Le lezioni online di lingua giapponese nascono da una collaborazione esclusiva tra AnimeClick.it e l'associazione culturale Advena.
Elenco delle lezioni precedenti:
LEZIONE N°34: KARA (から) E MADE (まで)
Dedichiamo questa lezione a due nuove particelle: kara e made.
Il kara viene utilizzato per indicare il punto di partenza o di origine, il made viene invece utilizzato per indicare il punto di arrivo o di termine.
Queste particelle possono essere utilizzate per indicare luoghi, tempo, prezzi, ecc...
In quest'ultima frase la copula desu sostituisce il predicato verbale.
Per i puristi avremmo pouto utilizzare il verbo あく (aku, aprire) coniugandolo nella forma 開いています (che vedremo tra qualche lezione), tuttavia questo tipo di costruzione simile a quella del predicato nominale è del tutto lecita in giapponese e viene detta うなぎ文 (unagibun), che letteralmente significa: frase-anguilla.
È possibile comunque omettere kara e made quando non sono necessari:
Pensando sempre ad un'origine, il kara può essere utilizzato anche per costruire una frase causale e può assumere il significato di "siccome", poiché".
Questo tipo di costruzione è però tipica più della lingua parlata e di un linguaggio informale piuttosto che della lingua scritta in cui si preferiscono altri costrutti che vedremo più avanti.
Il kara può essere messo anche a fine frase per indicare una motivazione.
I giorni della settimana
Introduciamo ora anche i giorni della settimana.
Il termine 曜日 (yōbi) significa giorno della settimana e viene usato dopo i kanji di luna, fuoco, acqua, alber, oro, terra e sole per indicare i nomi dei giorni della settimana:
Elenco delle lezioni precedenti:
- Hiragagana 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9
- Katakana 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8
- Esercitazione di riepilogo
- Introduzione alla lingua giapponese 1 - 2
- I pronomi personali
- Il predicato nominale
- Pronomi e aggettivi dimostrativi
- Aru e Iru
- Frase interrogativa
- Predicato verbale
- Le particelle 1 - 2
- Gli aggettivi 1 - 2 - 3
- Numerali e classificatori 1 - 2
LEZIONE N°34: KARA (から) E MADE (まで)
Dedichiamo questa lezione a due nuove particelle: kara e made.
Il kara viene utilizzato per indicare il punto di partenza o di origine, il made viene invece utilizzato per indicare il punto di arrivo o di termine.
Queste particelle possono essere utilizzate per indicare luoghi, tempo, prezzi, ecc...
ロマからミラノまで電車で行きます。
Roma kara Mirano made densha de ikimasu.
Vado da Roma a Milano con il treno.
Roma kara Mirano made densha de ikimasu.
Vado da Roma a Milano con il treno.
食堂は1時から3時までです。
Shokudō wa ichiji kara sanji made desu.
La mensa è aperta dall'una alle tre.
Shokudō wa ichiji kara sanji made desu.
La mensa è aperta dall'una alle tre.
In quest'ultima frase la copula desu sostituisce il predicato verbale.
Per i puristi avremmo pouto utilizzare il verbo あく (aku, aprire) coniugandolo nella forma 開いています (che vedremo tra qualche lezione), tuttavia questo tipo di costruzione simile a quella del predicato nominale è del tutto lecita in giapponese e viene detta うなぎ文 (unagibun), che letteralmente significa: frase-anguilla.
È possibile comunque omettere kara e made quando non sono necessari:
日本語の授業は3時までです。
Nihongo no jugyō wa sanji made desu.
La lezione di giapponese termina alle 3.
Nihongo no jugyō wa sanji made desu.
La lezione di giapponese termina alle 3.
Pensando sempre ad un'origine, il kara può essere utilizzato anche per costruire una frase causale e può assumere il significato di "siccome", poiché".
Questo tipo di costruzione è però tipica più della lingua parlata e di un linguaggio informale piuttosto che della lingua scritta in cui si preferiscono altri costrutti che vedremo più avanti.
自動車が故障しましたから、バスで仕事に行きます。
Jidōsha ga kojō shimashita kara, basu de shigoto ni ikimasu.
Poiché si è rotta la macchina, vado a lavoro con l'autobus.
Jidōsha ga kojō shimashita kara, basu de shigoto ni ikimasu.
Poiché si è rotta la macchina, vado a lavoro con l'autobus.
あの店は安いからお客さんがよく入る。
Ano mise wa yasui kara okyaku-san ga yoku hairu
Poiché quel negozio è economico, ci vanno molti clienti.
Ano mise wa yasui kara okyaku-san ga yoku hairu
Poiché quel negozio è economico, ci vanno molti clienti.
Il kara può essere messo anche a fine frase per indicare una motivazione.
今日うちにいます。
Kyō wa uchi ni imasu.
Oggi rimango a casa.
Kyō wa uchi ni imasu.
Oggi rimango a casa.
お金がありませんから。。
Okane ga arimasen kara.
È perché non ho soldi.
Okane ga arimasen kara.
È perché non ho soldi.
I giorni della settimana
Introduciamo ora anche i giorni della settimana.
Il termine 曜日 (yōbi) significa giorno della settimana e viene usato dopo i kanji di luna, fuoco, acqua, alber, oro, terra e sole per indicare i nomi dei giorni della settimana:
I giorni della settimana
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試験は水曜日です。
shiken wa suiyōbi desu.
L'esame è Mercoledì.
shiken wa suiyōbi desu.
L'esame è Mercoledì.
郵便局は月曜日から土曜日までです。
yūbinkyoku wa getsuyōbi kara dōyōbi made desu.
L'ufficio postale è aperto dal lunedì al sabato.
yūbinkyoku wa getsuyōbi kara dōyōbi made desu.
L'ufficio postale è aperto dal lunedì al sabato.
Dizionario
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Beh più che altro è il contrario. E' l'unione di "da" (verbo essere indicativo) e "Kara" quindi lo potresti tradurre con "è perché". Non è ricercato, anzi.
Una variante di kara più colloquiale é "kedo" (+ da-kedo).
PS: Il kara specifica direttamente la causa, e tutti sappiamo quanto i giapponesi amino poco le espressioni troppo dirette. Ci sono quindi altri costrutti che preferiscono al kara ma hanno sfumature e significati diversi. L'uso della particella "no" ad esempio, che di per se fornisce una specifica è molto più "gentile" quindi usata dalle donne. La particella no, coadiuvata da altre come il "de" ed il "ni" assumono il significato di sebbene e nonostante.
*come complemento di origine (inventato adesso) spazio temporale (ed anche figurato)*
Indica il moto da luogo, o da quando, da che punto ecc ecc.
Ah, un'unione con <i>da</i> - e so cosa sia il <i>da</i> - , capisco! u.u
Ma <i>kedo</i> nella forma più comune non significa, pressapoco come <i>demo</i>, "ma, però, tuttavia"?
Scusate ma io non lo sapevo che amino le espressioni troppo dirette. Problemi? è_é
<i>L'uso della particella "no" ad esempio, che di per se fornisce una specifica è molto più "gentile"...</i>
Quale cosa sarebbe "specifica"?
Ti riferisci a locuzioni quali <i>na no ni</i>, ad esempio?
e pensare che mi stavo per interessare seriamente... poi ho aperto la notizia e ho visto una serie di quadratini simpaticissimi e inespressivi sul mio bellissimo schermo piatto..auhauahua
beh qui c'è qualcosa che devo fare per poter leggere i caratteri giapponesi...solo che non so cosa :
Chi ha Win7 non ha bisogno di fare nulla.
Per gli altri:
1. Scegliere Pannello di controllo dal menu di avvio.
2. Nel Pannello di controllo fare clic su Data, ora, lingua e opzioni internazionali.
3. Fare clic su Aggiungere altre lingue.
4. Nella scheda Lingue selezionare la casella di controllo Installa i file delle lingue dell'Asia orientale.
5. Scegliere Applica.
6. Scegliere OK.
7. Riavviare il computer quando viene chiesto. Se non viene chiesto, fare clic sul pulsante Start, scegliere Arresta il sistema, quindi fare clic su Riavvia.
@Andromeda: credo intendesse dire che è proprio del complemento di specificazione, e si traduce con "di", la sola differenza è che se da noi la costruzione è "oggetto specificato"+di+"specificatore (persona, animale, cosa, ecc)", quella giapponese è contraria: "specificatore"+no+"specificato".
Esempio lampo:
Fiore di ciliegio ---> fiore è il termine specificato da "di ciliegio";
Sakura no hana ---> hana è il termine specificato da "sakura no";
Il no ni è una forma per esprimere qualcosa di innaturale, che non ci si aspetta, contraria alle previsioni.
Il de accompagnato a no non lo conoscevo invece ^^
Forse si MUAHAHAHAA! (resterai col dubbio atroce XD)
PS: kedo si usa anche per quello (ma, però ecc). Te pare che ce n'è solo una eeeeh?
PS2: Non vedo l'ora che Zelloh vi spieghi il 'hodo' che è il comparativo di minoranza usandolo però in quei casi dove vuol dire esattamente il contrario!! Hihihih!! Come amo il giappo :P:P
Il 'no' è il complemento di specificazione.
Zelloh no kuruma = la macchina di Zelloh.
Denwa wo kikimasen no ka? Perchè non senti il telefono?
Atarakimasu kara = Perché sto lavorando...
Ataraku no = Perchè lavoro
Il no di per se rende la frase esplicativa.
innanzi tutto ciao, da quanto tempo ti ringrazio molto per la soffiata hehe... peccato che come metta le mani io nelle impostazioni del pc, anzi di qualsiasi pc, succede sempre qualcosa di dannoso.... a questo punto lo farò fare (se riesco) a qualcun altro... oddio a dire il vero non è cosi difficile, leggendo come hai semplificato le istruzioni. grazie mille!
A SnowChild: ah, ma beh, se Solaris si riferiva alla costruzione giapponese del complemento di specificazione allora non vedo dove stia il problema visto che è una delle prime cose che ho imparato lavorando di intuito, diciamo! E' che non avevo capito quale termine avesse sottinteso! Forse "funzione"?
Comunque ho notato che in certi casi si ha un'inversione dei due termini dimodoché sembra che il complemento nella sua interezza non abbia molto senso... Tipo - ma non so se è corretto come esempio - <i>Kuruma no Atashi</i>...
A Solaris: chissà!
Ah, l'<i>hodo</i>... Ho fatto una testa per qua un giorno alla povera Yukiko per farmi dire tutte le funzioni che potesse assumere! Comunque generalmente l'<i>hodo</i> dovrebbe essere la controparte di <i>yori</i>, ne?
Ah, e grazie per la spiegazione sulla funzione del <i>no</i> finale!
Quello di usarlo come comparativo di minoranza è solo uno dei possibili usi.
Proprio a questo fatto si riferiva il Sola.
Ma il fatto è che non puoi tradurlo come "meno di". Nel comparativo di minoranza lo usi col negativo, quindi sarebbe una cosa tipo: non più di o "non tanto quanto"...
Esempio:
日本語を勉強すれば勉強するほど日本のアニメを分かります。
più studio giapponese e più riesco a capire gli anime.
e quello che traduci "più" è proprio lo hodo.
Ad ogni modo per i comparativi stiamo correndo troppo.
Watashi-no Kuruma-(wa). La mia macchina
Se la inverti diventerebbe
Kuruma-(wa) Watashi-no (kuruma desu). La macchina è mia.
Solo che non suona benissimo e tocca modificarla un poco aggiungendo le parole tra parentesi.
Il latino invece è molto più 'commutativo'
Ma se inverti facendo perno sulla particella cambi senso alla frase perché ora la particella si riferisce ad un altra parola:
Kuruma-no Atashi = Io della macchina. Una specie di Io robot?
Come appuntino, nota come Kuruma venga ripetuto.
Kuruma wa watashi no Kuruma desu: La macchina è la mia (macchina)!
Puoi anche rafforzare il concetto che è proprio la tua macchina con il 'nano':
Kuruma wa Watashi no kuruma nano desu: La macchina è proprio mia.
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