potrebbe polarizzare i lettori.