Recensione
Holly e Benji Forever
1.0/10
Le animazioni di "Captain Tsubasa - Road to 2002" sono qualcosa di scandaloso e allo stesso tempo di "straordinario", perché non penso sia mai stata prodotta in Giappone una serie animata meno animata di questa. Al confronto le ultime due saghe di Saint Seiya (Inferno ed Elisio) sembrano quasi accettabili (e sia ben chiaro: io non penso che lo siano) ma anche frugando fra i prodotti più infimi dell'animazione americana, è difficile, se non impossibile, trovare qualcosa di peggio. In "Road to 2002" infatti, l'unica cosa che si muove è il pallone perché, essendo fatto con l'ausilio della computer grafica, è sempre lo stesso oggetto tridimensionale riutilizzato in tutti gli episodi ma con movimenti diversi, che ricordano però quelli di un vecchio screen saver, tanto sono innaturali e incompatibili con l'immobilità e la piattezza dei disegni in-animati.
Insomma, dimenticatevi i fasti della serie classica e (soprattutto) di "Captain Tsubasa J"... o meglio ancora, dimenticatevi di "Road to 2002", perché in tutta la serie non c'è, non dico un episodio ma neanche una scena che valga la pena di ricordare e che si lasci guardare senza suscitare un brivido di rabbia mista a disgusto nell'incredulo spettatore. Già perché, oltre ad essere qualitativamente ripugnante, questa serie rappresenta anche un'occasione sprecata: forse l'ultima di vedere un campionato del mondo per intero e animato come si deve. Infatti, anche i 13 OAV successivi alla prima serie, che raccontavano il primo mondiale di Tsubasa e compagni, non brillavano certo per le animazioni, ne tanto meno dal punto di vista della storia che, non potendo essere interamente raccontata in così poco tempo, era stata incredibilmente "sintetizzata", riducendo drasticamente la durata media delle partite a due soli episodi. Tuttavia anche questa mediocre serie di OAV è decisamente superiore a "Road to 2002" che, oltre a mostrare, come si è detto, una realizzazione tecnica inaccettabile anche per un anime di quarant'anni fa, non risolve neanche il problema della durata delle partite che viene accorciata ulteriormente, rendendo questo remake assolutamente inutile e deleterio, perché se avessero concentrato le poche risorse a disposizione sui nuovi episodi o sulla continuazione del "World Youth", magari qualcosa di decente sarebbe potuto venir fuori. Purtroppo così non è stato ed ora non ci resta che farcene una ragione, sperando magari in una futura trasposizione animata della nuova saga cartacea di Captain Tsubasa ("Golden 23") che restituisca un po' di dignità a questa interminabile e intramontabile epopea calcistica.
Insomma, dimenticatevi i fasti della serie classica e (soprattutto) di "Captain Tsubasa J"... o meglio ancora, dimenticatevi di "Road to 2002", perché in tutta la serie non c'è, non dico un episodio ma neanche una scena che valga la pena di ricordare e che si lasci guardare senza suscitare un brivido di rabbia mista a disgusto nell'incredulo spettatore. Già perché, oltre ad essere qualitativamente ripugnante, questa serie rappresenta anche un'occasione sprecata: forse l'ultima di vedere un campionato del mondo per intero e animato come si deve. Infatti, anche i 13 OAV successivi alla prima serie, che raccontavano il primo mondiale di Tsubasa e compagni, non brillavano certo per le animazioni, ne tanto meno dal punto di vista della storia che, non potendo essere interamente raccontata in così poco tempo, era stata incredibilmente "sintetizzata", riducendo drasticamente la durata media delle partite a due soli episodi. Tuttavia anche questa mediocre serie di OAV è decisamente superiore a "Road to 2002" che, oltre a mostrare, come si è detto, una realizzazione tecnica inaccettabile anche per un anime di quarant'anni fa, non risolve neanche il problema della durata delle partite che viene accorciata ulteriormente, rendendo questo remake assolutamente inutile e deleterio, perché se avessero concentrato le poche risorse a disposizione sui nuovi episodi o sulla continuazione del "World Youth", magari qualcosa di decente sarebbe potuto venir fuori. Purtroppo così non è stato ed ora non ci resta che farcene una ragione, sperando magari in una futura trasposizione animata della nuova saga cartacea di Captain Tsubasa ("Golden 23") che restituisca un po' di dignità a questa interminabile e intramontabile epopea calcistica.