Recensione
L'anello dei Nibelunghi
9.0/10
Recensione di Irene Tempesta
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Richard Wagner, la cui opera più famosa è appunto la tetralogia dell’oro del Reno, ha ispirato molte opere a venire e Ryoko Ikeda, famosa per "Lady Oscar", ne ha subito il fascino scrivendo una rivisitazione del classico, in modo convincente, creando un manga in collaborazione con Erika Miyamoto, che ne cura i disegni.
La trama è molto dinamica e piena di eventi, non ci sono momenti morti, se si colloca la storia nel contesto dell'opera di Wagner, devo dire che è stato fatto un ottimo lavoro, i personaggi sono interessanti, il lettore non ha modo di annoiarsi.
L'anello dei Nibelunghi è un oggetto che dona potere immenso a chi lo possiede, ma in sè nasconde anche una maledizione che porterà il suo possessore nell'oblio dopo aver assaporato il potere, il dominio e il successo, per questo esso è custodito nelle profondità marine, vigilato dalle Ondine del Reno, esseri simili a sirene.
Brunnhilde è una valchiria bella e potente, figlia del padre degli Dei , Wotan, e per la prima volta in vita sua disubbidirà al devoto padre per difendere un guerriero, Siegmund, e verrà punita per questo: resterà addormentata in una rupe avvolta dalle fiamme del dio del fuoco (suo fedele amico) finchè un prode guerriero non la desterà e la potrà avere in moglie.
Passano gli anni e il figlio di Siegmund cresce sano e forte da un fabbro nano nella foresta con cui instaura un rapporto padre figlio solidissimo. Sarà solo lui in grado di riforgiare la spada di suo padre, invincibile dal potere divino e di nome Nothung, che lo porterà a compiere un cammino fatto di vendetta, folle passione, amore, tradimenti, cospirazioni e lotte di potere.
I disegni di Erika Miyamoto sono molto curati, bellissimi, gli abiti e gli sfondi, la cura del dettaglio fa sì che il lettore si immerga in quell'epoca, lo stile assomiglia molto a quello della Ikeda.
La Goen ne ha fatto un'ottima edizione in 4 volumi completa, davvero una piccola perla.
Consigliato a tutti i fan di Ryoko Ikeda, ma anche a chi ama i drammi ambientati nelle epoche antiche dove gli dei popolavano la terra, in una ambientazione magica e suggestiva, e a chi vuole scoprire l'opera immortale di Wagner da cui è tratta.
La trama è molto dinamica e piena di eventi, non ci sono momenti morti, se si colloca la storia nel contesto dell'opera di Wagner, devo dire che è stato fatto un ottimo lavoro, i personaggi sono interessanti, il lettore non ha modo di annoiarsi.
L'anello dei Nibelunghi è un oggetto che dona potere immenso a chi lo possiede, ma in sè nasconde anche una maledizione che porterà il suo possessore nell'oblio dopo aver assaporato il potere, il dominio e il successo, per questo esso è custodito nelle profondità marine, vigilato dalle Ondine del Reno, esseri simili a sirene.
Brunnhilde è una valchiria bella e potente, figlia del padre degli Dei , Wotan, e per la prima volta in vita sua disubbidirà al devoto padre per difendere un guerriero, Siegmund, e verrà punita per questo: resterà addormentata in una rupe avvolta dalle fiamme del dio del fuoco (suo fedele amico) finchè un prode guerriero non la desterà e la potrà avere in moglie.
Passano gli anni e il figlio di Siegmund cresce sano e forte da un fabbro nano nella foresta con cui instaura un rapporto padre figlio solidissimo. Sarà solo lui in grado di riforgiare la spada di suo padre, invincibile dal potere divino e di nome Nothung, che lo porterà a compiere un cammino fatto di vendetta, folle passione, amore, tradimenti, cospirazioni e lotte di potere.
I disegni di Erika Miyamoto sono molto curati, bellissimi, gli abiti e gli sfondi, la cura del dettaglio fa sì che il lettore si immerga in quell'epoca, lo stile assomiglia molto a quello della Ikeda.
La Goen ne ha fatto un'ottima edizione in 4 volumi completa, davvero una piccola perla.
Consigliato a tutti i fan di Ryoko Ikeda, ma anche a chi ama i drammi ambientati nelle epoche antiche dove gli dei popolavano la terra, in una ambientazione magica e suggestiva, e a chi vuole scoprire l'opera immortale di Wagner da cui è tratta.
