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I'm in Love with the Villainess è una light novel che la maggior parte di voi conosceranno per l'omonimo adattamento anime che mescola elementi fantasy, isekai e yuri, diventando un punto di riferimento per chi cerca una storia di amore lesbico intensa e ben sviluppata. La trama ruota attorno a Rae Taylor, che si ritrova in un mondo simile a quello di un gioco otome. Tuttavia, anziché innamorarsi del protagonista maschile, come è tipico in questo tipo di storie, Rae decide di conquistare la villainess, Claire François. La sua determinazione a stare al fianco di Claire e a proteggerla, nonostante tutte le difficoltà, è il cuore pulsante della trama.
L'anime si ferma al primo volume della serie e, pur mantenendo la premessa interessante, non riesce a esplorare la profondità della storia, lasciando molte questioni irrisolte, tra cui il contesto politico e la complessità dei personaggi. La light novel, al contrario, affronta questi temi in modo molto più completo, con una trama che si sviluppa in modo coinvolgente attraverso tutti e cinque i volumi con due archi narrativi separati. Le scelte politiche e sociali del mondo sono trattate con maggiore serietà e non come un semplice sfondo, ma come una parte fondamentale della narrazione.
I primi due volumi (arco 1) sono forse i più avvincenti, la narrazione è guidata dall'ossessione di Rei per Claire e dalla loro relazione in crescita, ma tocca anche temi significativi come le lotte di classe e il ruolo della magia in un mondo che sta cambiando. La storia costruisce tensione con le sue ambientazioni politiche complesse, aggiungendo un ulteriore strato di profondità. La seconda parte della serie (a partire dal volume 3) cambia direzione, spostandosi nell'impero di Nur e verso una trama da "salvare il mondo" fino ad arrivare ad un quinto volume alla "Matrix" in cui viene data la spiegazione dell’origine del mondo e del sistema che regola la realtà.
Uno degli aspetti più interessanti e, allo stesso tempo, più significativi della light novel sono le due protagoniste Claire Francoise e Rae Taylor, in particolare quest'ultima non solo è la protagonista, ma diventa anche una vera e propria portabandiera del pensiero LGBT. La sua ossessione per Claire non è solo una questione di attrazione fisica, ma un desiderio di poter vivere liberamente il proprio amore e la propria identità in un mondo che non è necessariamente accogliente. In un contesto in cui la sua sessualità e la sua identità vengono spesso messe in discussione, Rae non si fa mai intimidire, rivelandosi come una figura di empowerment per chi lotta per l’accettazione. La serie non si limita a mostrare la sua relazione con Claire come una semplice storia d’amore, ma come un atto di ribellione e di autoaffermazione, portando in primo piano tematiche LGBTQ+ che sono ancora relativamente rare nel contesto degli isekai e dei fantasy. La scrittura di I'm in Love with the Villainess non teme di affrontare i dilemmi della sessualità e dell’identità, e la figura di Rae come protagonista è un chiaro esempio di come la narrativa possa evolversi per includere storie più diverse.
Altrettanto interessante Claire François, inzialmente è la villainess, ma col passare della storia diventa a tutti gli effetti la co-protagonista ed eroina della storia. E' un personaggio complesso e affascinante. Inizialmente sembrerebbe una classica antagonista arrogante, ma man mano che la storia si sviluppa, emerge come una donna forte, indipendente e incredibilmente umana. La sua evoluzione, da una figura di ostacolo a una partner di vita di Rae, è una delle componenti più emozionanti della serie. La sua crescita, emotiva e personale, sfida le convenzioni sociali del suo mondo, e il suo amore per Rae diventa un simbolo di resistenza e accettazione in un contesto di oppressione. Claire è il fulcro che consente a Rae di lottare, non solo per lei stessa, ma per un mondo in cui l'amore può superare ogni barriera.
A loro si aggiungono tutta una serie di personaggi secondari che fanno acquisire all'opera un carattere corale. Devo essere sincero non tutti sono riuscitissimi e alcuni sono sicuramente forzati, ma tutti hanno una loro crescita ed una loro evoluzione all'interno della storia.
La LN di I'm in Love with the Villainess è senza dubbio un'opera che merita attenzione, sia per la sua audace esplorazione di tematiche LGBTQ+ in un contesto fantasy che per la sua rappresentazione di un amore femminile che sfida le convenzioni. Tuttavia, la seconda parte della serie soffre di un allungamento alle voltre un po' troppo artificioso della trama e di un trattamento superficiale delle tematiche politiche che avrebbero potuto dare più spessore alla narrazione. In particolare, la gestione della politica e delle alleanze sembra un po' grossolana: la trama si evolve da una storia prettamente yuri a un intricato scenario di salvataggio del mondo che non giustifica pienamente l'ampiezza degli sviluppi narrativi. In questa transizione, alcune potenzialità vengono sprecate, facendo sembrare che la dimensione politica e sociale del mondo fosse un pretesto per raggiungere obiettivi più ampi, senza che venga effettivamente esplorata come meriterebbe. La versione anime offre un’esperienza più compatta e facilmente fruibile, ma comunque per forza di cose molto limitata e parziale del contesto complessivo, è nella light novel che la storia si fa più ambiziosa, sebbene non sempre riuscita. Al netto di alcune pecche ritengo questa Light Novel un punto cardine del genere Yuri con una delle coppie protagonista più iconiche di sempre. La crescita di Claire e la continua evoluzione di Rae come simbolo di libertà personale sono, ciò che davvero rendono la lettura soddisfacente.